Cerciello: "Fatto il possibile. Chiuso un ciclo. Sarebbe stato necessario rifondare tutto"

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Di Redazione

Dopo la clamorosa notizia relativa alla chiusura della pallavolo femminile a Modena, torna a parlare Vincenzo Cerciello per spiegare le ragioni di una scelta dolorosa. Lo fa in una intervista a Fabio Rossi sulla Gazzetta di Modena, che vi riportiamo integralmente.

“I primi a soffrire per aver preso una decisione del genere siamo stati proprio noi e questo ci terrei che la gente di Modena lo sapesse. Sono il primo ad essere dispiaciuto, anche e soprattutto per Modena, che ringrazierò sempre per averci ospitato: da parte nostra però posso garantire che non ci siamo mai sottratti agli investimenti necessari per cercare di raggiungere il nostro sogno, vincere lo scudetto al PalaPanini. E lo dimostrano gli acquisti sul mercato invernale, questo credo nessuno possa negarlo“.

In pochi mesi, però, qualcosa è cambiato: il progetto da tre anni è diventato improvvisamente di due.
Non c’è mai una causa singola per arrivare ad una decisione del genere, ma un insieme di valutazioni. Sicuramente questo è stato un anno sfortunatissimo, non si dovrebbe mai parlare di sfortuna, ma quest’anno non ci siamo fatti mancare nulla. Gli infortuni di Calloni e Bosetti? Hanno lasciato il segno. I risultati deludenti? Alla fine, sì, anche i risultati non all’altezza delle aspettative non hanno aiutato“.

Un anno fa siete arrivati ad un passo dallo scudetto, se lo aveste vinto, avreste accettato un anno negativo come quello appena concluso continuando l’attività?
Eh, se fosse arrivato lo scudetto un anno fa magari sarebbe stato tutto diverso, purtroppo con i se e con i ma non si cambiano i risultati ottenuti sul campo e nemmeno la storia delle società”.

Che cosa è mancato quest’anno che invece c’era nella stagione scorsa?
“Sicuramente parliamo di due squadre diverse: ripeto che non c’è mai una causa unica nelle sconfitte, che sono di tutti, ma quest’anno sicuramente è mancata la coesione all’interno della squadra che un anno fa invece aiutò molto nei momenti più diffìcili”.

Visti gli sforzi che Lei, la sua famiglia e lo sponsor avete fatto, non crede che si sarebbe potuto costruire una squadra diversa?
Se ci riferiamo alla zona 4, di cui tanto si è parlato, posso dire che in estate avevamo la prospettiva di ingaggiare altre atlete che poi non sono venute, non è giusto addossare colpe solo a chi ha costruito questo organico. Anche perché alla fine non è stata solo zona 4 a determinare le ultime sconfìtte”.

Ci dica la verità: soddisfatto o deluso da Modena?
Per me Modena resta un sogno, non avevamo mai avuto un pubblico di 5000 spettatori come nella finale della stagione scorsa, poi è vero anche che durante la stagione regolare un po’ ci è dispiaciuto non vedere tanta gente“.

Cambierebbe di nuovo l’allenatore visto il risultato finale?
Non mi pento mai delle mie decisioni e all’epoca penso ancora ci fosse bisogno di una scossa. Con Fenoglio, del resto, avevamo ripreso in mano la situazione”.

Lo sponsor vi avrebbe appoggiato in caso di proseguimento dell’attività?
Marco Marchi ha sempre dimostrato una passione eccezionale per questa avventura, sono certo che sarebbe rimasto al nostto fianco se avessimo scelto di riprovarci“.

Chiudere l’attività o ricostruire una squadra da zero o quasi: è questo lo scenario che vi siete trovati di fronte?
È abbastanza realistico, qui a parte una o due giocatrici sarebbe stato necessario rifondare una squadra perché si era chiuso un ciclo e non ci siamo sentiti di farlo. Modena deve sapere che abbiamo fatto davvero tutto quanto era possibile fare».

 

(Fonte: Gazzetta di Modena)

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