Samuele Papi nella Hall of Fame: “Un premio per tutti i miei sacrifici”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
Foto FIVB
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

È arrivato il giorno dell’incoronazione per Samuele Papi: sabato 22 ottobre si è tenuta a Holyoke, in Massachusetts, la cerimonia di inserimento dei 6 nuovi membri della International Volleyball Hall of Fame, tra cui il grande protagonista della “Generazione dei Fenomeni” della nazionale italiana. 4 medaglie olimpiche, due titoli mondiali e tre europei sono i traguardi più importanti raggiunti da Papi nella sua straordinaria carriera, che lo ha visto protagonista per quasi trent’anni sui campi di tutto il mondo.

Impegnato come assistente allenatore della Tinet Prata di Pordenone, Papi non ha potuto partecipare di persona alla cerimonia, ma è intervenuto con un messaggio: “Sono onorato di ricevere questo premio prestigioso – ha detto – il momento in cui sono stato informato della mia candidatura mi ha regalato una straordinaria emozione. Per chi ha dato tutta la sua vita alla pallavolo questo è un riconoscimento che ripaga i tanti sacrifici fatti nel corso della carriera“. Qui il video completo della premiazione: l’intervento di Papi è al minuto 43.

Ho iniziato a 13 anni, un po’ tardi per chi vuole diventare un campione – ha ricordato Papi – e ho realizzato subito che avevo talento, ma anche che avevo bisogno di lavorare tanto, e ho dedicato il massimo sforzo a quest’impegno, trascurando anche la scuola e la vita personale. Il mio sogno era giocare con i più forti al mondo e per questo non mi sono mai fermato di fronte alla fatica e al sacrificio; fondamentale è stato anche il supporto dei miei club e dei miei allenatori“.

Ho scelto la pallavolo – ha concluso “O Fenomeno” – perché volevo praticare uno sport di squadra e condividere gioie con i miei compagni, con molti dei quali sono ancora oggi in contatto. Al momento del colloquio per questa candidatura mi hanno chiesto quale fosse stato il momento più bello della carriera: ora posso dire che è stato vedere la gioia e la felicità negli occhi dei miei compagni. Inoltre il volley mi ha permesso di visitare tanti paesi del mondo e conoscere molte persone, diventando una persona molto più aperta. Certo, quando mi sono ritirato era difficile non sentire più l’adrenalina, ma lo sport ti insegna ad andare avanti e cercare sempre nuovi stimoli. Ringrazio la mia famiglia e i miei genitori che mi hanno permesso di diventare la persona che sono oggi“.

Insieme a Papi sono entrati nella Hall of Fame anche Kerri Walsh, tre volte medaglia d’oro olimpica nel Beach Volley per gli USA, l’allenatore brasiliano Bernardinho, gli olandesi Pieter Joon (fondatore e primo presidente del World Paravolley) e Peter Murphy (ex direttore tecnico della Federazione orange) e l’ex palleggiatrice Fernanda Venturini, medaglia di bronzo olimpica con il Brasile.

(fonte: International Volleyball Hall of Fame)

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


C’è anche Moki De Gennaro tra le 100 donne di successo scelte da Forbes

Oltre il Volley

Per l'ottavo anno consecutivo Forbes Italia ha stilato la classifica delle 100 donne italiane di maggior successo. Nella lista del 2025, oltre a due grandissime atlete del calibro di Jasmine Paolini (tennista) e Nadia Battocletti (Mezzofondista), c'è una terza sportiva che da anni sta scrivendo la storia della pallavolo italiana e mondiale e risponde al nome di Monica De Gennaro, medaglia d'oro alle ultime Olimpiadi di Parigi e un palmares chilometrico tra cui figurano 8 scudetti, 7 Coppe Italia, 9 Supercoppe italiane, 3 Mondiali per club, 3 Champions League, oltre a un titolo europeo, due in VNL e altre sei medaglie vinte con la maglia azzurra.

"Mettono assieme talento, determinazione e capacità di leadership" così Forbes motiva la scelta dei 100 nomi che appaiono nella lista (QUI l'elenco completo). Caratteristiche e qualità che certamente possiede anche il libero di Conegliano e della Nazionale Italiana.

Prima dell'eterna Moki, Forbes qualche anno fa (2016) aveva inserito anche Paola Egonu, all'epoca appena 18enne, nella classifica dei trecento Under 30 più influenti d’Europa.