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Vittoria Piani: “È stata una stagione indimenticabile”

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Di Alessandro Garotta

Credere che la bravura emerga perché ci si trova nel posto giusto al momento giusto è una prerogativa di chi si fida molto delle coincidenze. Sostenere invece che il talento esista a prescindere dalle circostanze è il pensiero di chi crede nella genialità. L’opzione più giusta, forse, sarebbe una via di mezzo, ovvero credere che il talento personale riesca ad emergere laddove ci sia terreno fertile. Perché anche il più fruttuoso degli alberi non crescerebbe in una terra arida.

Talvolta però, oltre a necessitare del posto giusto, servono anche compagne e allenatori che sappiano prenderti la mano, per non farti camminare da sola e per farti crescere, insieme. La pallavolo insegue questa logica e l’esperienza di Vittoria Piani alla Delta Informatica Trentino ne è l’ennesima dimostrazione.

L’opposto si è raccontato ai microfoni di Volley NEWS, tracciando il bilancio della sua stagione. Alla fine, non restano soltanto la malinconia e l’amarezza per la chiusura anticipata del campionato: le ragazze di coach Bertini hanno fatto sognare una città intera con il loro cuore, la determinazione e le qualità tecniche. E il carattere di acciaio e il talento di Vittoria hanno contribuito a regalare ai tifosi momenti emotivamente indimenticabili.

Vittoria, come sta vivendo queste settimane di criticità?

È dura… Ovviamente la mia routine è cambiata completamente: cerco di essere sempre attiva tenendomi in forma con i pesi e aiutando i miei genitori nei lavori domestici o in giardino. Spero che tutto possa tornare alla normalità il prima possibile”.

Cosa le manca maggiormente della pallavolo? E che cosa rappresenta questo sport nella sua vita?

La pallavolo è una passione più che un lavoro, e rappresenta davvero tutto per me. In particolare, mi mancano molto le mie compagne, il lavoro in palestra e il desiderio di migliorarci giorno dopo giorno per raggiungere un obiettivo comune”.

Come valuta la sua stagione alla Delta Informatica Trentino, dal punto di vista personale e di squadra?

La stagione è stata fantastica. In queste settimane ho avuto l’opportunità di rivedere le nostre partite e ho potuto apprezzare ancora meglio la crescita tecnica e personale di ognuna di noi. È stata la mia prima esperienza da titolare in Serie A e sono molto fiera del lavoro fatto e dei risultati raggiunti; ovviamente, grandi meriti vanno alle mie compagne e all’allenatore”.

Foto Rubin/LVF

Sul suo elevato rendimento quanto ha inciso l’ottima intesa con le compagne di squadra e coach Matteo Bertini?

Tantissimo! Le compagne sono ormai diventate amiche e in tutta la stagione ci siamo sostenute a vicenda. Matteo è stato molto importante per tutte noi e lo considero un grande allenatore, bravo a gestire il rapporto con le sue giocatrici e a curare anche gli aspetti mentali ed emotivi”.

Quali emozioni ha provato a vincere la Coppa Italia di A2 e il titolo di MVP della finale?

È stato fantastico, ho provato emozioni forti e difficili da descrivere. Abbiamo giocato una finale eccellente, non tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello emotivo: siamo riuscite a mettere in campo tutta la nostra grinta sin dai primi scambi e a rimanere sempre unite, nonostante la stanchezza e il set perso. Il titolo di MVP mi ha reso molto felice, ma è stato soltanto la ciliegina sulla torta”.

Cosa si porterà dietro dall’esperienza a Trento?

Tutto, dalle cose positive a quelle negative. Questa stagione è stata strana per come si è conclusa, ma allo stesso tempo indimenticabile”.

Pensa di essere pronta a tornare in Serie A1 con un ruolo da protagonista?

Sono sempre pronta a dare il massimo e quando sarò in A1 dimostrerò di essermi guadagnata il posto grazie ai miei sforzi e al mio lavoro”.

22 anni e tanti sogni sicuramente nel cassetto: se dovesse aprirlo per un attimo quale sarebbe il suo sogno più grande?

Ne ho tanti… il sogno più grande, però, è crescere come persona al massimo delle mie possibilità. Sembra un po’ una frase fatta, ma è così”.

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