Foto: lega Volley Maschile

Alberto Cisolla: “Credo proprio che continuerò ad essere un tucano”

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Di Redazione

Classe 1977 e 7617 punti in totale all’attivo, è la “storia” della pallavolo italiana ed ora bandiera di Brescia. Stiamo parlando di Alberto Cisolla, pilastro dell’Atlantide Brescia che, intervistato da Brescia Oggi, ufficializza l’intenzione di giocare un altro anno nella squadra dei tucani.

Lo schiacciatore riferimeno della Sarca Italia Chef Centrale del Latte, che da ottobre a marzo ha messo a terra 255 punti, traccia un bilancio del breve campionato 2019/2020. «È andata secondo le mie aspettative, anzi anche oltre. Abbiamo sconfitto le formazioni più quotate e raggiunto un obiettivo di assoluto prestigio come la finale di Coppa Italia, nella quale ci siamo battuti per due ore contro una delle pretendenti alla promozione, mentre in regular season ce la siamo giocata con tutti. Insomma, per quell’80% che abbiamo fatto la stagione è stata davvero entusiasmante, mi sono proprio divertito».

«Dal punto di vista fisico mi sto allenando quasi più ora che prima. Avendo un giardino e qualche attrezzo posso fare un lavoro abbastanza completo. Certo, non uso la palla, ma alla mia età è quella che serve meno; ho solo anticipato il lavoro estivo, sto già pensando alla prossima stagione: credo proprio che tornerò a essere un tucano, per questo devo darmi da fare per non farmi trovare impreparato».

Con l’annata in archivio in anticipo, le società hanno dovuto affrontare molti problemi economici. Da qui la decisione di decurtare il 20% dallo stipendio dei giocatori: secondo Cisolla, una scelta comprensibile. «Purtroppo pagano dazio le categorie più indifese; è giusto che ognuno faccia un passo verso l’altro: abbiamo giocato l’80% e prenderemo l’80% di quanto inizialmente pattuito, perché è ovvio che nel momento in cui le aziende sono in difficoltà e non riescono più a onorare i contratti di sponsorizzazione, le società non ci arrivano più col budget». Una lezione, secondo Cisolla, che può servire per il futuro. «Si può lavorare in modo intelligente per migliorare la situazione, per evitare di ritrovarsi in circostanze simili. Perché per ora, purtroppo, le uniche tutele che abbiamo noi pallavolisti sono il nostro talento e la nostra bravura. Ma nemmeno questo è comunque corretto: mi auguro che anche nel nostro settore si riesca a migliorare».

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