Vi presentiamo JJ Lai, ambizioso libero di Hong Kong pronto a tutto per il volley

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Di Stefano Benzi

La promessa più eclatante che arriva dalla Cina è un libero e gioca ad Hong Kong dove ha appena completato il suo percorso universitario, MVP per il suo ruolo nel difficilissimo e combattutissimo campionato universitario cinese, l’unico forse davvero in grado di misurarsi con l’americana NCAA.

JJ Lai è alle prese con la prima vera scommessa di un professionista del volley, la ricerca di un contratto e di un club. A Hong Kong, che è cinese solo da pochi anni, la pallavolo è la grande esclusa dai fenomeni sportivi di massa: si preferisce la vela, il nuoto, il pugilato o l’automobilismo. Il campionato “nazionale” è davvero piccolo. JJ dovrà partire da qui: “Ho trovato un agente e adesso sono sul mercato – spiega il giovanissimo libero cinese – posso scegliere qualsiasi ingaggio, ovunque, anche in Europa. Ma forse inizialmente mi farò le ossa vicino a casa: il campionato ha quattro divisioni con otto squadre su ogni livello. Il campionato più basso è la quarta divisione, qui le squadre coinvolte sono almeno 200… spero di trovare una squadra di prima divisione dove cominciare da secondo”.

La pallavolo è una dolce ossessione per JJ da almeno una quindicina d’anni: “Ricordo perfettamente che la prima partita che vidi giocavano Brasile e USA, il giorno dopo ho iniziato ad allenarmi con la mia rappresentativa scolastica. Guardavo ore e ore di pallavolo ogni giorno in tv: è uno sport straordinario per la ricchezza di movimenti, di sforzi fisici e di variabili. Non c’è una partita uguale all’altra, forse non c’è un set uguale all’altro e a pensarci ogni scambio è diverso. È questo che rende la pallavolo uno sport grandioso”.  

JJ Lai ha vinto il campionato universitario e questo ha portato su di lui l’interesse delle rappresentative giovanili cinesi: “È stato un grande risultato ma da oggi si azzera tutto e si riparte da zero – conclude il libero di Hong Kong – ho deciso di fare un’esperienza all’estero andando in Germania e allenandomi con l’Herrsching. È stato come per uno studente europeo fare l’Erasmus. Ho capito che per essere competitivo devo migliorare tanto e in fretta, fisicamente, atleticamente e anche tecnicamente. Per me  stato importante capire qualcosa di più su di me prima di iniziare questa fase molto delicata della mia carriera di professionista”.

Al momento JJ – una minuscola macchina di scatti e agilità alta appena 1.65 – ha due offerte dal campionato di casa e una dall’Europa, molto interessante. Il ragazzo attende il suo primo contratto e non vuole che sia part-time… “Prefeirisco essere pagato poco ma partecipare a un progetto vero che dovermi mantenere con un lavoro e allenarmi come un semiprofessionista. Ho deciso di investire sulla mia storia di giocatore e il momento è ora”.

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