Bernardinho: “Bruno potrebbe chiudere la carriera a Modena”

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Di Redazione

Giornata davvero speciale quella di mercoledì al PalaPanini: in tribuna, per la gara di ritorno degli ottavi di finale di CEV Cup tra Valsa Group Modena e Arkas Izmir, c’era un ospite d’onore come Bernardinho. Il leggendario tecnico brasiliano, che a Modena ha allenato esattamente trent’anni fa, ha assistito a una delle poche partite non disputate dal figlio Bruno, assente per un problema muscolare. E proprio del futuro del palleggiatore ha parlato in un’intervista al Resto del Carlino: “Modena è casa sua, si sente davvero in famiglia qui, parla sempre di Modena. Potrebbe finire la carriera qui. Se lui è felice lo sono anch’io, lo vedo molto bene qua“.

Quando mi dicono che tutti gli vogliono bene, che si comporta bene, sono orgoglioso – ha continuato Bernardinho – più del giocatore, mi importa che apprezzino l’uomo. Ora sono venuto qui per una breve toccata e fuga, dato che a Natale non saremo insieme. Potrei tornare verso aprile o maggio, spero che sia ancora in corsa per lo scudetto, così lo verrò a vedere“.

E proprio sul campionato l’ex allenatore della nazionale verdeoro dice la sua: “Sulla carta Perugia, Piacenza e Trento sono favorite, con gli umbri che hanno un gruppo inarrivabile. Modena però gioca. Se Ngapeth sta bene e i giovani gli crescono di fianco, ha un talento per cui può succedere qualsiasi cosa“.

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.