Audizione alla Camera: la Fipav si schiera contro la riforma dello sport

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
Foto Federazione Italiana Pallavolo
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

Le Commissioni Cultura e Lavoro della Camera dei Deputati hanno svolto oggi le audizioni dei rappresentanti di 10 Federazioni sportive nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo n.230, uno dei provvedimenti che compongono la riforma dello sport promossa dal ministro Vincenzo Spadafora. Tra i soggetti ascoltati anche la Federazione Italiana Pallavolo nella persona del presidente Bruno Cattaneo, che si è espresso seccamente contro la riforma: “Ringrazio molto per questa opportunità – ha esordito – anche se sarebbe stato meglio consultarci prima dell’emanazione del decreto“.

Al centro del quadro sportivo italiano – ha ricordato Cattaneo – c’è un’entità che è la più importante, la società sportiva: noi ne abbiamo quasi 4400, e la stragrande parte di queste è di pura espressione volontaristica, non ci sono altri elementi per definirla. Queste società vanno avanti grazie alla dedizione, alla capacità, all’impegno e all’enorme passione dei nostri dirigenti, che quotidianamente si trovano di fronte a nuove problematiche e adempimenti: il tutto in una situazione in cui l’attività, soprattutto quella con le scuole, viene magari tollerata e non incentivata“.

La vecchia legge sul professionismo – ha proseguito il presidente della Fipav – riguarda 7000 persone, mentre sono centinaia di migliaia quelle che operano nel dilettantismo sportivo: noi non abbiamo una legge per questo settore. Il dilettantismo avrebbe bisogno di una legge nella quale inquadrare questa attività, per dare ai nostri dirigenti sicurezza e la sensazione che il loro lavoro viene apprezzato, e non che debbano passare le forche caudine per avere la disponibilità di una palestra che spesso contribuiscono a migliorare, anche con un contributo economico. Questa è la legge da fare, perché è la base dell’attività sportiva in Italia“.

Cattaneo si è schierato inoltre contro la riforma del lavoro sportivo: “Evidenzio che la struttura fondamentale dello sport è basata sulle ASD, e metterle in condizioni di fare anche questi nuovi adempimenti mi sembra paradossale. inoltre molti di questi collaboratori sono pensionati, studenti o altro, che dedicano magari una parte della loro giornata allo sport, ma non hanno un rapporto di lavoro continuativo. Considerare che le Federazioni debbano fare degli accordi con i sindacati contrasta con il mondo sportivo per definizione, che ha bisogno di agilità e non di ulteriore burocratizzazione“.

La posizione della Fipav è nettamente contraria anche all’abolizione del vincolo sportivo: “Il vincolo è una cosa utile – ha detto Cattaneo – noi che siamo un ordinamento giuridico e ci autoregolamentiamo siamo andati incontro alle esigenze di oggi, l’abbiamo rivisto più volte e siamo già anche d’accordo con l’autorità per la concorrenza di ridurlo a 6 anni. Ma la sua esistenza fa sì che ci sia una tutela verso le società sportive, che nel vincolo pongono molte delle loro certezza“.

Infine, una battuta lapidaria anche sul confronto con gli Enti di Promozione Sportiva: “Ipotizzare che la promozione la facciano loro solo perché si chiamano così è una cosa inesatta: la fa anche la Federazione e ne fa tanta. Gli EPS dovrebbero avere finalità ricreative e formative: questo mi sembra non c’entri niente con le Coppe Italia e i campionati italiani“.

(fonte: Web Tv Camera)

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Giubileo dello Sport 2025, Papa Leone XIV: “L’incitamento ‘dai’ è un imperativo bellissimo”

Oltre il Volley

Lo scorso weekend, sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, si è celebrato a Roma il Giubileo degli Sportivi, chiuso dalle potenti parole pronunciate da Papa Prevost nella messa celebrata in Vaticano a cui erano presenti, tra i tanti, il Presidente del CIO Thomas Bach, seduto vicino al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, e a tanti campioni come l’ex ferrarista Felipe Massa, l’olimpionico del judo Pino Maddaloni, l’ex calciatore e oggi Sindaco di Verona, Damiano Tommasi, la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti, il campione dell’NBA Gordon Hayward, oltre a Francesco Ricci Bitti, membro d’onore del CIO.

"Non è un caso che nella vita di molti santi del nostro tempo, lo sport abbia avuto un ruolo significativo, sia come pratica personale sia come via di evangelizzazione" sono state le parole con cui Papa Leone XIV ha aperto la messa dedicata agli sportivi, citando poi l'esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, ''patrono degli sportivi, che sarà proclamato santo il  prossimo 7 settembre. La sua vita, semplice e luminosa, ci ricorda  che, come nessuno nasce campione, così nessuno nasce santo. È l'allenamento quotidiano dell'amore che ci avvicina alla vittoria definitiva e che ci rende capaci di lavorare all'edificazione di un mondo nuovo. Lo affermava anche San Paolo VI, vent'anni dopo la fine  della seconda guerra mondiale, ricordando ai membri di un'associazione sportiva cattolica quanto lo sport avesse contribuito a riportare pace e speranza in una società sconvolta dalle conseguenze della guerra''.

"I campioni non sono macchine infallibili, ma uomini e donne che, anche quando cadono, trovano il coraggio di rialzarsi".

"Cari sportivi - ha proseguito il Pontefice -, la Chiesa vi affida una missione bellissima: essere, nelle vostre attività, riflesso dell'amore di Dio Trinità per il bene vostro e dei vostri fratelli. Lasciatevi coinvolgere da questa missione, con entusiasmo: come atleti, come formatori, come società, come gruppi, come famiglie".

"Il binomio Trinità e sport non è esattamente di uso comune, eppure l'accostamento non è fuori luogo. Ogni buona attività umana infatti porta in sé il riflesso della bellezza di Dio e certamente lo sport è tra queste. Del resto Dio non è statico, non è chiuso in sé, è comunione, viva relazione tra Padre, Figlio e Spirito Santo, che si apre al mondo".

"Ecco perché lo sport può aiutarci a incontrare Dio Trinità, richiede movimento dell'io verso l'altro, certamente esteriore, ma soprattutto interiore. Senza questo si riduce a sterile competizione di egoismi”.

“Pensiamo ad un'espressione che in lingua italiana si usa comunemente per incitare gli atleti durante le gare, gli spettatori gridano 'dai', forse non ci facciamo caso, ma è un imperativo bellissimo, quello del verbo dare. E questo può farci riflettere, non è solo un dare una prestazione fisica, ma un dare sé stessi. Si tratta di darsi per gli altri per la propria crescita, per i sostenitori, per i propri cari, per i collaboratori, per il pubblico, anche per gli avversari. Se si è veramente sportivi questo va al di là del risultato”.

Infine, citando Papa Francesco, l’augurio per tutte le atlete, gli atleti, dirigenti e volontari delle tante associazioni sportive coinvolte: “Amava sottolineare che Maria del Vangelo ci appare attiva il movimento, perfino di corsa, pronta, come sono i padri e le mamme, a soccorrere i suoi figli. Chiediamo a lei di accompagnare le nostre fatiche e i nostri slanci – ha concluso Papa Prevost -, e di orientarvi sempre al meglio, fino alla vittoria più grande: quella dell'eternità, il campo infinito, dove il gioco non avrà più fine, e la gioia sarà piena”.

Tanti gli esponenti del mondo dello sport che hanno partecipato alla messa c'era anche il Luk Lublin, squadra di pallavolo fresca di titolo maschile in Polonia, che con il suo capitano Jakub Wachnik ha omaggiato il Papa con la sua maglia.