Brescia sfida Mondovì per la conquista della finale

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Di Redazione

Domenica 24 aprile al PalaGeorge di Montichiari (ore 17.00), la Millenium affronterà la forte formazione monregalese nella prima gara della semifinali che valgono l’accesso alla A1. Dirigerà la gara il signor Paolo Scotti della sezione Ticino Sesia Tanaro coadiuvato da Michele Marconi di Milano-Monza-Lecco.

Caricate dall’accesa e vincente sfida con San Giovanni in Marignano in Coppa Italia, le Leonesse sono tornate al lavoro per proseguire sulla strada del primo e più importante obiettivo stagionale. Nelle ultime settimane sono tornate a piena disposizione della squadra Giulia Bartesaghi e Silvia Fondriest, entrambe fermate da fastidi muscolari, mentre la guida di coach Alessandro Beltrami è stata rinforzata dalla conferma per la stagione 2022/23.

Sarà un’altra battaglia – commenta la schiacciatrice Rebecca Piva – come contro Pinerolo e San Giovanni in Marignano. Mondovì ha giocatrici esperte e dotate di gran fisicità ed è una squadra che arrivata con merito fino a questo punto. Il nostro obiettivo è lavorare al meglio su noi stesse per mettere sul tavolo le nostre carte e fare di tutto per portare a casa la partita“.

Mondovì è allenata da coach Matteo Solforati, che ha disposizione un roster di assoluto livello e di esperienza. La regista è Maria Cumino che forma la diagonale con Alice Taborelli, in posto 4 il punti di forza sono la statunitense Leah Hardeman e la bresciana Alessia Popolini, che a causa di un grave infortunio durante i play off contro Olbia non sarà disponibile, e in queste gare sarà sostituita da Francesca Trevisan. Le centrali sono Mila Montani ed Alice Molinaro, con l’esperta Veronica Bisconti a presidiare la seconda linea. L’organico è completato dall’alzatrice Laura Pasquino, dalla schiacciatrice Morgana Giubilato (ferma per infortunio) e la centrale Sofia Ferrarini.

“Brescia è una squadra forte ed il suo valore è indiscutibile sia nelle titolari sia nelle seconde linee – ha commentato la schiacciatrice Francesca Trevisan – . L’ho vista in azione in svariati momenti sia nello Spareggio Promozione sia nella Finale di Coppa Italia, giocheremo a cuore leggero e sarà una settimana di lavoro tranquilla, noi giocheremo la nostra partita senza pressione e sono convinta che sarà una bella battaglia“.

La schiacciatrice Alice Tanase è l’ex della gara, a Mondovì dal 2019 al 2021.

La partita sarà trasmessa in diretta sull’emittente televisiva locale TeleTutto 2 su smart TV (canale 16 del Digitale Terrestre, poi tasto rosso del menù interattivo) e sul Canale YouTube di Volleyball World. Telecronaca affidata a Luca Piantelli.

La vincente accederà alla finale promozione per la A1 e affronterà la vincitrice della semifinale tra le friulane della Cda Talmassons e la Cbf Hr Balducci Macerata.

La capienza del PalaGeorge è individuata al 100% ed è richiesto, in aggiunta all’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, il possesso di una delle Certificazioni Verdi COVID-19 da vaccinazione o guarigione (cd. green pass rafforzato) per gli eventi e competizioni sportivi che si svolgono al chiuso.

Calendario Semifinale playoff
Gara 1. Domenica 24 aprile, ore 17, Valsabbina Brescia-Lpm Bam Mondovì.
Gara 2. Mercoledì 27 aprile, ore 20.30. Lpm Bam Mondovì- Valsabbina Brescia.
Ev. Gara 3: 30 aprile/1 maggio.

