Da Parigi a Rio de Janeiro, il risultato di Italia-Stati Uniti non cambia: 3-0 e tanti saluti. Esordio più morbido non poteva esserci per le Azzurre di Velasco in questa VNL 2025, in campo di fatto con il sei più uno campione olimpico (Orro-Egonu, Sylla-Giovannini, Danesi-Fahr, De Gennaro libero) contro una versione futuribile degli Usa, ma ancora molto (ma molto…) acerba per competere a questi livelli. Nei primi due set forse fin troppo, ai limiti quasi dell’ingiudicabilità.
Fatta eccezione per l’osservata speciale Maddy Skinner, che mostra però il suo talento solo a sprazzi, le americane a inizio match vengono prese letteralmente a pallate, sbagliano tantissimo, attaccano davvero tante, troppe palle sotto la banda e quando tirano più alto sbattono sistematicamente contro il muro azzurro (13 in totale).
Per l’Italia, che nel corso di questa VNL sarà chiamata a confermarsi, ma anche a pescare un coniglio dal cilindro per risolvere un problema in posto 4 che al momento rappresenta il classico elefante nella stanza, non era di certo questa la partita che poteva mettere in luce… le ombre. Intanto in questo esordio Egnou ha chiuso a 17, Sylla a 13 e Fahr a 10. 5 anche per Giovannini (tutti nel primo set) e Danesi, stranamente a secco in attacco ma con 2 ace e 3 muri a referto.
I primi due set finiscono tanti a pochi, entrambi 13-25, con le azzurre che giocano una pallavolo davvero bella ed efficace. Le cose si complicano nel terzo, con l’Italia che cala vistosamente di concentrazione ed è costretta a inseguire (16-9). Velasco prova a dare la scossa prima con i timeout, poi con i cambi (dentro Cambi-Antropova, poi Degradi) ma è il ritorno in campo di Egonu a rimettere le azzurre in scia (21-14, 21-19). Arriva anche l’ace di Danesi, il murone di Paola, il palleggione a due mani, all’incrocio delle righe, di Degradi e l’Italia mette anche il naso avanti. Le americane vanno al set-ball per prime, annullato ancora da Egonu e ancora con una diagonale chirurgica. Poi ‘allenante’ punto a punto fino ai 28, fino a quando per lo meno Fahr non dice che può bastare così.
Insomma, è sembrato quasi che per allenarsi almeno un po’, le azzurre siano state costrette a dare un vantaggio alle avversarie prima di fare sul serio. Ad ogni modo bene così, ora sotto con le prossime sfide: giovedì la Germania, venerdì la Corea per chiudere domenica con il Brasile.
Stati Uniti – ITALIA 0-3
(13-25, 13-25, 28-30)
Stati Uniti: Franklin 7, Igide 5, Lednicky 8, Skinner 3, McCage 7, Powell 1, Hentz (L), Jones-Perry, Babcock 1, Kaahaaina-Torres, Eggleston 1. N.E. Doodson, Fleck (L) e Gray. All. Sullivan.
ITALIA: Giovannini 5, Fahr 10, Orro 3, Sylla 13, Danesi 5, Egonu 17, De Gennaro (L)., Degradi 3, Antropova 2, Cambi. N.E.: Fersino, Malual (L), Nwakalor e Omoruyi. All. Velasco.
Arbitri: Vladimir Simonovic (SUI) e Angela Grass (BRA)
Note: 5.500 spettatori
Durata: 23’, 19’, 34’.
Italia: a 3, bs 8, m 13, et 15.
Usa: a 0, bs 8, m 7, et 19.
Di Giuliano Bindoni
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