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Germania-Italia 2-3: due set col braccino, poi entra Degradi e troviamo anche il braccione

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Eccolo l’elefante nella stanza dell’Italia: dopo essersi nascosto bene nel match d’esordio in VNL grazie a una modesta nazionale statunitense, contro la Germania è stato ‘intravisto’, ma non del tutto stanato perché il risultato finale parla di un altro match vinto, questa volta al tiebreak e in rimonta (25-22, 10-25, 25-20, 13-25, 9-15).

Tradotto, la Nazionale femminile versione 2025 ha un problema da risolvere in attacco, e ce l’ha soprattutto in posto 4. Due set col braccino, gli altri col braccione, per dirla alla Velasco, sono un segnale, un fatto. Il coniglio pescato dal cilindro questa volta ha il nome, il numero e il volto di Alice Degradi, che con 16 punti nel quarto e quinto set ci ha letteralmente ripreso per i capelli e portati sulla linea del traguardo, ma il problema resta e va risolto.

Lo faremo, su questo bisogna essere fiduciosi. Servirà anche il giusto tempo perché le titolarissime di questa nazionale di allenamenti sulle gambe ne hanno ancora pochi. Non si tratta di voler cercare alibi, ma non si può certo dimenticare che alle Final Four di Champions League c’era Conegliano, Milano e Scandicci, i tre serbatoi principali di questo gruppo azzurro.

Che la Germania, allenata da un bravo allenatore come Giulio Bregoli, potesse metterci in difficoltà in questa seconda uscita era da mettere in conto, ma la reazione è stata comunque da grande squadra. Cosa che al ct Velasco avrà fatto sicuramente piacere constatare, al netto dei tanti passaggi a vuoto avuti nel primo e terzo set. Top scorer Antropova con 29 punti, ma in doppia cifra insieme a lei, in cinque set, alla fine ci è andata solo Degradi che ha giocato metà partita. Va migliorata anche la distribuzione del gioco, questo è evidente, lo dicono i numeri, ma un anno fa partimmo allo stesso modo finendo poi sul gradino più alto del podio. Tempo al tempo, dunque, il torneo è ancora lunghissimo.

EGONU OUT – Velasco per questo secondo match ha dovuto fare a meno di Paola Egonu. Nell’allenamento sostenuto in mattinata l’opposta azzurra è stata colpita da un malore dovuto all’eccessivo caldo all’interno del palazzetto. Nelle ore successive alcuni media brasiliani avevano diffuso un video che la vedeva scendere dal pullman della squadra reggendosi in piedi a fatica. Video che ha creato un certo allarmismo perché i brasiliani hanno iniziato a parlare di infortunio senza però verificare la notizia. Poco dopo è arrivata una nota ufficiale della Federazione che ha spiegato invece che Egonu “ha manifestato una sindrome ipotensiva dovuta a caldo ed alto livello di umidità sul campo di allenamento“.

STARTING PLAYERS – Il ct ha così vestito Paola con la seconda maglia da libero sostituendola nella formazione titolare con Antropova. Per il resto stesse azzurre partite contro gli Usa, con Orro in regia, Danesi e Fahr coppia centrale, Sylla e Giovannini in banda, De Gennaro libero.

IL MATCH – La maggiore fisicità delle tedesche, invadenti soprattutto a muro, dove toccano tanti palloni, mette un po’ in crisi il gioco azzurro. Velasco in timeout, sul 21-18 per la Germania, da indicazioni molto precise alle attaccanti di palla alta, l’Italia prova a ridurre il gap (21-20, 23-22), ma nel finale di set subisce ancora e gira campo sotto uno a zero.

