Lube Civitanova, il libero Marchisio: "Da ragazzo facevo lo schiacciatore, poi la rete si è alzata"

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Di Redazione

Proseguono gli incontri virtuali con #campionidacasa, che offrono la possibilità di restare in contatto con i campioni d’Italia, d’Europa e del Mondo in questo periodo di quarantena. Oggi è la volta di Andrea Marchisio, libero della Cucine Lube Civitanova. Prossimo appuntamento giovedì 9 aprile alle 18, in diretta sulla pagina Instagram @asvolleylube, con il secondo allenatore Nicola Giolito.

Buonasera Andrea e benvenuto a #campionidacasa! Raccontaci il periodo vissuto dalla Coppa Italia in poi: “È stato un periodo difficile: dalla felicità della vittoria in Coppa Italia alla partita più strana di tutte contro Trento a porte chiuse. Ora lo stop delle attività per preservare la salute di tutti. Stiamo a casa, ci alleniamo a distanza con il preparatore”

Iniziamo con le domande dai tifosi: ti piace Osmany come capitano?  “Nonostante sia un giocatore fortissimo, famoso, all’interno dello spogliatoio è umile ed è sempre dalla parte dei giocatori. Quando bisognava lottare si è fatto sentire”

Chi ti ha dato il soprannome Ciccio e da dove è nato?  “Ludovico Dolfo nel 2010 a Loreto, nel primo bagherone della stagione. Faccio un punto e mi fa “grande Ciccio” quindi da lì è stato il mio soprannome nella pallavolo italiana”

Desideri tingerti di nuovo i capelli?  “Quando giocavo a Loreto, a causa di una scommessa persa mi sono tinto i capelli di un blu elettrico e qualcuno ancora se lo ricorda”

Il tuo sestetto ideale?  “Il mio sestetto ideale storico è: Ricardinho al palleggio con Nikolov opposto; schiacciatori Papi-Bernardi; Mastrangelo e Gustavo, Farina libero”

Quanto ti è rimasto dentro dell’esperienza in Tuscania?  “È stato il mio primo anno da titolare in A2, è stata un’esperienza magnifica che porterò sempre nel cuore. Nel secondo anno a Tuscania siamo arrivati in finale di Coppa Italia. Tuscania è di sicuro la mia seconda casa”

Tutti i compagni ti definiscono il più giocoso, raccontaci cosa combini. “Durante il campionato ci sono tanti momenti di pressione, quindi in spogliatoio l’ambiente dev’essere il più allegro possibile, sono abbastanza estroverso e mi piace fare battute e scherzi”

Cosa mangia uno sportivo per tenersi in forma? “La dieta dello sportivo è varia, ci dev’essere il buon senso nel non esagerare nelle quantità. Specialmente ora che siamo in casa, attenti nel mangiare e bere”

Sei una persona che rispetta sempre la parola data? “Sì, non mi piace promettere e non fare poi, vedi la scommessa dei capelli blu”

Come vanno gli studi all’università? “Mi mancano due esami alla fine del secondo anno, la quarantena mi permette di studiare di più”

Hai giocato in altri ruoli prima del libero? “Nelle giovanili facevo lo schiacciatore, poi la rete si è alzata (ride) quindi mi hanno messo come libero, sono contento perché è stata una carriera bella fino ad ora”

Preferisci cucinare o allenarti? “Mi manca molto allenarmi, perché era un modo per stare insieme alla squadra. Cucinare è un bel passatempo”

Cosa significa per te essere stato il secondo di Grebennikov prima e ora di Balaso? “Sono due ottimi liberi, con Jenia ho imparato moltissimo sul ruolo del libero. Fabio gioca da anni a livello altissimo, anche se più piccolo di me ho imparato da lui come muovermi in campo, mi ritengo fortunato”

Come vivi una stagione in cui ti alleni costantemente ma trovi poco spazio in campo? “Non è facile dal punto di vista mentale, giocare ti dà stimoli per la settimana che viene degli allenamenti. Conosco il mio ruolo, faccio sì che il livello di allenamento sia alto. Quando si vince e si perde è coinvolta tutta la squadra, questo è il mio stimolo”

Prossimo anno cosa farai?  “Il mio contratto con la Lube scade, quando e se si potrà tornare alla normalità affronterò la questione”

Come ti trovi a Civitanova?  “Benissimo, amo il mare, sono nel mio ambiente naturale”

Lo scherzo più originale dello spogliatoio?  “Nascondere le scarpe prima dell’allenamento oppure legare i lacci delle scarpe insieme”

Preferisci ricevere o difendere?  “Preferisco ricevere ma una difesa in un momento importante dà la giusta carica alla squadra per lo sprint finale”

