Lemma Pini Kabel Prato
Foto di Kabel Prato

B maschile: Lemma Pini saluta Prato e il volley giocato

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Emozioni forti. Sono quelle che si sono vissute alla Keynes sabato sera. Emozioni non legate all’ultima inutile gara di campionato, comunque finita con una vittoria, ma bensì all’addio alla pallavolo del capitano Lemma Pini.

Il palazzetto ha iniziato a scandire il suo nome fin dalla metà del terzo set, ha esultato all’ultimo punto messo a segno proprio dal capitano e lo ha idealmente abbracciato a fine gara mentre passava tra due ali di atleti del Volley Prato.

Prima i bambini del vivaio e poi, nel tratto finale del tappeto rosso steso per l’occasione alla palestra del Keynes, i suoi compagni con tutte le maglie indossate nella sua carriera. Una carriera tra Pallavolo Narnali, Volley Prato,
Castelfranco ed ancora nella sua Prato per la chiusura in bellezza. Giocatore completo, Pini. Attaccante ricettore con qualche esperienza anche come libero. Più che le qualità tecniche, però, lo hanno sempre reso speciale
ed amatissimo il suo sorriso, la sua disponibilità e la sua enorme carica umana. Capitano vero di questo Volley Prato che a lui si è affidato per far crescere il gruppo che poi ha saputo riconquistare e confermare la categoria
nazionale. Ora chiude con la pallavolo. A luglio è già fissata la data del matrimonio con la sua amata Federica. Ma questa è un’altra storia. La storia di un ragazzino che anche grazie alla pallavolo è diventato uomo.

L’ultima gara davanti al suo pubblico, che lo ha osannato e festeggiato. Lemma, che negli anni ha saputo creare qualcosa di speciale, la commenta così: “In questi anni ho avuto il privilegio di far parte di una società che ha creduto nel settore giovanile e che, grazie al lavoro fatto nel corso degli anni, si è creata in casa una squadra competitiva che può giocare alla pari con realtà pallavolistiche di livello nazionale togliendosi soddisfazioni che mancavano da un po’ di anni”.

Il capitano ha saputo creare un feeling unico con l’ambiente del Volley Prato e il palazzetto intero che chiamava il suo nome lo conferma: “Il merito non è mio. Io sono sempre stato me stesso. Il merito è di queste persone
che sanno apprezzare le cose semplici, che sanno venire a vedere le partite senza portarsi dietro un bagaglio di rabbia e frustrazione ma solo per godersi lo spettacolo e sostenere la squadra anche a prescindere dai risultati. Un contesto così non può che tirare fuori il meglio da chiunque. Quest’anno ho terminato io la carriera ma, chiunque altro lo avesse fatto, sarebbe stato festeggiato al medesimo modo”.

Nei saluti finale non è trapelata alcuna recriminazione ma solo l’orgoglio di aver chiuso un percorso e la voglia di aprirne al più presto un altro. “Da sportivo le recriminazioni ci sono e ci devono essere. Mi sono allenato tanti
anni e non sempre le cose sono andate come avrei voluto. Però quello che rimane, visto che il saluto ed il riconoscimento che mi viene dato come persona, mi ripaga di tutto, anche delle delusioni sportive”.

(Fonte: comunicato stampa Volley Prato)

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