Paola Egonu è la Donna dell’anno! L’opposta dell’Imoco Volley e della Nazionale premiata da ‘D’, settimanale di Repubblica
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Di Redazione
Prestigioso riconoscimento per Paola Egonu, la stella dell’Imoco Volley Conegliano e della Nazionale italiana. L’opposta classe 1998 è stata eletta Donna dell’anno di ‘D’, il settimanale di Repubblica: “per competenze, grinta, generosità e capacità di produrre emulazione, emozione e innovazione, ha rappresentato il talento femminile nel nostro Paese“, si legge nella motivazione.
La premiazione per l’anno 2019 si è tenuta giovedì 12 dicembre alla Fondazione Feltrinelli di Milano, condotta da Valeria Palermi, direttore di “D”. La fuoriclasse ha surclassato 50 candidate iniziali grazie soprattutto al voto delle lettrici più giovani e, si legge, “incarna al meglio i valori di emancipazione, empowerment e autostima dello sport femminile di oggi“.
La Savino Del Bene Volley Scandicci ha annunciato che anche nella prossima annata sportiva la palleggiatrice serba Maja Ognjenovic farà parte del roster della sua prima squadra.
La vittoria di Perugia in Champions League porta a 40 il totale dei titoli vinti dai club italiani, tra maschile e femminile, nella maggiore competizione europea. Eppure la pallavolo è stata ancora snobbata
La Omag-Mt San Giovanni in Marignano versione 2025/2026 inizia a prendere forma dal centro della rete: Sara Caruso è il primo volto nuovo in biancazzurro.
Nella serata che ha visto il trionfo di MA Acqua S.Bernardo Cuneo in Del Monte® Supercoppa Serie A2, a prendersi la scena come protagonista è stato anche Giulio Pinali.
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Domenica il Pala Arluno ha ospitato un'intensa giornata di pallavolo giovanile con le Finali di Coppa delle categorie Under 13 maschile e femminile, Under 16 femminile e Under 17 maschile del Comitato Territoriale FIPAV Milano Monza Lecco.
Cosa c'è nella vita quotidiana di uno sportivo? Come si arriva in cima tra i grandi della pallavolo? E quali sono gli ostacoli da superare che spesso non si vedono? Tutti gli appassionati, i tifosi e gli stessi giocatori, almeno prima di scoprirlo in prima persona, si sono posti domande come queste. E il documentario "Oltre la rete", ideato, scritto e diretto da Layla Bortoluzzi, con protagonista Paolo Porro, cerca proprio di trovare una risposta a tutti questi interrogativi, superando la linea che divide l'atleta dalla persona.
"Paolino", come è chiamato il primogenito di casa Porro, è ormai un habitué dei campi della Superlega sin dalla stagione 2020-2021, quando non ancora diciannovenne ha calcato il terreno del Palapanini con la maglia gialloblù dell'allora Leo Shoes Modena. Dal campionato successivo, il taraflex è rimasto quella della massima serie italiana, ma il palazzetto è diventato l'Allianz Cloud e la divisa quella bianca e blu dell'Allianz Milano.
Il palleggiatore azzurro a Milano si è affermato come uno degli alzatori migliori del campionato nostrano e nella stagione 2023-24 è stato uno dei protagonisti della storica qualificazione della sua squadra in Champions League, come raccontato nel documentario. La regista, studentessa di Comunicazione e Marketing dello Sport, ha realizzato questo film di 40 minuti durante il suo ultimo anno di laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media e ha ripreso la vita di Paolo tra allenamenti e partite, dimostrando quali possono essere le gioie, ma anche i dolori dello sport, focalizzandosi in particolare modo sulla bellezza e la difficoltà di un ruolo complesso e "particolare" quale è quello del palleggiatore.
"Oltre la rete", però, non si limita a questo, come spiega la stessa autrice, Layla Bortoluzzi, ma cerca di scavare un po' più a fondo con l'obiettivo "di raccontare la vita del pallavolista professionista a trecentosessanta gradi, mettendo in evidenza anche il dietro le quinte della vita di un atleta, ovvero, gli aspetti inerenti alla quotidianità, al sacrificio e all'importanza dei legami umani e affettivi. Il mio documentario vuole andare oltre, più precisamente oltre la figura dell’atleta in sé, per scoprire e valorizzare la persona, l’essere umano che si cela dietro al ruolo dello sportivo", che, e in questo caso vale anche per Paolo, spesso si traduce pure in una quotidianità lontano da casa, vedendo la famiglia il più delle volte attraverso uno schermo e molto altro ancora.
Qui sotto il documentario Oltre la rete di Layla Bortoluzzi.