Dicono che sei molto paziente e poco competitivo, è vero? “Quando gioco la competizione è tutto e la pazienza è niente, anche a carte mi dà fastidio perdere”

Meglio giocare titolare in una squadra minore o restare in panchina in un top club? “Per un giocatore che fa tanti sacrifici la mancanza del campo giocato dopo un po’ pesa. Quando la Cucine Lube mi ha chiamato ero incredulo, sono stati i tre anni più belli della mia carriera”

Come hai vissuto la recente Final Four di Coppa Italia a Bologna? “La semifinale è stata molto difficile contro Trento, ce la siamo cavata per un pelo. La finale contro Perugia è stata bellissima, dopo un quarto set perso ai vantaggi è stato impressionante vincere il tie-break in quella maniera”

La partita indimenticabile? “La finale del Mondiale per Club contro il Sada, giocata dall’altra parte del mondo. Sono riuscito a giocare anche l’ultimo set quindi questo avvalora ancora di più per me la conquista del trofeo iridato”.

(Fonte: comunicato stampa)


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Paolo Falabella affiancherà Morato come vice-allenatore a Cisterna

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Il nuovo vice allenatore del Cisterna Volley sarà coach Paolo Falabella, che andrà ad affiancare il nuovo head coach Daniele Morato alla guida della squadra per la stagione 2025/2026. Nonostante la giovane età, Falabella porta con sé una consolidata esperienza internazionale: nell’ultima annata in Svizzera, alla guida del Volley Amriswil, ha conquistato la Coppa di Svizzera, la Swiss League e la Supercoppa, centrando inoltre un prestigioso piazzamento per il club elvetico in Coppa CEV. Nel 2023 ha inoltre fatto parte dello staff tecnico della nazionale del Marocco.

Nato a Lagonegro nel 1986, laureato in Scienze Motorie e specializzato in Scienza e Tecnica dello Sport, Paolo Falabella è anche docente nazionale Fipav. Dopo aver guidato da primo allenatore realtà importanti della Serie A come Lagonegro, Aversa e Bari, e aver ricoperto il ruolo di vice allenatore a Siena nella stagione 2021/2022, culminata con la promozione in Superlega, Falabella è ora pronto a mettere il suo bagaglio tecnico e umano al servizio del Cisterna Volley.

"Sono davvero felicissimo di poter iniziare questa esperienza a Cisterna – le prime parole di coach Falabella –. Per me sarà il primo anno in Superlega: ci sono andato vicino più volte, ma per una serie di circostanze non ero mai riuscito ad approdarvi. Per questo motivo oggi sono ancora più contento di poterlo fare, e in particolare di farlo proprio con Cisterna Volley".

Falabella guarda con entusiasmo al gruppo che affronterà la prossima stagione: "Dal punto di vista tecnico, siamo una squadra molto giovane, così come giovane è lo staff. Questo è un aspetto che considero estremamente stimolante: ci sarà da lavorare tanto, trascorreremo molte ore in palestra. Mi aspetto una stagione impegnativa, fatta di lavoro intenso e risultati da conquistare con fatica, ma anche con grande entusiasmo".

L’esperienza in Svizzera ha lasciato un’impronta profonda nel metodo di lavoro del tecnico lucano: "Dalla Svizzera porto con me un’impostazione organizzativa davvero impressionante. Quando si dice che gli svizzeri sono precisi, non è solo un modo di dire: lo sono davvero. È qualcosa che mi ha colpito profondamente e che spero di poter applicare anche nella mia vita professionale, in termini di metodo e attenzione ai dettagli".

Racconta, infine, il nuovo vice allenatore del Cisterna Volley: "Ovviamente amo molto il lavoro in palestra, come tutti gli allenatori. Tuttavia, la parte che sento più mia, quella che mi dà maggiore soddisfazione e nella quale mi sento più preparato, è quella di studio e analisi. Mi appassiona tantissimo tutto ciò che si svolge al di fuori delle ore di allenamento: il lavoro d’ufficio, la preparazione, il confronto sull’organizzazione delle sedute, l’analisi degli avversari. È probabilmente l’aspetto che preferisco del mio mestiere: studiare i modelli di prestazione, capire cosa serve davvero per raggiungere un obiettivo, ragionare su come ottimizzare ogni dettaglio. Non essendo un ex giocatore, non ho quella naturale inclinazione verso la dimensione più fisica del lavoro quotidiano in campo, quindi, ho sviluppato una particolare attenzione verso la parte metodologica e analitica, che trovo stimolante e utile per il lavoro complessivo dello staff".