Yao Li e Peiyan Chen passano al CSM Targoviste, ma ora rischiano la squalifica

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Di Redazione

Il più importante movimento della sessione di mercato invernale in Romania rischia di diventare un pasticcio internazionale. Il CSM Targoviste ha ingaggiato due giocatrici dal Guangdong Evergrande: la schiacciatrice e capitano Yao Li, 24 anni, e il giovane opposto Peiyan Chen, classe 1999, più volte protagonista nelle nazionali giovanili. Il doppio trasferimento, come riferisce la testata Gazeta Sporturilor, si è perfezionato il 9 gennaio, il giorno prima del termine ultimo fissato dalla Federazione rumena per i tesseramenti di nuove giocatrici. La squadra allenata da Dragan Nesic ha anche rinviato al 22 gennaio la prima partita del girone di ritorno, proprio per poter utilizzare le due cinesi.

Fin qui tutto normale: la formazione rumena non è certo la prima né sarà l’ultima ad approfittare della conclusione della stagione in Cina per rinforzarsi sul mercato. Il problema è che sabato 11 gennaio Li e Chen, già tesserate per il Targoviste, sono scese in campo con la maglia del Guangdong nella finale per il terzo posto del campionato cinese contro il Beijing (2-3), mettendo a segno rispettivamente 14 e 10 punti. La mossa, ovviamente, non è consentita dai regolamenti e la Federazione rumena la punisce severamente: fino a 2 anni di squalifica, oltre a una multa di 500 euro.

L’accaduto non è passato inosservato alle avversarie del CSM per il titolo rumeno: Alba Blaj, Dinamo Bucarest e Stinta Bacau hanno chiesto che alle due giocatrici venga inflitta una sospensione di 6 mesi per aver disputato una gara ufficiale con un’altra squadra, annullando così di fatto i benefici del loro trasferimento. E in caso di ricorso alla FIVB le pene potrebbero essere anche più severe.

Al Targoviste, per ora, non resta che lo sconcerto del direttore generale Cristian Savu: “Abbiamo fatto tutto il possibile per ottenere i documenti necessari per il trasferimento, non potevamo sapere che avrebbero giocato in Cina. Tutto quello che so è che sono nostre giocatrici e possono giocare per noi. Dal punto di vista legale non siamo in difetto“. Magra consolazione, di fronte a un colpaccio che rischia di trasformarsi in una beffa…

(fonte: Gazeta Sporturilor)

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