Chiamatelo Swan: l’ascesa del nuovo Ngapeth

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Di Roberto Zucca

“Mi piacerebbe che la gente mi considerasse solo Swan, indipendentemente dal mio cognome”.

Impossibile non rendere merito alla voglia di un ragazzo francese, talentuoso, interessante, timido solo inizialmente di essere sé stesso.

Che di cognome faccia Ngapeth, e che suo fratello Earvin, sia stato uno dei più forti pallavolisti della nostra pallavolo fino allo scorso anno è relativo:

“Io e Earvin abbiamo un rapporto viscerale. Ci sentiamo ogni giorno, soprattutto adesso che giochiamo così distanti. Mi manca, tanto, ci manchiamo, ma quando ho deciso di scegliere Latina dopo la sua firma in Russia, lui è stato il primo ad essere felice per me”

Swan, è vero che anche suo padre è stato molto felice del suo approdo alla Top Volley?

“Si si, papà ed Earvin mi hanno detto subito che era la strada giusta per me. Avevo qualche proposta per tornare in Francia ma ho preferito fermarmi in Italia un’altra stagione. La mia storia nella pallavolo italiana è ancora tutta da scrivere”

Esordio a Modena, poi quest’anno è arrivata l’occasione di giocare titolare…

“Mi spiace che Simo (Parodi ndr) sia stato out in queste ultime partite e io abbia dovuto prendere il suo posto. Siamo diventati molto amici, ma lui è il primo a tifare per me. Avevo tanta voglia di giocare e di dimostrare ciò che gli anni di Modena mi hanno insegnato pallavolisticamente”

Latina per lei è un’occasione?

“Si. Senza dubbio. Mi piace molto l’equilibrio che si è creato e mi trovo molto bene con la squadra e i compagni”

Ha dichiarato che il pregio migliore dell’Italia è il campionato di pallavolo.

“Si, oltre alla pasta! È un campionato bellissimo, interessante, complessante, impegnativo. Giocarci è una fortuna, è un’occasione per ogni giocatore di fare la propria strada e di disegnare un percorso di crescita”

Quanto è difficile essere un “fratello di” nel mondo della pallavolo?

“Alle volte è pesante. La gente si aspetta le stesse cose e spesso devi fare il doppio della fatica per dimostrare ciò che vali. Anche a scuola la gente mi considerava come il fratello di Earvin. Ma io sono Swan, con la mia personalità, i miei pregi, i miei difetti. Dentro e fuori dal campo”

Mi conceda di dire che lei in campo lei appare molto più equilibrato e pacato.

“E anche più sotto pressione. Earvin ad esempio non sente le gare, è sempre molto tranquillo, prima di entrare in campo ascolta la sua musica e poi quando è in campo non sente più nessun rumore, nessun emozione. Io no, vivo molto la gara, sono uno che pensa moltissimo a ogni piccolo gesto, ogni piccola sfaccettatura di ogni incontro”

Chi è veramente Swan Ngapeth?

“Un ragazzo timido, ma solo all’apparenza, che ama stare con le persone a cui vuole bene ma che non disdegna i suoi momenti di pensieri e in completa solitudine. Quando posso prendermi una mezza giornata, mi piace andare a pescare da solo. Mi aiuta a rilassarmi e a riflettere”.

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