“Palla al centro” di Paolo Cozzi – 23 maggio 2017

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Di Paolo Cozzi*

SuperLega, il mio “All Star”.
Come è tradizione di ogni finale di stagione, andiamo ad analizzare, ruolo per ruolo, quali sono stati i giocatori… sulla cresta dell’onda! Chi ha saputo imporsi come novità e chi, invece, continua dopo anni ad essere sinonimo di garanzia. Cercherò di non fare solo i soliti nomi, ma di proporvi sempre alternative ai giocatori di prima fascia. Mente della squadra, il ruolo del palleggiatore ha offerto ottimi interpreti, ma per capacità di gestione della squadra, grinta e per le finali raggiunte metto Giannelli nel sestetto base, con Spirito pronto a fare il salto di qualità per reclamare spazi importanti. In lista metterei comunque anche De Cecco, palleggiatore dal tocco cristallino e dalla fantasia immensa (contro cui, lo ammetto, era una faticaccia giocare!). Prima, però, deve vincere qualcosa in Italia, e dimostrare di aver completato la sua crescita, soprattutto dal punto di vista tattico e gestionale. Come “bombardiere” da seconda linea, Sabbi si aggiudica la nomination di protagonista a suon di… fucilate! Molto bene anche Miskevich che da “sconosciuto” (o poco conosciuto…) ha saputo offrire prestazioni di ottima fattura. Fenomenale, soprattutto nei playoff, Sokolov: autentico numero uno nel suo ruolo. Tra le bande, oltre ai soliti nomi, quest’anno si sono viste due belle novità e un piacevole ritorno. Parlo di Clevenot e Maar, trascinatori nelle loro squadre, potenti in attacco, solidi a muro e aggressivi in battuta, e di Chris Fromm, completamente rigenerato dalla cura Falasca. Al fianco di tre attaccanti puri, ecco i talentuosi, prestanti in ricezione e tecnici in attacco, Kovar e Kovacevic. Degno di nota Iacopo Botto, giocatore dalla tecnica cristallina, tipico esempio di atleta nato e cresciuto sotto le cure di Liano Petrelli, uno dei migliori talent scout giovanili d’Italia. Tra i centrali, continuo a rimanere affascinato da due vecchie “volpi” del centro rete come Podrascanin e Stankovic, uno potente e fisico, l’altro ultimo rappresentante di una generazione, nella quale mi rivedo, molto tecnica in attacco e talentuosa a muro. Tra gli italiani bene Ricci, soprattutto a muro, nonostante sia il fondamentale che ultimamente vedo maggiormente vittima di una specie di ridimensionamento. Rispetto a qualche tempo fa, infatti, si vedono meno muri in stagione per i top player, sintomo che il gioco è cambiato, così come la tattica sotto rete. Ultimi, ma non meno importanti degli altri, i liberi. Vedo ancora una spanna superiore a tutti il trio Grebennikov – Colaci – Rossini con Balaso in rampa di lancio. Che gioia, poi, vedere il mitico “Baretto” (Andrea Bari), compagno e avversario per quasi 20 anni, ancora ad ottimi livelli!

A1 femminile, i promossi e bocciati.
Passando al campionato femminile e tirando le somme di una stagione lunga e piena di partite, a volte un po’ troppo ravvicinate a mio avviso, abbiamo visto come le dominatrici della regular season siano sprofondate nei playoff. Tuttavia, mentre Conegliano può vantare comunque il binomio Supercoppa e Coppa Italia, oltre ad una prestigiosa finale in Champions, Casalmaggiore reduce da un bel Mondiale per Club si è persa nei meandri della primavera in una stagione al di sotto delle attese. Bene, molto bene Modena e Novara, che a dispetto della regular season sono riuscite a crescere e a giocarsi una finale scudetto molto intensa! Per Novara è arrivato, finalmente, l’agognato scudetto, e, a giudicare dalla campagna acquisti con Paola Egonu su tutte, la sensazione è che l’appetito non sia finito qui… Bergamo, Scandicci e Busto sono state protagoniste di un campionato lineare, con luci e anche qualche ombra, con il dispiacere per bustocche e orobiche di aver giocato due finali e non essere riuscite a concretizzare le occasioni avute. Per Busto Arsizio, poi, credo che a breve ci sarà un cambio in regia, nel rilancio di un progetto sempre molto ambizioso. Brava, invece, Bolzano a tirarsi fuori in fretta dalla lotta salvezza, dove sono rimaste invischiate a lungo Monza e Montichiari, con quest’ultima che sicuramente rappresenta la vera delusione della stagione.

