Europei 2017: Italia da quattro punti e con qualche nodo

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Di Roberto Zucca

Lo stesso stadio, 48 ore dopo lโ€™ultima partita, puรฒ essere estremamente diverso, puรฒ avere un senso quasi capovolto: รจ successo proprio cosรฌ ieri sera a Stettino in occasione del secondo incontro dellโ€™Europeo 2017, dove unโ€™Italia rigenerata ha lasciato a bocca asciutta la Slovacchia e si รจ conquistata il diritto di andare avanti nella corsa a ostacoli polacca.

Un risultato netto (25-14, 25-19, 25-20) che ha evidenziato quanto di buono ci sia in questa imprevista e imprevedibile compagine allenata da coach Blengini, dopo una dรฉbรขcle contro la Germania in apertura di torneo, che aveva giร  fatto gridare allo scandalo e messo in allarme tutta la nazione pallavolistica.

Due prestazioni, se vogliamo due facce della stessa medaglia, diverse e allo stesso tempo similari che non svelano ancora tutte le potenzialitร  di questo sestetto e in generale di questo torneo. Una certezza su tutti: questa Italia รจ ormai Lanza dipendente, o nel gergo piรน avvezzo al marketing, รจ verosimilmente Lanza addicted. Lo schiacciatore trentino รจ apparso giร  da venerdรฌ come la freccia piรน velenosa e preziosa dellโ€™arco di questa nazionale, capace di caricare sulle proprie spalle il successo e lโ€™insuccesso di qualsiasi giocata proveniente dalle mani del palleggiatore Giannelli, apparso come il saggio e la guida spirituale di questo gruppo, e non solo. Spavaldo, coraggioso, sprezzante, lโ€™azzurro รจ sembrato uscire da quella apparente timidezza mostrata durante la stagione a Trento e si รจ calato nella parte dellโ€™eroe dei due mondi, giocando due gare sicuramente da traghettatore e facendo ben sperare per il proseguimento della competizione.

Il suo entusiasmo ha trascinato attori del palcoscenico ben piรน timidi, come Luca Vettori, che ieri ha finalmente dimostrato di avere anchโ€™esso molte mosse da giocare nello scacchiere dei nove metri. Per lui la discontinuitร  รจ ancora un nodo da scegliere, ma Mister Blengini pare avergli affidato le giuste convinzioni per proseguire al meglio. Piace Matteo Piano, ritornato alle giovanilistiche imprese fatte in esordio azzurro qualche anno fa, quando da stagista del volley arrivato da Asti per fare faville, si era subito messo in luce per un gioco al centro sicuramente nuovo per quella giovine Italia. Ieri Matteo si รจ sciolto, si รจ divertito e ha divertito e insieme a Mazzone aiutano a comprendere che il posto tre dellโ€™Italia รจ il luogo piรน sperimentale e piรน decisivo in questa corsa azzurra. Doppio like ai liberi, in una staffetta dove la competizione รจ solo che positiva: Colaci ben figura e Balaso segue a ruota, segno che lโ€™idea di alternare i due settimi uomini convince. Aspettiamo lo scioglimento del nodo Oleg Antonov, che ancora deve trovare una sua dimensione in questa commedia umana. In generale questa รจ la nazionale che vorremmo vedere anche domani e a maggior ragione nel proseguimento ormai conquistato di questo torneo. Cโ€™รจ molto da lavorare, cโ€™รจ una fiducia ancora da riporre in tutti gli elementi, ma la carica cโ€™รจ e sperando che non sia a corrente alternata, la speranza รจ quella di vederla esaurirsi solo dopo un traguardo importante conquistato su questo ambizioso campo di battaglia.

 

 

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