Volley Frascati, Under 16: si prepara l’esordio casalingo contro Cinecittà

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti

Di Redazione

Sabato alle 19 esordio in casa per l’Under 16 maschile del Volley Club Frascati contro Cinecittà. Coach De Gregorio: “Incontreremo un avversario tosto che qualche anno fa vinse anche un campionato Under 18 e che ha una buona tradizione nel settore maschile”.

Il presidente Massimiliano Musetti e tutto lo staff tecnico-dirigenziale del Volley Club Frascati lo hanno detto più volte: «La nostra società presto tornerà ad avere una prima squadra maschile». Intanto all’ombra del Tuscolo crescono in maniera evidente i gruppi giovanili: è il caso dell’Under 16 di coach Luca De Gregorio che domenica ha cominciato col botto il suo campionato imponendosi per 3-1 sul campo del Dream Team. «Abbiamo avuto delle difficoltà nel primo set, perso 25-23, soprattutto a causa di un po’ di confusione tattica e di diversi falli di formazione – spiega l’allenatore dell’Under 16 maschile – Ma il secondo parziale lo abbiamo portato a casa con l’eloquente parziale di 25-10 e anche i successivi due sono filati via in maniera abbastanza liscia. Un inizio davvero sorprendente, oltre le mie aspettative, anche se eravamo sicuramente più forti dell’avversario che tra l’altro era anche abbastanza rimaneggiato. Comunque sono davvero felice del contributo di chi è subentrato a gara in corsa, quello è un segnale molto importante».

De Gregorio invita tutto l’ambiente alla calma in vista dell’esordio casalingo di sabato (ore 19 al pallone di Vermicino) contro Cinecittà. «Non abbiamo fatto nulla, bisogna dimostrare che questa prima partita non è stata solo un caso. Incontreremo un avversario tosto che qualche anno fa vinse anche un campionato Under 18 e che ha una buona tradizione nel settore maschile. Noi cercheremo conferme e vogliamo verificare la crescita dei nostri ragazzi». Anche De Gregorio conferma le chiare intenzioni progettuali della società sul settore maschile. «In tutte le riunioni che abbiamo fatto col presidente Musetti e con il direttore tecnico Mineo è sempre uscita la forte intenzione del Volley Club Frascati di riavere una prima squadra maschile importante. E’ ancora presto parlare di questi ragazzi in ottica futura, ma credo che loro possano rappresentare una buona base in prospettiva».

(Fonte: comunicato stampa)

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Rinaldi, biennale in Giappone: “Vi racconto perché vado, i dubbi iniziali e… Modena”

Sale in Zucca

Osaka Blazers Sakai. Tutto o niente. Bianco o nero, o bianco e rosso se si ragiona per cromatismi della vita, e per la nuova bandiera d’appartenenza pallavolistica di Tommaso Rinaldi. La vita è fatta di cambiamenti, spesso radicali, di sfide che portano uno dei primi di italiani, ma di quelli che si candidano ad essere primi della classe a sbarcare nel campionato nipponico, dopo un passato anche recente fatto di Modena, patria del tifo sfegatato, del palazzetto che si riempie dell’entusiasmo e della mitomania, che è poi tipica del giapponesismo del volley. Lui è Tommaso, occhi di ghiaccio, voglia ed esigenza di essere più grande dei suoi 24 anni, destino di essere grande tra i grandi. 

L’entusiasmo per questa nuova avventura c’è tutto, anche se il pensiero di rinunciare a ciò che lo rende uno dei volti più interessanti della Superlega è tuttora presente.

“Osaka è nata per caso. È una destinazione a cui non avevo mai pensato finché all’inizio dell’anno, l’allenatore dei Blazers mi ha contattato su Instagram per sondare la volontà o la mia curiosità di giocare in un campionato così lontano da casa. Se vogliamo, lontananza a parte, è un campionato davvero diverso dal nostro, ma stimolante”.

Non voglio parlare della trattativa in sé. Volevo capire come è iniziato il suo processo di lento sradicamento da una città che lei ama tanto.

“C’è stato subito il confronto con la mia famiglia e con il procuratore anche solo per capire assieme cosa pensassimo di un passo del genere. Non ho ragionato pensando a ciò che mi veniva offerto, non è stato quello l’aspetto che mi incuriosiva di più. Ho pensato se fosse un’opportunità a quest’età e se davvero il Giappone potesse rappresentare un investimento sulla mia carriera”.

Che risposta si è dato?

“Sono rimasto colpito dall’attenzione e dal pensiero fatto da parte della società. Inizialmente ho pensato anche a Modena, perché non volevo lasciarla. Al di là della società in cui sono cresciuto, in cui ho vissuto per moltissimi anni, il pensiero è andato a ciò che mi ha dato tanto e che avrei dovuto lasciare. Ho un’offerta biennale a Osaka, segno che il progetto è lungo e che la volontà di fare bene c’è tutta”.

So che troverà un giocatore che già conosce.

“Sì, Matt Anderson. Saremo compagni di squadra e potremo fare assieme una bella stagione”.

Anderson e Rinaldi. Possiamo fare delle similitudini?

“Mi dica”.

La pallavolo giapponese vive di simbolismo, un po’ come tutta la cultura. Penso ai vostri due volti. C’è tanto marketing. Siete molto belli, siete due volti innocenti, siete un po’ uno stereotipo occidentale. Il volley un po’ pop vende biglietti?

“Sicuramente faremo clamore. Se parliamo di canoni estetici, rappresentiamo forse qualcosa di pulizia e trasparenza, non so quanto questo conti. Sono un popolo molto devoto alla pallavolo, molto attento, che esprime con moderazione ed educazione la propria gratitudine e il proprio affetto e simpatia nei confronti degli atleti”.

L’emozione c’è?

“C’è curiosità. Partirò ad agosto e sarò solo in questa prima fase. Se mi vuole chiedere quanta paura ho della solitudine, del fatto che sarò dall’altra parte del mondo per la prima volta per così tanto tempo, le dico che dovrò imparare a gestire tutto, ma sono fiducioso. Papà e mamma sono stati determinanti e mi hanno lasciato libero, senza il rimpianto di non avermi più a Modena a due passi da casa”.

Rinaldi, mi fa specie vederla diventare così grande.

“Sono cresciuto anche io. Questa è una grande occasione arrivata nel momento giusto”.

Intervista di Roberto Zucca
(©Riproduzione riservata)