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3-0 anche al Brasile, questa Italia vince anche giocando male. Come voleva Velasco

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Ok, non c’era Gabi. Ok, ne mancavano anche altre, ma questo Brasile era comunque squadra difficile da piegare, soprattutto in casa sua. L’Italia ci è riuscita, e lo ha fatto per di più con il massimo scarto (25-22, 25-18, 29-27), ma non lo ha fatto giocando una partita perfetta e neanche dimostrandosi nettamente superiore alle avversarie per tutta la gara e in tutti i fondamentali. L’Italia oggi ha dimostrato di essere capace di vincere anche giocando male. Vi ricorda qualcosa? Sì, proprio quello, proprio uno dei tanti mantra di Julio Velasco.

In ricezione abbiamo concesso un po’ troppi ace diretti in zone di conflitto (7), e non tutti erano ingiocabili. In compenso in difesa e copertura abbiamo fatto meglio perché questa, da De Gennaro a Sylla e Giovannini, comprese anche Degradi e Orro, è una squadra di gatte volanti. A muro non siamo state sempre ordinate (eppure di vincenti ne abbiamo stampati 9), ma abbiamo le migliori centrali del mondo e questa asticella la alzeremo senza alcun dubbio nel corso di questa VNL. In attacco dobbiamo ancora trovare il giusto dosaggio tra braccini e braccioni leggendo meglio alcune situazioni, ma abbiamo così tante alternative che quando mescoliamo le nostre carte dall’altra parte finiscono quasi sempre col non capirci più nulla (oggi comunque 52% di squadra in attacco).

Soprattutto l’estate dorata del 2024 ci ha dato consapevolezza, sicurezza, solidità mentale che prima non avevamo. Batterci resta cosa difficile, ai limiti dell’impossibile. Che tradotto vuol dire che bisogna fare una vera e propria impresa. Mandarci in blackout, anche all’interno di un singolo set, sta diventando poi cosa ancor più complicata. Tutto questo perché una nostra prestazione non brillantissima per qualunque altra squadra equivarrebbe a una prestazione sontuosa. Ma noi non siamo una squadra qualunque, non siamo l’Italia!

Questo Brasile ci ha provato nel secondo set, salvo poi perderlo con ancor più margine del primo, e anche nel terzo. Lì ci ha rimontato e sorpassato più volte, anche ai vantaggi, ma questa Italia di testa non è mai crollata. La mano non ha mai tremato. Perso un punto, le azzurre sono andate subito a concentrarsi su quello successivo. Insomma, cosa si può chiedere di più? Per la cronaca, questa Week 1 va in archivio immacolata, con quattro vittorie su quattro e 11 punti in classifica. Alè!

STARTING PLAYERS – Velasco se la gioca inizialmente con tutte le big campionesse olimpiche, con una sola eccezione: Degradi al posto di Giovannini in posto 4 con Sylla. Per il resto Orro-Egonu, Danesi-Fahr, De Gennaro libero.

IL MATCH – Pronti via, il primo punto è un ace di Sylla. Poco più tardi la imita Ana Cristina e le squadre viaggiano punto a punto fino agli 8. Dai nove metri arriva una lunga serie al servizio, ancora con Sylla, e l’Italia prende un buon margine di vantaggio (11-8), che aumenta in fretta con la premiata ditta Orro-Egonu (17-11). Bergmann riesce a prendere la targa proprio all’opposta azzurra e il Maracanazinho esplode, poi il servizio di Ana Cristina mette in crisi una certa De Gennaro, ma le azzurre hanno comunque margine e alla fine chiudono 25-22 con una diagonale strettissima di Antropova.

Nel secondo set le brasiliane continuano a martellare dai nove metri costringendo presto le azzurre a inseguire (3-6). All’apparenza sembrerebbero errori in ricezione di De Gennaro, poi a ben guardare sono tutte palle in zona di conflitto sulle quali anche Sylla e Degradi dovrebbero fornire un contributo maggiore. Le azzurre impattano comunque ai 12, poi mettono anche la freccia con un muro di Antropova. A creare più di qualche grattacapo sono ora Bergmann da una parte e Jheovana dall’altra, poi però ‘Wonder Kate’ piazza due dei suoi ace in fila e l’Italia vola nuovamente sul +3. Velasco lascia in campo la diagonale Cambi-Antropova e si gioca anche la carta del doppio libero affiancando Fersino a De Gennaro. Mosse vincenti perché le azzurre si prendono anche questo set con un margine addirittura maggiore rispetto al primo: 25-18.

Nel terzo set si torna alla formazione partita titolare a inizio match che mette subito il turbo (6-4, 10-5). Il muro-difesa azzurro ora è un fattore, con Danesi che stampa anche un Kong su Ana Cristina e Fahr che tocca di tutto e in primo tempo è sempre una sentenza (14-9, 16-11). Si riaccende pure Egonu e Ze Roberto, sotto 18-13, ferma ancora il gioco. Altro ace brasiliano in float che manda in tilt Sylla-De Gennaro, mani-out pescato da Bergmann in pipe e il Brasile si riporta sul -2 (19-17). E non è finita qui. Muro su Degradi, Velasco chiama Giovannini che non fa neanche in tempo a entrare in campo che subisce ace pure lei: parità ai 19 e il Maracanazinho ora è una bolgia infernale.

Murata in campo anche Antropova da Ana Cristina, poi Cambi pesca un jolly no-look da vedere e rivedere e ci tiene in linea di galleggiamento (21-20), ma ora c’è davvero da soffrire. L’errore in attacco di Antropova porta avanti il Brasile (22-23), poi arriva anche il murone su Sylla (22-24), ma Velasco vede un tocco a rete, confermato anche dal video check, e fortunatamente si torna in parità ai 23. Ace di Antropova, aiutata dal nastro, e situazione ribaltata, ma le padrone di casa trovano comunque il punto che manda la contesa ai vantaggi. Le brasiliane difendono di tutto, le azzurre non sono da meno e si viaggia punto a punto un rally dopo l’altro. Il tutto sotto gli occhi anche della stella NBA Giannis Antetokounmpo e dei suoi fratelli. Alla fine è ancora un ace a decidere set e match, quello di Paola Egonu. Finisce così con il massimo scarto. Finisce, soprattutto, con un’altra prova di forza delle azzurre, che oggi sotto l’aspetto mentale hanno sfoderato una prestazione di enorme maturità.

ITALIA-Brasile 3-0
(25-22, 25-18, 29-27)
ITALIA: Degradi 10, Fahr 9, Orro 2, Sylla 9, Danesi 4, Egonu 14, De Gannaro (L), Antropova 9, Fersino, Cambi 1, Giovannini. N.E.: Malual (L), Omoruyi, Nwakalor. All. Velasco. 
Brasile: Bergamnn 11, Julia 11, Macris 1, Ana Cristina 13, Lorena 7, Tainara, Lais (L), Aline, Roberta, Jheovanna 6, Kika (L). N.E.: Lanna, Luzia, Diana. All. Ze Roberto.
Arbitri: Vladimir Simonovic (SUI) e Fabian Denis Mozzo Carbajal (URU)
Durata: 24’. 22’, 36’.
Note: 10.000 spettatori
Italia: a 6, bs 6, m 9, et 18.
Brasile: a 7, bs 10, m 7, et 26. 

Di Giuliano Bindoni
(©Riproduzione riservata)

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