(fonte: Comunicato Stampa)

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Lagonegro in A2, ‘Cantagallizzata’ da Diego Cantagalli: un vizio di famiglia

Sale in Zucca

Resti incantato non dalla sua forza d’animo, ma proprio dalla severità con cui colpisce la palla e tramortisce avversari. È stato così per tutta la stagione regolare, alla Rinascita Lagonegro, fin quando ha occupato il posto fisso di top player e l’ha Cantagallizzata. Un vizio di famiglia, dirà qualcuno. Bravo Diego, aggiungo io, che brindo alla promozione in A2 non solo di una squadra che ha saputo giocarsi molto bene le proprie carte ai playoff, liquidando la pratica finale nel giro di tre gare secche e ai danni di Acqui Terme, ma del Diego Cantagalli che è tornato ad essere uomo del fare e posto due di riferimento della categoria con 579 punti e da leader indiscusso della classifica individuale.

“Abbiano fatto un percorso travagliato, ma incisivo, che col tempo si è rivelato utile ai fini del finale di stagione. All’inizio non siamo andati troppo bene. Credo forse un tema di assestamento, tanto che dopo l’arrivo di Sperotto in regia e di Valdo come allenatore, abbiamo invertito la rotta e abbiamo ingranato”

L’impostazione data da Valdo ha cambiato il corso della stagione.

“È stata una piacevole sorpresa, è stata davvero una rinascita, non solo nel nome della società (ride n.d.r.). Mi piace dirlo, perché la squadra ci ha guadagnato per ciò che riguarda i maggiori stimoli o è cresciuta dal punto di vista della voglia di vincere le difficoltà. Questo switch è stata la nostra arma vincente. Non abbiamo mai pensato di mollare e smettere di credere nella possibilità di ribaltare la stagione a nostro favore”

Si è detto, soprattutto ai playoff, che Lagonegro fosse Cantagallicentrica. Con l’onestà che la contraddistingue, mi dica se è un qualcosa che la imbarazza o che le fa piacere.

“Che io fossi il principale punto di riferimento in attacco è una responsabilità che mi sono preso dal primo giorno e mi ha fatto anche molto piacere esserlo. Quest’anno, parlo a livello personale, è andata molto bene e sono stato in grado, col gioco espresso, di riuscire nell’intento di dare un’impronta a determinate partite”

Essere in A3 è troppo poco per lei. Lo dico io, così non imbarazziamo nessuno.

“Non voglio fermarmi di certo, il sogno di tornare in A2 c’era, ma non solo. Io lavoro perché penso di poter riuscire a tornare in Superlega come ai tempi di Civitanova. Lavoro ogni giorno per questo”

Qui viene fuori il figlio d’arte di Luca Cantagalli. Uno che sa scalare le montagne del volley. Mi permette?

“Certo, il fatto che mio padre mi abbia sempre insegnato che con il lavoro duro si può arrivare dunque è un motivo per spingere ogni giorno ed alzare l’asticella. Mio padre su questo aspetto mi ha sempre insegnato a crederci. Le sue parole sono sempre state dette in questa direzione. È difficile, mi ha sempre detto, ma se lavori prima o poi riuscirai”

La sua carriera non è mai stata facile in tal senso. Non so quanti avrebbero resistito nell’anno di Reggio, con papà allenatore della squadra che subisce un esonero, mentre lei rimane in organico con un nuovo allenatore.

“Intende dire che certe cose possono destabilizzarti? Devi metterlo in conto. Gli ultimi anni sono stati difficili, anche ad Ortona ad esempio non riuscivamo a girare. Ho sempre pensato, anche in questo caso, che la cosa importante fosse legata al fatto che dovessi dimostrare di tenere un profilo basso, abbassare la testa e lavorare”

La parabola ora ha invertito la rotta. Lei è uno dei migliori del campionato a Lagonegro e in A3.

“È un anno davvero meraviglioso e ce lo porteremo dietro tutti. Non pensavo potesse finire così bene”

Ha vinto la pazienza. Quella del pescatore. Uso una metafora che descrive anche una delle sue passioni.

“Riesco ad averne tanta, è vero. Mi piacerebbe restare qui e giocarmi la A2. Il presidente mi ha molto colpito nei momenti di difficoltà. È stato un padre che ha chiesto ai suoi figli di uscire da determinate situazioni. Abbiamo fatto un bel patto tra noi e la società ed è stata una stagione in cui, con pazienza appunto, non abbiamo mollato di un centimetro. In palestra la sfida era costante e l’atmosfera era delle migliori. Spero di poter passare ancora una stagione come questa”

Di Roberto Zucca