Ufficio Stampa Trento

Bruno Da Re: "Abbiam giocato in un plesso scolastico. L’attuale formula della Coppa Cev non è meritocratica"

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Di Redazione

Giocare in una palestra di un complesso scolastico la Coppa CEV? Si può! Ed è quello che è successo alla Trentino Itas in coppa Cev con l’Amriswil. Come riportato dal “Corriere del Trentino” , dopo le dichiarazioni di Lorenzetti e Mosna in merito a questa questione, anche il GM Bruno Da Re ha espresso il suo parere:

“È una struttura che avevo già visto ai tempi di Modena, quell’impianto non è un palazzo dello sport, piuttosto la palestra di un plesso scolastico: qui ci potrebbe giocare al massimo la serie B”.

Niente taraflex (non obbligatorio, fra l’altro, nella fase principale della coppa Cev) ma un fondo in legno durissimo, soffitto basso, qualche sedia di plastica ai lati per gli spettatori e due tribune piccolissime: una cornice non certo degna della seconda coppa europea, la cui partecipazione, fra l’altro, costa alle casse di Trentino volley più di centomila euro.

Questa secondo Bruno Da Re l’attuale formula della coppa Cev, “non è meritocratica né in grado di valorizzare gli aspetti tecnici. Con meno squadre e organizzata a gironi, come la Champions league, potrebbe avere più successo”.

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