Barbara Rossi: "Pesaro fuori dall’A1? La città non ha capito cosa si è persa"

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Di Redazione

“La città non ha capito cosa ha perso”. A distanza di pochi giorni dalla rinuncia più difficile, quella alla Serie A1 caparbiamente riconquistata, la copresidente Barbara Rossi è combattuta tra la tristezza per ciò che è stato e la voglia di ripartire.

Riportiamo l’intervista integrale di Rossi al Corriere Adriatico.

Come si sente adesso?

“E’ un momento di riflessione, ma sono contenta per l’accordo firmato con la società di Fano e la domanda per iscriversi alla B2. L’apertura al giovanile è una strada valida, anche se io avrei chiuso tutto, ma è giusto che adesso decidano persone più razionali di me… La collaborazione con Fano apre una territorialità diversa, c’è un respiro del quale beneficia l’intera zona. Stiamo valutando dove andare a giocare: fa piacere la loro accoglienza, vediamo quante ragazze verranno da Pesaro e quante da Fano. Faremo una Under 18 e due Under 16”.

Una volta sistemato tutto, si sposterà da un’altra parte?

“Voglio decidere se muovermi da sola o restare legata a Volley Pesaro. Intendo comunque sviluppare il mio progetto, devo solo capire con chi”.

Cosa riguarda?

“Sono iniziative di formazione (aziendale) legate al mondo femminile, al bando contro le violenze di genere, all’estero. Cose che io e il dirigente Andrea Ceccarelli volevamo sviluppare qui e per le quali ci stanno contattando da fuori. L’idea è di spostarci in realtà di A1 o alta A2, vicine o lontane da Pesaro, portando magari anche qualche sponsor, ma questo sarà un passaggio successivo. Ora ci stiamo conoscendo e stiamo condividendo ideali, non so ancora se mi trasferirò completamente, né se lo farò già da ottobre. Non voglio che la mia sia una reazione a quanto successo, voglio capire cosa mi muove dentro. Mi si sono aperte strade che mi fanno pensare che il cambiamento porta cambiamenti”.

Ha ricevuto telefonate dal Comune?

“Nessuno mi ha chiamato”.

Il suo rammarico più grande? Cosa non rifarebbe?

“Ho sbagliato a non portare via il titolo da Pesaro quando me l’hanno proposto, l’A1 ha una visibilità diversa. Ho capito una cosa… Pesaro ha voglia di pallavolo, altrimenti non sarebbero venuti in 3mila al Palas in una gara di playoff. Probabilmente è una parte della città che non ha riconosciuto quello che avevamo fatto e mi dispiace ancora di più”.

C’è, in futuro, la possibilità di riportare Pesaro in A1 per la terza volta?

“Io non lo farò, magari ci saranno altre persone e altre società. Abbiamo rinunciato alla massima serie nell’anno in cui ci saranno i Mondiali in Italia, sarà un boomerang notevole. Il sindaco dice che l’amministrazione non è una agenzia, però io penso che avrebbero potuto gestire i rapporti con le aziende dando loro l’opportunità di valutare i progetti e poi scegliere”.

Che sensazione le resta?

“Mi sembra di aver sprecato tante energie per subire delle ingiustizie, sono convinta che molte persone andranno a Filottrano e a San Giovanni in Marignano a vedere la A1 e la A2”.

Il messaggio che l’ha commossa di più?

“Ne ho ricevuti una marea e ancora arrivano. Uno, meraviglioso, recita: “Ci mancheranno il tuo sorriso e la tua positività in giro per i campi dell’Italia”.

(Fonte: Corriere Adriatico Pesaro)

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