Comunicazione, sport e partecipazione

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Di Redazione

Un approfondimento sul mondo dello sport dal punto di vista digitale: dalla comunicazione attraverso il web ai social network, con un report su quanto anche i genitori siano ormai al centro di questa evoluzione comunicativa.

Il digitale è ormai entrato a far parte della vita quotidiana delle persone, trasversalmente a tutte le generazioni. Da un lato, circa il 90% dei genitori utilizza costantemente device mobili (Smartphone e/o Tablet), con una connessione media ad internet di due ore e 12 minuti al giorno ed attività sui social network in più del 70% dei casi (principalmente attraverso Facebook). A livello generale, emerge un utilizzo profuso di diversi canali informativi, sia digitali sia analogici. Dall’altro lato, emerge una predilezione per i canali di comunicazione tradizionali per interagire con le strutture e le figure di riferimento (scuola e società sportiva) nel processo educativo dei figli.

Il primo punto di contatto risultano essere gli amici e/o altri genitori, sia per eventi organizzati dalla scuola (93%), sia per manifestazioni sportive di terze parti (82%), sia per eventi sportivi a cui partecipano i propri figli (86%). Al secondo posto, si trova l’insegnate/allenatore (rispettivamente 68% per eventi organizzati dalla scuola, 57% per manifestazioni sportive di terze parti e 63% per eventi sportivi a cui partecipano i propri figli), e solo in terza posizione compare un punto di contatto digitale, il sito internet della scuola/associazione sportiva (rispettivamente per eventi organizzati dalla scuola 51%, 45% per manifestazioni sportive di terze parti e 47% per eventi sportivi a cui partecipano i propri figli).

I genitori, inoltre, presentano ottimi tassi di adesione alle iniziative sportive che vengono organizzate dalle scuole (53%), dalle associazioni sportive a cui partecipano i propri figli (75%) e da enti terzi (56%), presentandosi nell’80% dei casi con tutta la famiglia, a supporto della convinzione che lo sport sia un momento educativo e di crescita personale non solo in campo, ma anche fuori da esso.

(Fonte: sportsigrazie.it)

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