Foto Simone Contesini

A 12 anni, in panchina con la A1 di Casalmaggiore. Davoli: “Emozione indescrivibile”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

Il sabato appena passato, quello del 22 gennaio 2022, è stato per Marta Davoli, giocatrice dell’U14 di Viadana targata Vbc Casalmaggiore, a dir poco speciale.

E’ la terza giornata di ritorno della Serie A1 Femminile, la Vbc Trasporti Pesanti Casalmaggiore ospita al PalaRadi di Cremona l’Acqua&Sapone Volley Roma per un importantissimo scontro (terminato 3-2 per le ospiti); le rosa approcciano alla gara in dodici elementi, vista l’assenza di Polina Rahimova ancora impegnato in un ciclo di cure per accelerare il recupero dall’infortunio, ma per regolamento l’unico modo per poter schierare due giocatrici con la maglia da libero (Carocci e Ferrara n.d.r.) è mettere a referto almeno 13 giocatrici.

Ecco che allora squilla il telefono di Chiara Broglia, mamma di Marta: chi chiama è il presidente della Vbc Massimo Boselli Botturi. In un attimo, Marta, classe 2009, viene catapultata nel sogno di tutte le sue compagne, amiche ed avversarie…la Serie A1. Marta partecipa prima alla rifinitura mattutina alla palestra Baslenga di Casalmaggiore poi, verso le 17.30 di quel sabato che per lei sarà indimenticabile, varca le porte del PalaRadi. Taralflex rosa, spalti che possono contenere quasi quattromila persone, musica, gente che arriva al palazzetto per godersi la partita, ma soprattutto la maglia ufficiale con il numero 21 e il discorso dell’head coach Martino Volpini pre partita, un frullato di emozioni, novità e incredulità per la piccola Marta che in un attimo diventa una “grande”.

Durante tutte le fasi della partita, Marta parla con quelle che per una giornata sono state le sue nuove compagne di squadra, le osserva, cerca di carpire i segreti che solo le campionesse che giocano nella massima serie possono custodire. Così la piccola Davoli racconta l’emozione di una giornata per lei indimenticabile:

“Quando mi hanno detto che sarei dovuta andare in panchina con la A1 ho provato all’inizio ansia, passare da un’Under 14 a una serie A1 è un bel cambiamento. Ero felicissima, perchè non è sicuramente una cosa che capita tutti i giorni, però quest’ansia mi è rimasta addosso finchè non ho finito il riscaldamento. L’adrenalina invece, quella non mi ha abbandonato mai: vivere anche solo la panchina è una cosa bellissima, l’emozione che ho provato è indescrivibile. Le ragazze sono state davvero gentili con me, in panchina chiacchieravo con loro e sono riuscita a sciogliermi un po’. Se fossi entrata in campo? Probabilmente non avrei ricordato neanche il mio nome (ride ndr)”.

(Fonte: comunicato stampa)

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI