Domani la festa per l’ottavo compleanno del Delta Volley

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Di Redazione

Appuntamento il prossimo 10 luglio alle ore 21 presso il Delta Sporting Club a Porto Viro.

Otto anni di passione, di vittorie, di emozioni. Ricorrerà il prossimo 12 luglio l’ottavo anniversario della fondazione del Delta Volley Porto Viro. Il club fondato dal Presidente Luigi Veronese nell’estate del 2012 ha compiuto un percorso straordinario di crescita in questi anni e non sembra affatto intenzionato a fermarsi. Anzi, la stagione 2020-2021 dovrebbe rappresentare un ulteriore salto di qualità nei piani della dirigenza nerofucsia, che non solo sta allestendo una squadra molto ambiziosa per provare a (ri)vincere il campionato di Serie A3 Credem Banca (con la speranza, questa volta, di riuscire a disputare i playoff promozione), ma nel contempo sta allargando il raggio d’azione della società, sia per quanto riguarda il settore giovanile che per le attività extra-pallavolo.

Insomma, è un compleanno importante e ricco di significati, anche perché arriva dopo il difficilissimo periodo del lockdown. E l’entourage del Delta Volley vuole giustamente festeggiarlo a dovere: per questo è stato organizzato un momento conviviale che si terrà venerdì 10 luglio a partire dalle ore 21 presso il Delta Sporting Club, Centro Sportivo “Luca Doni” di viale VII Mari a Porto Viro. Parteciperanno al brindisi e al taglio della torta amici, istituzioni e sponsor, oltre ai tecnici e ai giocatori della prima squadra nerofucsia.

Un momento di relax e di festa, per celebrare i successi passati e mettere le basi per quelli futuri. A questo proposito, nel corso della serata sarà possibile anche acquistare la prelazione esclusiva sugli abbonamenti per assistere alle gare casalinghe della prossima stagione di A3. Il Delta Volley ha infatti previsto di assegnare in anticipo i primi 125 posti in Palazzetto, quelli garantiti anche in caso di capienza limitata per le restrizioni anti-Covid. La scelta ideale per chi non vuole perdersi nemmeno una goccia di emozioni nerofucsia.

(Fonte: comunicato stampa)

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Giubileo dello Sport 2025, Papa Leone XIV: “L’incitamento ‘dai’ è un imperativo bellissimo”

Oltre il Volley

Lo scorso weekend, sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, si è celebrato a Roma il Giubileo degli Sportivi, chiuso dalle potenti parole pronunciate da Papa Prevost nella messa celebrata in Vaticano a cui erano presenti, tra i tanti, il Presidente del CIO Thomas Bach, seduto vicino al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, e a tanti campioni come l’ex ferrarista Felipe Massa, l’olimpionico del judo Pino Maddaloni, l’ex calciatore e oggi Sindaco di Verona, Damiano Tommasi, la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti, il campione dell’NBA Gordon Hayward, oltre a Francesco Ricci Bitti, membro d’onore del CIO.

"Non è un caso che nella vita di molti santi del nostro tempo, lo sport abbia avuto un ruolo significativo, sia come pratica personale sia come via di evangelizzazione" sono state le parole con cui Papa Leone XIV ha aperto la messa dedicata agli sportivi, citando poi l'esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, ''patrono degli sportivi, che sarà proclamato santo il  prossimo 7 settembre. La sua vita, semplice e luminosa, ci ricorda  che, come nessuno nasce campione, così nessuno nasce santo. È l'allenamento quotidiano dell'amore che ci avvicina alla vittoria definitiva e che ci rende capaci di lavorare all'edificazione di un mondo nuovo. Lo affermava anche San Paolo VI, vent'anni dopo la fine  della seconda guerra mondiale, ricordando ai membri di un'associazione sportiva cattolica quanto lo sport avesse contribuito a riportare pace e speranza in una società sconvolta dalle conseguenze della guerra''.

"I campioni non sono macchine infallibili, ma uomini e donne che, anche quando cadono, trovano il coraggio di rialzarsi".

"Cari sportivi - ha proseguito il Pontefice -, la Chiesa vi affida una missione bellissima: essere, nelle vostre attività, riflesso dell'amore di Dio Trinità per il bene vostro e dei vostri fratelli. Lasciatevi coinvolgere da questa missione, con entusiasmo: come atleti, come formatori, come società, come gruppi, come famiglie".

"Il binomio Trinità e sport non è esattamente di uso comune, eppure l'accostamento non è fuori luogo. Ogni buona attività umana infatti porta in sé il riflesso della bellezza di Dio e certamente lo sport è tra queste. Del resto Dio non è statico, non è chiuso in sé, è comunione, viva relazione tra Padre, Figlio e Spirito Santo, che si apre al mondo".

"Ecco perché lo sport può aiutarci a incontrare Dio Trinità, richiede movimento dell'io verso l'altro, certamente esteriore, ma soprattutto interiore. Senza questo si riduce a sterile competizione di egoismi”.

“Pensiamo ad un'espressione che in lingua italiana si usa comunemente per incitare gli atleti durante le gare, gli spettatori gridano 'dai', forse non ci facciamo caso, ma è un imperativo bellissimo, quello del verbo dare. E questo può farci riflettere, non è solo un dare una prestazione fisica, ma un dare sé stessi. Si tratta di darsi per gli altri per la propria crescita, per i sostenitori, per i propri cari, per i collaboratori, per il pubblico, anche per gli avversari. Se si è veramente sportivi questo va al di là del risultato”.

Infine, citando Papa Francesco, l’augurio per tutte le atlete, gli atleti, dirigenti e volontari delle tante associazioni sportive coinvolte: “Amava sottolineare che Maria del Vangelo ci appare attiva il movimento, perfino di corsa, pronta, come sono i padri e le mamme, a soccorrere i suoi figli. Chiediamo a lei di accompagnare le nostre fatiche e i nostri slanci – ha concluso Papa Prevost -, e di orientarvi sempre al meglio, fino alla vittoria più grande: quella dell'eternità, il campo infinito, dove il gioco non avrà più fine, e la gioia sarà piena”.

Tanti gli esponenti del mondo dello sport che hanno partecipato alla messa c'era anche il Luk Lublin, squadra di pallavolo fresca di titolo maschile in Polonia, che con il suo capitano Jakub Wachnik ha omaggiato il Papa con la sua maglia.