Felipe Banderò: "Corea pallavolisticamente affascinante. Ma che nostalgia per l’Italia!"

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Di Roberto Zucca

Di lui si ricordano i dreads oltre ad una straordinaria falcata che da posto due ha fatto più volte tremare il taraflex di mezza serie A2. Il passaggio in Corea, la scorsa stagione, fortemente voluto dai KB Stars, è stata l’epilogo di un giocatore che aveva molto da dire anche in territorio asiatico.

Felipe Banderò in quella Corea ci è tornato, uno dei pochi stranieri a non subire un cambio che sa di amaro, ma passando prima per un inizio di stagione in Brasile. Ancora KB Stars, e ancora tanta voglia di fare:

“Mi hanno richiamato e vista la buona offerta, perché non mi nascondo, in un campionato come quello coreano le possibilità sono maggiori rispetto ad un corrispettivo di qualsiasi altro paese, ho deciso di partire subito”.

Ha battuto qualche settimana fa la capolista in cui milita Gasparini. Ventisei punti e top scorer di giornata.
“Bella soddisfazione. Sia per me che per i compagni. Abbiamo giocato nelle ultime settimane andando a battere formazioni molto interessanti fra cui la capolista. Il campionato è molto intenso, finisce intorno al mese di marzo, quindi molto prima rispetto all’Italia, ma i ritmi sono serrati”.

Obiettivo dei KB Stars?
“Entrare nella seconda fase dove prima e seconda sono già in semifinale e le altre fanno una sorta di sfida ad ingresso. Non sarebbe male. Poi tornerò in Brasile. Rinizierò ad allenarmi e chissà…magari il prossimo anno ripenserò all’Italia!”.

L’Italia Banderò, le è rimasta sempre nel cuore, lo ammetta.
“Beh, mi è rimasto il cuore, è vero. Sono stato benissimo e spero di poterci tornare. È un ambiente meraviglioso e magari nei prossimi anni riuscirò a rientrare. Anche perché alla mia compagna siete rimasti nel cuore”.

Mi dica una squadra in cui le piacerebbe rientrare.
“Mah…Tuscania, Spoleto. Sono delle realtà bellissime in cui oltre a società in cui si lavora bene, c’è un ambiente sano in cui giocare e sentirsi a casa. Poi chissà…magari rinnovano in Corea, non mi faccia dire troppo!”.

Quanto soffre la distanza dal Brasile?
“Molto. Brasile è casa, Brasile è Natalia, la mia compagna e nostro figlio che nascerà tra qualche settimana! Il solo pensiero mi emoziona”.

Come lo chiamerete?
“Dobbiamo decidere. Voi di Volleynews sarete i primi a saperlo!”.

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