Cantagalli a fine gara: “Ivan ha fatto un partitone ma va sottolineata la forza del gruppo”. Mazzone: “Siamo riusciti a credere in noi stessi”

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Di Redazione

Una serata magica, una bolgia incredibile al PalaPanini di Modena. Partita e pubblico che non ha deluso le aspettative di una gara di semifinale Playoff Scudetto. L’Azimut Leo Shoes Modena torna alla vittoria, portandosi a casa gara 2 contro i campioni d’Italia in carica della Sir Safety Conad Perugia. Un match al cardiopalma che ha mostrato tutta la voglia e la determinazione di tornare ad essere la grande squadra che per anni Modena è stata! Determinazione che traspare anche dalle parole di Luca Cantagalli e Daniele Mazzone, intervistati a fine match da “Il Resto del Carlino Modena”.

Luca Cantagalli inizia dalla fine, dal boato del PalaPanini: «Ci siamo scaldati alla grande, il pubblico ci aiutato tantissimo a compiere questa piccola impresa – spiega il braccio destro di Julio Velasco – ci ha dato anche la scossa nei momenti più complicati della partita, non si stava mettendo benissimo e siamo andati in difficoltà. La tensione all’inizio ci ha bloccato un po’, a lungo andare abbiamo capito che avremmo dovuto dare tutto per tornare a casa con la vittoria. Tutti hanno contribuito a questa magnifica serata, in particolare i ragazzi subentrati dalla panchina che hanno cambiato in meglio alcune situazioni di gioco. È stata una vittoria di cuore, di rabbia ed esaltazione più mentale che tecnica. La stavamo cercando da tempo e cercheremo di tenercela stretta in vista di gara 3».

Menzione speciale per due uomini su tutti, quell’Ivan Zaytsev finalmente trascinatore dominante ed Mvp della serata e Denis Kaliberda, protagonista inaspettato: «Ivan ha fatto un partitone – sorride Cantagalli – non ne ha fatte tantissime ma in questo periodo, determinante per la stagione, sta tirando fuori tutto il suo carattere. In allenamento è super concentrato e motivato, mi aspettavo questo tipo di prestazione da parte sua. E per Denis, ripeto, va sottolineata la forza del gruppo. Non era facile entrare oggi, Perugia ha giocato forte ma noi siamo stati bravi a ritrovare battuta e attacco, condite da uno spirito di squadra non indifferente».

Festeggiamenti giusti e doverosi, ma da domani si penserà già a gara 3 perchè per arrivare in finale servirà un colpaccio in terra umbra: «Dobbiamo pensare a portare con noi questa serata – sottolinea Cantagalli – analizzeremo attentamente questa vittoria, concentrandosi su quello che non è andato e provando a trovare soluzioni nuove e diverse. Non abbiamo fatto nulla, dovremo prepararci ancor di più se vogliamo uscire da Perugia con un’altra vittoria».

Consapevolezza di potercela fare e di essere anche un gradino più su di Perugia, Mazzone indica la via: «Sapevamo che sarebbe stata una partita tiratissima – spiega il centrale canarino – loro erano al completo e con un Atanasijevic in più il potenziale offensivo era spaventoso. Siamo riusciti a credere in noi stessi, noi e il pubblico abbiamo creato una bolgia, l’atmosfera di una semifinale in questo palazzetto è indescrivibile. Perugia fa della battuta la sua arma migliore, provando a metterci in difficoltà in ricezione e così è stato. Hanno dei bombardieri incredibili e nel primo set questo ha fatto la differenza. Ma stasera ho avuto la conferma che nel gioco siamo superiori e possiamo portarcela a casa anche in trasferta».

Una vittoria, la prima contro una big dopo il doppio successo in Supercoppa, capace di dare quella spinta mentale di cui questa squadra aveva bisogno: «Così come abbiamo dimenticato in fretta la sconfitta di gara 1, altrettanto dovremo fare con questa vittoria – carica Mazzone – sperando che possa lasciare scorie in casa loro. Per approdare in finale bisognerà comunque vincerne una lontana da Modena, per cui andremo al PalaEvangelisti per ripetere questa prestazione e vincere».

E proprio al PalaEvangelisti, tra soli tre giorni, servirà l’impresa. Obiettivo? Migliorare soprattutto la battuta: «Se mettiamo in campo il gioco visto in gara 2 abbiamo molte chance – conclude Mazzone – ma credo che dovremo migliorare la nostra battuta, provando a metterne dentro qualcuna in più. Anche loro vanno in difficoltà in ricezione e se riusciamo a imporci sotto questo aspetto sarà più semplice difendere e andare a muro. La nostra difesa è forte e funziona, facciamola lavorare».

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