La stagione più bella di Yasmina Akrari: "Il mio sogno è arrivare in alto con Chieri"

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Di Alessandro Garotta

Prima della sospensione dell’attività pallavolistica per l’emergenza coronavirus, la Reale Mutua Fenera Chieri di Giulio Bregoli era sicuramente una delle squadre più in forma dell’intero campionato di Serie A1 femminile. La squadra piemontese, reduce da vittorie convincenti contro Firenze e Cuneo e da una prestazione gagliarda a Scandicci, è stata in grado di sovvertire ogni previsione fatta sul suo conto a inizio stagione, occupando meritatamente il settimo posto in classifica.

Sono tante le giocatrici che si stanno mettendo in mostra, basti pensare alle varie Jordyn Poulter, Elena Perinelli e Anastasia Guerra. Ma tra queste, vi è una giocatrice che sottotraccia sta vivendo probabilmente la migliore stagione in carriera; il suo nome è Yasmina Akrari: in un ruolo in cui fare la differenza è tremendamente complicato, la centrale torinese – classe 1993 – sembra essere giunta al culmine della maturazione pallavolistica, dimostrando di essere assolutamente solida ed affidabile, oltre che un elemento importante per lo spogliatoio.

Innanzitutto, chi è Yasmina Akrari e come ha iniziato a giocare a pallavolo?

Mi definirei una persona tranquilla e solare, a cui piace scherzare con chiunque. Mi è sempre piaciuto fare sport e ne ho praticati tanti prima di iniziare a giocare a pallavolo in seconda media. È stato proprio a scuola, durante le ore di Educazione Fisica, che mi sono appassionata a questa disciplina e da lì è iniziato il mio percorso, che da una piccola società mi ha portato prima a Settimo Torinese e ora a Chieri. Insomma, non proprio la storia più avvincente”.

C’è una giocatrice alla quale si è ispirata per il suo ruolo di centrale o a cui si ispira tuttora?

Quando ero piccola, a questa domanda rispondevo sempre Simona Gioli. Adesso, che sono arrivata a giocare ai massimi livelli, direi che non mi ispiro a nessuna in particolare, ma cerco di prendere il meglio dalle giocatrici più forti con cui mi confronto”.

È arrivata a giocare in Serie A1 dopo diversi anni nelle categorie minori. Quanto è stata importante la gavetta nella sua carriera?

Senza dubbio è stata fondamentale. Forse avrei potuto raggiungere prima la Serie A, magari andando via presto da casa. Tuttavia, ho preferito giocare e vincere tutte le categorie inferiori, per arrivare in A1 sapendo di meritarmela al 100%”.

Questa è la sua terza stagione con la maglia della Reale Mutua Fenera Chieri. Si sente una giocatrice di riferimento per la squadra?

Chiaramente le dinamiche dello spogliatoio portano ogni giocatrice a rivestire un ruolo particolare. Non credo di essere un punto di riferimento per quanto riguarda il campo, ma cerco di essere disponibile con le compagne e sempre pronta alla battuta e allo scherzo”.

Un anno fa Chieri lottava nei bassifondi della classifica, mentre oggi è la rivelazione del campionato. Cos’è cambiato e qual è il vostro segreto?

È molto difficile fare un paragone con la scorsa stagione perché è cambiato quasi tutto: giocatrici, allenatore, meccanismi di gioco. Sicuramente l’organico è più forte, ma l’aspetto che ci contraddistingue come squadra è il lavoro in palestra. Nessuna di noi si tira indietro di fronte ai carichi di allenamento e i risultati in campo si vedono”.

In questa stagione sta dimostrando un’ulteriore crescita: riesce ad essere sempre nel vivo del gioco e molto spesso una delle protagoniste. Quanto è maturata come giocatrice?

Rispetto alle scorse stagioni penso di essere cresciuta molto dal punto di vista mentale: sono sempre a disposizione della squadra e cerco di aiutarla quando è necessario. Mi sono resa conto che per questo passaggio è fondamentale un po’ di maturità”.

Pensa di avere ancora margini di miglioramento?

Non saprei, visto che ormai sono una giocatrice formata. Però si può sempre lavorare sui dettagli, che nella nostra categoria fanno la differenza. Specialmente a muro ci tengo a fare sempre meglio”.

Dove sogna di arrivare in futuro?

Ho già realizzato il sogno di giocare in Serie A1, ma ovviamente l’appetito vien mangiando: mi piacerebbe restare a lungo a Chieri e arrivare il più in alto possibile con questa società”.

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