Giulia Mancini protagonista a muro: “Una soddisfazione, ma devo ancora migliorare”

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Di Redazione

In un campionato in cui le giocatrici straniere hanno un peso significativo, e in alcuni casi determinante, per i successi delle proprie squadre, Giulia Mancini rappresenta una piacevole e non inattesa sorpresa. La centrale della Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia è seconda, dopo 4 giornate, nella classifica delle top blockers: 12 muri vincenti messi a segno finora, uno in meno di Lohuis (Casalmaggiore) e lo stesso numero di Sylves (Firenze), alle quali la 24enne centrale della Megabox Volley rende, rispettivamente 7 e 13 centimetri. “Per me è una grandissima soddisfazione – dice Giulia –: lavoro molto in palestra e aver raggiunto questo risultato, sia pure parziale perché siamo alla quarta giornata, mi rende molto felice e soddisfatta“.

Gli 8 muri-punto contro Pinerolo (13 quelli complessivamente messi a segno dalle “Tigri”) sono stati vere e proprie frustate al morale della squadra e sono serviti a tenere lontane le Pinelle, che dopo aver agguantato l’1-1 speravano di poter mettere la freccia. Non è stato così. La centrale di Aprilia, però, divide il suo score personale e il successo con la squadra: “Quella di mercoledì è stata una prestazione positiva da parte di tutte – sottolinea convinta –. Abbiamo reagito bene come gruppo, sia al passo falso con Conegliano, sia a quel secondo set vinto da Pinerolo, che sembrava poter riaprire la partita. Invece non ci siamo perse, abbiamo lavorato bene e credo che questa sia l’unica strada per migliorarci ancora di più“.

Tra le priorità, ovviamente, c’è quella di “trovare il giusto feeling anche con Hancock, visto che è con noi da pochi giorni e soprattutto non abbiamo fatto molti allenamenti insieme. Praticamente impariamo a conoscerci in partita“. Mancini è molto severa con se stessa e quando parla di lavoro si mette in prima fila: “Su cosa devo migliorare? Principalmente in battuta e attacco“.

Fondamentali in cui comincia a farsi sentire anche Maja Aleksic (10 punti mercoledì sera): “Maja è una giocatrice molto forte in diversi fondamentali – racconta Mancini – il suo inserimento procede bene: è una ragazza solare e gentile“. La centrale è al suo secondo anno in biancoverde: “A Vallefoglia mi trovo molto bene – dice sorridendo – la società è molto disponibile e familiare, sono felice di essere qui“. E pensando alla sfida di domenica con Busto Arsizio aggiunge: “Ci sarà bisogno di scendere in campo determinate e con la voglia di portare a casa la partita, visto che per noi è molto, molto importante“.

(fonte: Comunicato stampa)

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.