Brescia, a Trento la supersfida tra prima e seconda della classe

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foto Valsabbina Millenium Brescia
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Di Redazione

Prima contro seconda della classe ed il girone A riparte con il botto. Una sfida molto importante che andrà a definire il percorso delle due formazioni di punta del girone. Sul piatto, in caso di vittoria, Millenium potrebbe portare a sette le lunghezze di vantaggio sulle dirette avversarie e consolidare il primato in classifica. Appuntamento a martedì 27 dicembre, fischio d’inizio alle ore 17. Dirigeranno Marco Pasin e Rachela Pristerà, con Matteo Fellin al referto segnapunti elettronico.

Boldini e compagne hanno raggiunto e mantenuto il primo posto in classifica, superando le difficoltà di un girone ostico e costruendo un gioco sempre più efficace. Le prossime sfide propongono scontri diretti decisivi per la classifica (dopo Trento i match con Sassuolo e Busto Arsizio, oltre ai quarti di Coppa Italia).

Coach Beltrami vuole massima concentrazione in vista della sfida con l’Itas Trentino: “Con l’inizio del ritorno si riparte da zero e partita per partita dovremo dare il meglio focalizzandoci su ogni avversaria. Iniziamo con il ritorno fuori casa con Trento, sarà un match importante e vogliamo arrivare pronti. Non sarà facile – ammette – , loro hanno preso ritmo e sono molto vicine a noi in classifica, qualche volta sono inciampate come è capitato anche a noi e come è normale che succeda in questo campionato. Sarà sicuramente una bella sfida, stiamo lavorando per stare meglio di queste prime settimane di dicembre, visto che tra malattie, alto carico di lavoro e impegni di campionato un po’ abbiamo pagato. Adesso abbiamo tempo per prepararci, sempre intensamente ma con più calma e spazio per il riposo. All’orizzonte ci aspetta il big match con Trento, poi una breve pausa e un gennaio di fuoco tra scontri diretti e quarti di Coppa Italia, continueremo a concentrarci con pazienza e determinazione su una gara alla volta“.

La formazione di coach Stefano Saja occupa la seconda posizione in classifica dietro alla Valsabbina, con 24 punti, frutto di sette vittorie e quattro sconfitte. Nell’ultima gara di campionato Trento ha superato per 3-1 l’Esperia Cremona, riscattando la battuta d’arresto di Lecco nel turno precedente. Terminale offensivo principale è l’opposta americana Carly DeHoog con 213 palloni messi a terra, top scorer secondo le statistiche della Lega Pallavolo Serie A femminile del girone A. A livello di collettivo Trento è la formazione che ha messo a segno più aces, 64, precedendo San Giovanni in Marignano e Sassuolo, ferme a 62 e 59, e realizzato più blocks, ben 100, davanti a Sant’Elia e Sassuolo con 97 e 96.

Due le ex di giornata: Francesca Parlangeli, che ha giocato a Brescia dal 2017 al 2021, e Silvia Fondriest nel 2021/2022.

(fonte: Comunicato Stampa)

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Grottazzolina, Di Pinto elogia Marco Falaschi: “Ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi”

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La distribuzione del gioco della rinnovata Yuasa Battery passerà dalle mani di Marco Falaschi, nuovo regista scelto da Grottazzolina per la stagione 2025-26 di Superlega. Molto sappiamo della sua lunghissima carriera in Serie A ma anche all’estero, passando per l’azzurro della nazionale. E nel corso di questa corposa esperienza c’è un allenatore con il quale proprio Falaschi non solo è cresciuto, ma si è consolidato anche come leader, vincendo campionati e prendendosi spesso i galloni di capitano. Parliamo di un’icona del volley nostrano come Vincenzo di Pinto, per tutti “Il Mago di Turi”, tecnico che vanta un’esperienza pluridecennale in Serie A, che ha forgiato talenti e che rappresenta un riferimento assoluto del volley italiano.