Due difese impossibili di De Gennaro e un ottimo giro in battuta di Antropova costringono Bregoli a fermare il gioco con l’Italia avanti 3-6 in avvio di secondo set. Orro, con una magia delle sue, e gli errori anche banali di una Germania che ora sembra la brutta copia di quella vista solo pochi minuti prima, allargano ancora la forbice. Antropova è ancora lì a battere, piazza pure due ace, e alla fine è lei stessa a togliersi dalla linea dei nove metri tirando in rete la sua nona battuta consecutiva (4-14 Italia). Il solco scavato dalle azzurre è a questo punto troppo profondo e il set si chiude con un larghissimo 10-25, con punto esclamativo di Sylla dopo altre due coperture senza senso, questa volta di Giovannini. 52% di palla a terra per l’Italia (9 punti di Antropova) in questo set contro il 15% della Germania (4% di efficienza).

Bregoli mette ordine, riporta le sue alla giusta concentrazione, e a inizio del terzo parziale le azzurre si ritrovano ancora a inseguire (4-1). Le tedesche ora tirano anche su di tutto (bellissima la rullata in tuffo di Leana Grozer) e allora per non perdere terreno le azzurre iniziano a murare, giocare di mani-out sia in posto 2 che in 4. Dopo un lungo inseguimento la parità si materializza ai 12, ma le azzurre peccano comunque ancora di lucidità nella lettura di certe situazioni, di certe palle ‘telefonate’ fatte cadere colpevolmente a terra (19-16). Velasco ferma il gioco sul 22-19 e torna a mettere l’accento sui pallonetti (inutili) invitando le sue a trovare il coraggio di attaccare a tutto braccio. La reazione però non arriva, la Germania non alza il piede dal pedale dell’acceleratore e chiude 25-20.

Spalle al muro, l’Italia prova a ritrovarsi e ricompattarsi per portare il match al tiebreak. L’avvio di quarto set è incoraggiante (6-9, 6-11), con Degradi in campo per Giovannini che ci regala finalmente punti anche da posto 4. Torniamo a dare fastidio anche dai nove metri, mettendo in crisi la linea di ricezione avversaria, e la forbice si allarga ancora (6-13). Il braccione finalmente lo usa anche Antropova, tanto in attacco quanto (ancora) in battuta e la Germania torna a sciogliersi come neve al sole (9-18). Non c’è storia, come nel secondo set, e chiudiamo con un altro rabbioso e perentorio 13-25. Fate 10 per Degradi in questo set!

La resa dei conti inizia col vento che continua a soffiare forte sulle vele azzurre (1-5). L’Italia ora non stacca gli occhi dalla palla, nel nostro campo non cade più nulla (o quasi) e si gira lato avanti 4-8. Degradi finisce con lo spaccare anche questo set, chiudendolo pure con un ace: 9-15 il risultato finale. Due vittorie su due e altra dimostrazione di carattere, ma di quello questa Italia ne ha da vendere. E a peso d’oro. Venerdì, intanto, altro giro, altra corsa, altro match, il terzo in tre giorni, contro la Corea del Sud (ore 22.30, diretta VBTV e DAZN).

Germania-ITALIA 2-3
(25-22, 10-25, 25-20, 13-25, 9-15)
Germania: Weitzel 15, Kindermann 12, Grozer 6, Cekulaev 8, Straube 1, Alsmeier 14, Pogany (L) , Stauts 1, Glaab, Abacuks, Cesar (L). N.E.: Scholzel e Strubbe. All. Bregoli.
ITALIA: Fahr 9, Orro 3, Sylla 9, Danesi 7, Antropova 29, Giovannini 5, De Gennaro (L), Cambi, Malual 1, Fersino, Degradi 16. N.E.: Omoruyi, Nwakalor, Egonu (L). All. Velasco. 
Arbitri: Denis Fabian Mozzo Carbajal (URU) e Cagi Ozan Sarikaya (TUR)
Note: 3500 spettatori
Durata: 25’, 19’, 25’, 19’, 14’
Italia: a 6, bs 11, m 15, et 25.
Germania: a 3, bs 13, m 9, et 29. 

Di Giuliano Bindoni
(©Riproduzione riservata)

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