Di Redazione
È durata un solo anno la nuova avventura di Corigliano in Serie A: la società calabrese, iscritta allo scorso campionato di A3 grazie alla collaborazione con Rossano, ha deciso di rinunciare al diritto e ripartire dal settore giovanile, forse partecipando anche a una categoria regionale. Il direttore sportivo Pino De Patto, intervistato dal Quotidiano del Sud, spiega la situazione: “Non me lo aspettavo, ma cerco di comprendere i motivi di questa scelta. La pandemia, l’incertezza e i continui rinvii dei protocolli anti-Covid da seguire, con le conseguenti responsabilità in capo ai presidenti, possono aver inciso e non poco“.
Ma non è questa l’unica ragione dell’addio: “Penso sia legato a qualcosa di più personale – continua De Patto –, per esempio al rapporto con gli altri membri della società . Difatti, il presidente ha sempre lamentato di non essere supportato dai propri soci. Mi dispiace molto, perché il progetto era al suo inizio, e come tutte le attività aveva bisogno di tempo per produrre quei frutti che al 100% avremmo raccolto in tempi brevi“.
Quale sarà ora il futuro del club calabrese? “Il presidente Cilento ci ha comunicato che intende proseguire con i giovani e che vuole riprendere con maggiore incidenza il progetto Rossano, garantendo continuità . Appena la Federazione diramerà le indizioni dei campionati regionali, decideremo il da farsi. Vedremo cosa accadrà nelle scuole, sia per l’utilizzo delle palestre sia per i progetti scolastici, che sono molto importanti per il nostro lavoro e il nostro futuro“.