Dialogare di volley con lui è un’esperienza fuori dagli schemi, con aneddoti, esperienze e il ricordo di annate strepitose, di gare indimenticabili e di tanto tanto lavoro tecnico. È proprio a lui a raccontare, ai microfoni della società di Grottazzolina, Marco Falaschi nel dettaglio: “Marco è un giocatore generoso” racconta Di Pinto “dà sempre tutto per la società e per la squadra, da questo punto di vista per me è un ragazzo d’oro. Studia moltissimo le varie situazioni e ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi. La strategia è una conseguenza della tecnica e lui è un vero ricercatore della strategia, alla quale dedica molto tempo e preparazione. Ha grande capacità di adattamento alla squadra e al gruppo di atleti che ha intorno, e trova sempre il modo di elevare al massimo il livello di gioco della sua squadra: è capace di costruire sistemi di distribuzione che gli permettono di fare rendere al meglio tutti gli interpreti intorno al lui”

Grande stima tecnica da sempre ma anche grande conoscenza delle qualità umane e caratteriali di Marco Falaschi, che ha avuto a Castellana Grotte e Taranto in momenti differenti. “Fin da Castellana Grotte si è creato un bel rapporto e proprio lì abbiamo incominciato a lavorare sulle sue certezze tecniche, fisiche, strategiche e mentali. Ci fu un grande lavoro di base e vincemmo un po' tutto. Volutamente lo trasformai in capitano per dargli forza ed è stato bravo. L’anno successivo andò in Montenegro dove ha potenziato tutto ciò che si era costruito nell’anno precedente. Ha avuto un’escalation andando in Polonia e ha fatto molto bene anche lì, ma il nostro rapporto è rimasto costante.

L’infortunio lo ha un po' fermato, quelli sono dei brutti clienti da superare. Se tu sei un giocatore formato nel tempo hai bisogno di riprendere le certezze che ti eri costruito e serve del tempo. Ci siamo rivisti a Castellana Grotte con un finale di stagione in crescendo. Poi abbiamo fatto un grandissimo lavoro a Taranto. Lui ha rinunciato ai grandi giri per partecipare attivamente a questo progetto Taranto. Al primo anno di A1 da capitano, ha fatto due grandissime annate. Teniamo presente che a livello di cambio palla in quelle annate noi siamo stati nei primi due posti e vuol dire aver fatto qualcosa di eccezionale. Poi il secondo anno due infortuni molto gravi avuti ci portarono a scendere da quel punto di vista ma la squadra reagì molto bene”

Pochi dubbi da parte del coach su quelle che sono le doti tecniche principali di Falaschi: “La velocità di andare sotto la palla e il posizionamento: credo che in questo sia nettamente tra i migliori in assoluto. Poi confermo che il suo modo di studiare e approfondire le situazioni di gioco è molto importante in quella che è la gestione tattica della squadra e della gara”

Per chiudere anche una coincidenza tra la sua Taranto e la Yuasa, che quest’anno si è salvata da neopromossa. Non accadeva in Superlega da tanti anni, l’ultima fu proprio la sua Taranto. “Tra Grotta e Taranto ci sono state diverse analogie partendo dalla salvezza ottenuta da neopromosse ma non solo. Come me a Taranto, anche Massimiliano Ortenzi a Grottazzolina non è stato solo head coach ma ha avuto responsabilità ben più ampie, quasi da manager, immerso completamente nella struttura societaria.

Con Massimiliano ci siamo sentiti anche prima della stagione e devo dire che lui è stato bravissimo nel tenere la barra dritta, non toccando la struttura della squadra anche dopo un girone di andata complicato. La cosa più semplice da fare in quei casi per le società è cambiare giocatori o anche tecnico e invece hanno scelto la via giusta, consapevoli che i numeri erano anche positivi, recuperando qualche infortunato e facendo un capolavoro a tutti gli effetti. Perché quello realizzato da Grotta è stato un vero capolavoro”.

(fonte: Yuasa Battery Grottazzolina)