Volleymercato, interessanti arrivi dall’estero.
Volleymercato sempre più scoppiettante, con Trento e Modena che vincono il trofeo delle più attive. Per i trentini una coppia di centrali nuova, con il giovane e promettente sloveno Kozamernik e l’esperto brasiliano Eder che, nella mente di Lorenzetti, dovrà apportare alla squadra “mestiere” ma soprattutto mentalità vincente. Per Modena, invece, in arrivo Mazzone al centro. E da risolvere l’empasse su Le Roux. Centrale? Opposto? In partenza? Quante domande, mi auguro che in società abbiano le idee chiare, perché oltre a prestazioni spesso sottotono, quest’anno lo “spilungone” francese ha spesso mostrato un atteggiamento fin troppo deficitario. Tra le altre squadre, con Piacenza ancora alle prese con la costruzione di un budget idoneo, e alcune con il problema del palazzetto, spicca la formazione del presidente Callipo che con Lecat ma, soprattutto, nel caso arrivasse, Verhees, metterebbe due tasselli importanti per una stagione all’arrembaggio.

A2, nomi che divertono e si divertono.
E’ finito il campionato di A2 con la promozione degli amici di Castellana Grotte, cittadina dove il volley è passione pura, con un super-Cazzaniga autore dell’ennesima promozione. Appello: qualcuno darà finalmente la possibilità al “Virus” nazionale di calcare, anche se magari da comprimario, i parquet della SuperLega? Finalmente, poi, un campionato con 4-5 squadre pronte a giocarsi il titolo, anche se il gap fra la prima della A2 e l’ultima di A1 continua a rimanere grande. Però, in prospettiva futura, tanti giovani protagonisti: uno su tutti, lo schiacciatore Cavuto di Bergamo, e un gruppetto di inossidabili vecchietti (Cisolla, Cernic, Dennis) che ancora si divertono e fanno divertire! Il tutto condito dalla presenza di ottimi allenatori, come Tofoli e Montagnani. Insomma, un campionato che pian piano sta tornando ai vecchi fasti, anche se dal punto di vista della crescita societaria ed economica c’è ancora molto da fare.

Nazionali italiane: podio cercasi.
Dopo le scorpacciate olimpiche dell’anno scorso, tornano finalmente le Nazionali! Periodo di allenamenti intensi e tanto sudore questo, dove si pongono le basi per i tre mesi estivi. Molte sedute pesi per fare scorte di energia, riunioni tecniche per stabilire le linee guida del comportamento in campo (soprattutto per la correlazione muro-difesa) e infiniti allenamenti tecnici per trovare l’affiatamento. Il mio ricordo del mese di maggio in Nazionale è associato al termine pesante, pesante e ancora pesante! Ma se si vuole provare a creare qualcosa di importante, è da queste fondamenta che si deve partire. Ecco perché non sono sicuro che la Vesuvio Cup sia un’ottima soluzione per la crescita del gruppo, ancora non amalgamato e completo, ma credo che sarà come al solito un ottimo spot per il volley in una grande festa con tanti ragazzi sugli spalti. Per le donne, invece, reduci da 10 giorni di ritiro al Centro Pavesi a Milano (ho incrociato alcune delle ragazze, e tra di loro si respirava la bellissima sensazione del primo giorno di scuola) si parte subito con le qualificazioni ai Mondiali, appuntamento da non sbagliare per far partire con il piede giusto la nuova avventura di coach Mazzanti. Dunque, non ci resta che sederci davanti al televisore ed esultare alle gesta dei nostri beniamini, sperando che a fine estate si possa tornare a festeggiare sul gradino più alto del podio!

*Paolo Cozzi, a 35 anni, ha da poco chiuso la sua carriera di atleta nella quale ha vestito la maglia della Nazionale italiana ben 107 volte e quella dei club più importanti in serie A1 come Milano, Modena, Cuneo, Piacenza, Vibo Valentia, Taranto, Castellana Grotte, San Giustino e Monza.

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Gara4 di Finale Scudetto Civitanova-Trento, il Pagellone di Paolo Cozzi: Michieletto 10, Lagumdzija 4.5

Palla al centro

Sembrava un’altra sfida della serie di Finale destinata a chiudersi con un facile tre a zero per i padroni di casa, invece sul finire del secondo set con Trento ormai alle corde Alessandro Michieletto ha deciso di vestire i panni di un moderno supereroe e con tanta grinta e senza paura dalla linea dei 9 metri ha letteralmente sbriciolato le sicurezze marchigiane, trascinando i suoi fuori dalle pericolosissime sabbie mobili nelle quali stavano lentamente sprofondando. E così, una Civitanova fino a quel momento macchina bellica perfetta si è inceppata, incominciando ad attorcigliarsi in un groviglio di errori gratuiti che alla fine hanno pesato come un macigno sulle sorti del match.

