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Cuba sbatte sulla muraglia azzurra! Una bella Italia vince 3-1 e vola in semifinale

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Chiamatela ‘Muraglia azzurra‘, visto che si gioca in Cina. Oppure Impresa Edile De Giorgi & Figli se preferite. Sta di fatto che a suon di muri, di tutti i tipi (9 totali a 6), una ricezione che ha tenuto alla grande, pochissimi errori diretti (18 contro 37), tanti servizi vincenti (7 a 3) e due finalizzatori implacabili come Michieletto e Rychlicki (18 e 16 punti), l’Italia ha iniziato le sue finali di VNL eliminando in quattro set Cuba con i parziali di 25-18, 25-19, 20-25, 25-21. In semifinale gli azzurri affronteranno la vincente di Francia-Slovenia, che però giocheranno giovedì (ore 9.00).

Un successo soprattutto convincente, firmato da un sei+uno che è apparso davvero quadrato e centrato in tutti i fondamentali. Anzani al centro in coppia con Galassi fanno brillare gli occhi, ‘Camillo’ in posto 2 porta colpi, presenza a muro e sicurezze che permettono a Giannelli di variare molto di più il gioco senza spremere eccessivamente i gemelli della spike, Michieletto-Lavia. Balaso in seconda linea, poi, neanche a parlarne. Abbiamo anche una lunga batteria di incursori dalla panchina pronti a colpire garantendo un livello sempre molto alto: dall’eventuale doppio cambio Sbertoli-Romanò a Bottolo e Porro in posto 4, e ancora Gargiulo al centro.

L’unico aspetto ancora da migliorare è la costanza di rendimento e concentrazione per tutto il match. Il terzo set poteva e doveva essere giocato spingendo ancora di più per chiudere subito i conti, invece gli azzurri si sono un po’ rilassati permettendo pericolosamente ai cubani di riaprire, o quanto meno prolungare, una gara che sino a quel momento non avevano mai controllato. Oggi, però, in un match così ‘fisico’, ci stava anche tirare un attimo il fiato.

STARTING PLAYERS – De Giorgi parte con Giannelli-Rychlicki e Michieletto-Lavia, Anzani e Galassi al centro, Balaso libero. Cruz Lopez risponde con Gomez-Masso, Yant-Mergarejo, Simon-Concepcion al centro, Garcia libero.

1° SET – Nella prima azione del match l’Italia manda ai cubani un messaggio forte e chiaro stampando tre muri devastanti. I primi due vengono difesi non si sa come, il terzo di Michieletto vale finalmente il punto. Nelle azioni successive provano a metterla sulla fisicità anche i caraibici, ricordandoci che la genetica li ha dotati di molle ai piedi. Impressionante, solo per citarne uno, l’attacco al centro stampato in verticale nel primo metro da Concepcion nonostante l’opposizione a muro di Galassi e Giannelli. L’Italia riesce comunque a gestire meglio i primi scambi andando anche sul +3 (10-7), poi però diventa davvero una battaglia a chi vola più in alto e schiaccia più forte (15-15). Qualche azione dopo arriva un’altra accelerata azzurra, l’ace di Michieletto ci porta sul +4 (20-16) e Cruz Lopez è costretto a chiamare timeout. Poi entra Romanò in battuta, altra sassata vincente e allunghiamo anche sul 22-17 e 23-17 con il primo tempo di Galassi. Prima palla set conquistata con una parallela millimetrica di Rychlicki, poi l’errore dei cubani fissa il punteggio addirittura sul 25-18. E il primo lo abbiamo portato a casa battendo meglio (3 ace a 0) e sbagliando di meno (4 errori contro 10).

2° SET – Alla ripresa del gioco tocca però ricucire subito un bello strappo che porta Cuba avanti 0-4 costringendo Fefè a spendere subito un timeout. I muri di Anzani e Rychlicki dimezzano subito lo svantaggio (2-4), un altro ace di Michieletto ci rimette in scia (4-5) e alla fine un altro block di Galassi ci riporta in parità ai 6. I cubani saranno anche molleggiati, ma il muro azzurro oggi è un’opera d’arte architettonica. Li stampiamo a uno, a due, a tre. Li stampiamo sui centrali, sulle bande, sull’opposto. Ci giunge notizia che nel bergamasco molti cantieri si siano fermati perché le imprese edili erano tutte collegate a vedere la partita e prendere appunti. Galassi ne stampa un altro e mettiamo ancora quattro chili di mattoni a dividerci dai cubani (17-13). Scavalliamo i venti con una polpastrellata di Giannelli, Michieletto prende ancora (ancora!) la targa a Masso e gli azzurri si involano anche nel finale di questo secondo set (21-15), chiuso poi con un mani-out di Lavia (25-19).

3° SET – Sempre equilibrato e giocato punto a punto anche l’inizio del terzo set (7-7), poi però Cuba scappa via per la prima volta nel match (10-15) e De Giorgi ferma il gioco chiedendo ai suoi di non rilassarsi perché questo è un momento chiave del match. Perdere questo set potrebbe infatti riaccendere i caraibici e la cosa potrebbe risultare alquanto pericolosa. Lentamente proviamo a ridurre il gap (16-18, 16-20, 19-21), ma questa volta siamo noi a subire di più nel finale di un set che Simon e compagni vincono alla fine meritatamente 20-25.

4° SET – Break cubano in avvio anche del quarto set (4-6) e De Giorgi ferma ancora il gioco, questa volta per dare chiare indicazioni di muro-difesa, fondamentale in cui gli azzurri sono un po’ calati nel terzo set. Continua a funzionare a meraviglia, invece, il braccione di ‘Don Camillo’ Rychlicki, che dai nove metri piazza altri due ace e ci riporta avanti (7-6). Dall’altra parte della rete Simon continua a usare la clava e le squadre corrono così spalla a spalla per tutta la parte centrale del set sino ai 21. Qui l’Italia prova nuovamente a pestare sull’acceleratore (23-19), va al match-point con Michieletto e alla fine si mette in tasca il biglietto della semifinale con un ‘pipe-allonetto’ sempre del nostro Alessandro nazionale (25-21). Tutto molto bello, tranne forse il palazzetto… Ma perché queste finali le siamo andate a giocare in Cina?

ITALIA-CUBA 3-1
(25-18, 25-19, 20-25, 25-21)
ITALIA: Giannelli 5, Michieletto 18, Anzani 4, Rychlicki 16, Lavia 9, Galassi 3, Balaso (L), Romanò 1, Gargiulo 2, Bottolo. N.e. Sbertoli, Sanguinetti, Pace, Porro. All. De Giorgi
CUBA: Concepcion 5, Masso 4, Yant 22, Simon 9, Gomez 2, Lopez 4, Garcia (L), Bisset 6, Thondike 1, Mergarejo 11, Camino. N.e. Alonso, Gutierrez, Fiel. All. Cruz Lopez
Arbitri: Vladimir (SUI) e Ivanov Ivaylo (BUL)
Durata: 23′, 25′, 26′, 26′.
Italia: a 7, bs 12, mv 9, et 18 
Cuba: a 3, bs 20, mv 6, et 37 

Di Giuliano Bindoni
(©Riproduzione riservata)

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