Casalmaggiore, vittoria per 4-1 in amichevole con Sassuolo

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Di Redazione

Ottima prova della Vbc Casalmaggiore 2019/2020 nella prima uscita al PalaRadi di Cremona che si aggiudica la partita nell’allenamento congiunto con la Canovi Coperture Sassuolo dell’ex rosa Pincerato per un totale di 4-1 davanti ad una discreta cornice di pubblico.

Si gioca partendo dal 14 pari con palla di conferma al punto. Si iniziano a creare le prime sinergie tra le palleggiatrici Antonijevic e Camera, protagoniste di un’ottima prova, e le proprie compagne, si intravedono i primi muri di Veglia e Stufi ma soprattutto si vede fin da subito la voglia di calcare il campo con tanti salvataggi al fulmicotone e attacchi degni di nota sia delle bande Bosetti, Carcaces e Fiesoli che dell’unico opposto presente ora, Vukasovic.

Molto buona anche la prova dei due libero Spirito e Maggipinto impegnate sia in tuffi di salvataggio che in ottimi palleggi. Dopo tre set giocati con la modalità sopra descritta, che hanno visto la Vbc prevalere per 2-1, sono stati giocati due set canonici ai 15, con un’ottima Fiesoli per Bosetti, terminati con parziali 15-9 e 15-7 terminato con una fast di Stufi.

Un’ottima occasione per coach Gaspari, coadiuvato dal suo secondo Rossano Bertocco e dall’assistant coach Martino Volpini, per provare i nuovi schemi sia in attacco che in difesa in preparazione ai prossimi allenamenti congiunti ed in attesa degli arrivi delle ultime giocatrici mancanti impegnate con le rispettive nazionali.

Per tutto il mese di Settembre infatti i tifosi rosa potranno vedere in campo con Bosetti e compagne la centrale americana Morgan Brooke, nativa dell’Iowa, proveniente dall’Università del Kentucky, che sarà preziosissima in allenamento prima dell’arrivo di Mina Popovic: all’arrivo della centrale serba la giocatrice americana lascerà Casalmaggiore.

ALCUNE STATISTICHE

Muri punto: Stufi 5, Veglia 4, Vukasovic, Bosetti e Antonijevic 3, Fiesoli 1

Attacco: Stufi 52%, Carcaces 51%, Bosetti 46 %, Veglia 44%

Ricezione: Maggipinto 75% (50% prf), Spirito 59% (35%), Bosetti 40% (20%)

Ace: Fiesoli e Veglia 2, Camera, Vukasovic, Bosetti e Antonijevic 1

(Fonte: comunicato stampa)

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Lagonegro in A2, ‘Cantagallizzata’ da Diego Cantagalli: un vizio di famiglia

Sale in Zucca

Resti incantato non dalla sua forza d’animo, ma proprio dalla severità con cui colpisce la palla e tramortisce avversari. È stato così per tutta la stagione regolare, alla Rinascita Lagonegro, fin quando ha occupato il posto fisso di top player e l’ha Cantagallizzata. Un vizio di famiglia, dirà qualcuno. Bravo Diego, aggiungo io, che brindo alla promozione in A2 non solo di una squadra che ha saputo giocarsi molto bene le proprie carte ai playoff, liquidando la pratica finale nel giro di tre gare secche e ai danni di Acqui Terme, ma del Diego Cantagalli che è tornato ad essere uomo del fare e posto due di riferimento della categoria con 579 punti e da leader indiscusso della classifica individuale.

“Abbiano fatto un percorso travagliato, ma incisivo, che col tempo si è rivelato utile ai fini del finale di stagione. All’inizio non siamo andati troppo bene. Credo forse un tema di assestamento, tanto che dopo l’arrivo di Sperotto in regia e di Valdo come allenatore, abbiamo invertito la rotta e abbiamo ingranato”

L’impostazione data da Valdo ha cambiato il corso della stagione.

“È stata una piacevole sorpresa, è stata davvero una rinascita, non solo nel nome della società (ride n.d.r.). Mi piace dirlo, perché la squadra ci ha guadagnato per ciò che riguarda i maggiori stimoli o è cresciuta dal punto di vista della voglia di vincere le difficoltà. Questo switch è stata la nostra arma vincente. Non abbiamo mai pensato di mollare e smettere di credere nella possibilità di ribaltare la stagione a nostro favore”

Si è detto, soprattutto ai playoff, che Lagonegro fosse Cantagallicentrica. Con l’onestà che la contraddistingue, mi dica se è un qualcosa che la imbarazza o che le fa piacere.

“Che io fossi il principale punto di riferimento in attacco è una responsabilità che mi sono preso dal primo giorno e mi ha fatto anche molto piacere esserlo. Quest’anno, parlo a livello personale, è andata molto bene e sono stato in grado, col gioco espresso, di riuscire nell’intento di dare un’impronta a determinate partite”

Essere in A3 è troppo poco per lei. Lo dico io, così non imbarazziamo nessuno.

“Non voglio fermarmi di certo, il sogno di tornare in A2 c’era, ma non solo. Io lavoro perché penso di poter riuscire a tornare in Superlega come ai tempi di Civitanova. Lavoro ogni giorno per questo”

Qui viene fuori il figlio d’arte di Luca Cantagalli. Uno che sa scalare le montagne del volley. Mi permette?

“Certo, il fatto che mio padre mi abbia sempre insegnato che con il lavoro duro si può arrivare dunque è un motivo per spingere ogni giorno ed alzare l’asticella. Mio padre su questo aspetto mi ha sempre insegnato a crederci. Le sue parole sono sempre state dette in questa direzione. È difficile, mi ha sempre detto, ma se lavori prima o poi riuscirai”

La sua carriera non è mai stata facile in tal senso. Non so quanti avrebbero resistito nell’anno di Reggio, con papà allenatore della squadra che subisce un esonero, mentre lei rimane in organico con un nuovo allenatore.

“Intende dire che certe cose possono destabilizzarti? Devi metterlo in conto. Gli ultimi anni sono stati difficili, anche ad Ortona ad esempio non riuscivamo a girare. Ho sempre pensato, anche in questo caso, che la cosa importante fosse legata al fatto che dovessi dimostrare di tenere un profilo basso, abbassare la testa e lavorare”

La parabola ora ha invertito la rotta. Lei è uno dei migliori del campionato a Lagonegro e in A3.

“È un anno davvero meraviglioso e ce lo porteremo dietro tutti. Non pensavo potesse finire così bene”

Ha vinto la pazienza. Quella del pescatore. Uso una metafora che descrive anche una delle sue passioni.

“Riesco ad averne tanta, è vero. Mi piacerebbe restare qui e giocarmi la A2. Il presidente mi ha molto colpito nei momenti di difficoltà. È stato un padre che ha chiesto ai suoi figli di uscire da determinate situazioni. Abbiamo fatto un bel patto tra noi e la società ed è stata una stagione in cui, con pazienza appunto, non abbiamo mollato di un centimetro. In palestra la sfida era costante e l’atmosfera era delle migliori. Spero di poter passare ancora una stagione come questa”

Di Roberto Zucca