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Curti sull’esonero di Bernardi: “Dovevamo dare una scossa all’ambiente”

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Di Redazione

Nemmeno la sofferta vittoria nei quarti di Coppa Italia è bastata a evitare un finale di 2022 amarissimo per Lorenzo Bernardi, esonerato proprio nell’ultimo giorno dell’anno dalla Gas Sales Bluenergy Piacenza. Una scelta che è difficile definire inaspettata, visti gli attriti spesso manifestati tra tecnico e società nel corso delle tre stagioni di collaborazione (Bernardi era subentrato a Gardini all’inizio del campionato 2020-2021), ma che sorprende comunque per la tempistica, all’indomani della bella impresa sul campo di Verona.

A tornare sulla decisione, in un’intervista a Libertà, è la presidente Elisabetta Curti, che spiega come il punto di non ritorno sia stato il ko per 0-3 nel derby contro Modena: “Una sconfitta che ci ha fatto molto male, soprattutto per le modalità con le quali si è delineata. I giocatori sono sembrati poco motivati e quasi già certi che avremmo perso dopo un solo set giocato. E questo atteggiamento lo abbiamo riscontrato anche in altre occasioni. Per questi motivi abbiamo voluto dare una scossa all’ambiente e alla squadra. La decisione è arrivata al termine della partita con Verona, ma ammetto che stavamo pensando a questa soluzione già da un po’“.

Dal punto di vista umano e professionale, di Lorenzo non si può dire assolutamente nulla – sottolinea Curti – si è sempre dedicato al 100% alla squadra. Quest’anno però abbiamo investito tanto e ci aspettavamo un salto di qualità, invece non sembra essere cambiato nulla a livello di classifica“. E sul nuovo tecnico Massimo Botti la presidente aggiunge: “Al primo anno di Superlega gli avevamo promesso che prima o poi sarebbe stato lui a guidare i ragazzi. Abbiamo mantenuto la parola e siamo molto felici che abbia accettato di prendere in mano la squadra“.

Intervistato dalla stessa testata, l’allenatore protagonista della promozione del 2019 esordisce con un ringraziamento: “A Lollo devo sicuramente qualcosa. Sono state tre stagioni intense, che mi hanno fatto crescere sotto il profilo professionale“. Poi spiega la sua ricetta: “I risultati sono la migliore medicina. Come squadra abbiamo il dovere di creare l’entusiasmo giusto e non dei presupposti di ‘attesa’ che alla fine ci fanno solo del male. Dobbiamo evitare di farci schiacciare dalle aspettative. Ci sono, ma devono essere nostre alleate, devono servirci a dare qualcosa in più in campo, non a tarparci le ali o infondere in noi la paura“.

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