Ma veniamo alle pagelle del match, plaudendo comunque a tutte e due le compagini, perché se è vero che una sola squadra sale sul gradino alto del podio, è altrettanto vero che Civitanova esce a testa altissima da questa serie di Finale e merita l’apprezzamento per quanto fatto di tutti gli appassionati di volley.

Foto Lega Volley Maschile

Michieletto: Voto 10
Deus ex machina di questa Trento, più di una volta in questi Play-Off è stato la miccia che ha dato il la alla riscossa. Che fosse top player lo sapevamo da anni, che fosse determinante pure. Ma al servizio è diventato ancora più letale e maturo.

Sbertoli: Voto 9
Nonostante la ricezione ballerina, trova la velocità giusta di palla per tenere in ritmo i suoi campioni.  Carattere, tenacia e talento sono solo alcune delle caratteristiche di questo ragazzo che mai come ora merita una chance vera in nazionale. E’ vero, ripetiamo spesso che a muro regala qualcosa… Ma anche Hercules dopo tutto era un semplice mortale!

Lavia: voto 7
Vedere Daniele prendere 5 ace fa sempre effetto, ma questo ci indica anche il valore della battuta marchigiana. Per il resto, pochi errori e tanta concretezza per un ragazzo che quando gioca i mani out ci riporta alla mente un certo Bernardi…

Rychlicki: voto 5,5
Non gioca la sua miglior gara, ma nel match fra opposti partenti vince certamente il duello. Certo che 6 murate subite sono davvero tante per un giocatore che predilige la palla veloce proprio per anticipare il muro avversario

Flavio: voto 7
In sordina nei match precedenti, decide di far tuonare i suoi attacchi all’Eurosuole Forum e lo fa con grande precisione. Attento anche a muro dove quando arriva a raddoppiare fa sempre buio.

Kozamernik: voto 7
Attento in attacco, svelto a muro e pericolosissimo ogni volta che si presenta dai nove metri: un bel modo per salutare la sua ormai ex squadra.

Laurenzano: voto 8
Ventuno anni e due scudetti in saccoccia… Un bottino da autentico predestinato della seconda linea che tra le mura nemiche chiude con un solo ace subito e una ottima prova da uomo ovunque.

Soli: voto 9
Vincere il primo scudetto quando si è già stati ”silurati” a febbraio è impresa non da poco, che dimostra come il coach modenese fosse ben voluto all’interno dello spogliatoio. Qualche passo falso in questi due anni c’è stato indubbiamente, ma ha sempre saputo far rialzare la testa ai suoi ragazzi.

Foto Lube Volley

Nikolov: voto 9
La promessa che ormai è una solida realtà gioca con una intensità e una cattiveria agonistica di rara bellezza. Potente e reattivo in attacco, fiammante dai 9 metri, regala ancora qualcosa in ricezione, ma vederlo giocare è gioia per gli occhi.

Bottolo: voto 8
Cresciuto tanto alla corte di Medei, ormai non stupisce più per il rendimento ottimo anche in ricezione. Gli step di crescita arrivano sempre quando meno ce li si aspetta e ora Mattia è già fuori dalla porta di De Giorgi a chiedere una maglia da titolare…

Lagumdzija: voto 4,5
Finale scudetto in lento declino per il turco che alla lunga dimostra poca incisività in attacco e una grande fatica a restare “on fire” in match di questa caratura.

Boninfante: voto 6
Alla prima stagione da titolare guida i suoi alla Finale Scudetto… Solo questo ci dà l’idea del cammino fatto da questo ragazzo nel corso della stagione. Poi certo, qualche palla arriva ancora imprecisa e qualche scelta lascia a desiderare, ma il futuro è tutto dalla sua parte e nelle gerarchie dovrebbe aver superato Porro di slancio.

Chinenyeze: voto 6
Meno volitivo che in altri match, con un attacco finalmente degno del suo talento, ma a muro fa davvero tanta fatica a leggere il gioco di Sbertoli, e probabilmente si commiata da Civitanova senza aver messo in mostra tutto il suo potenziale.

Gargiulo: voto 7
Ha voglia di essere protagonista in campo il neo convocato azzurro e ancora una volta trova guizzi importanti sia a muro che in attacco.

Balaso: voto 6,5
Trento spinge tanto dai nove metri e lui deve coprire quasi metà campo… Non male chiudere con zero ace subiti di fronte a degli avversari indiavolati!

Medei: voto 8
Alzi la mano chi immaginava una Civitanova così performante dopo un solo anno di ricostruzione….  Una Coppa Italia, una finale scudetto e Bottolo e Nikolov ritrovati…. Non male come inizio! 

Di Paolo Cozzi