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Tuomas Sammelvuo: “Ci siamo messi sotto dopo la finale scudetto persa” (VIDEO)

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È il terzo allenatore in tre anni a conquistare la Champions League con lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle: un piccolo record. Ma Tuomas Sammelvuo ne detiene anche un altro, che forse preferisce: è il primo finlandese ad aver vinto la Champions da giocatore e, ora, anche da allenatore. E dire che le cose non erano certo iniziate bene per lui e per il Grupa Azoty nel 2022-2023: “È stata una stagione estremamente difficile – ricorda ai nostri microfoni – con una partenza non facile per la nostra squadra. Abbiamo giocato tantissime partite, e direi che abbiamo fatto la strada più difficile che si potesse scegliere per arrivare qua“.

Quella di oggi è stata una partita molto nervosa – continua Sammelvuo – nel primo set ci sono stati tanti errori, ma noi siamo stati bravi a restare lucidi, focalizzati su una palla alla volta. La squadra era molto fiduciosa, pur avendo perso il primo set eravamo convinti di potercela fare. E poi dice molto di questa squadra il fatto che, dopo il quarto set perso in quel modo (28-30 con tre match point annullati, n.d.r.), i ragazzi sono tornati in campo senza sentire la frustrazione, sono stati molto bravi“.

Soprattutto, lo Zaksa ha ribaltato il risultato della finale scudetto polacca, che 10 giorni prima l’aveva visto soccombere in sole 3 gare allo Jastrzebski Wegiel: “In quei 10 giorni ci siamo messi a lavorare – spiega il coach – abbiamo prima di tutto recuperato mentalmente, e poi abbiamo lavorato con precisione su alcuni aspetti del gioco, come battuta, muro e difesa. Ci siamo messi sotto, c’era certamente una gran voglia di dimostrare che non ci accontentavamo di quel risultato. Sono contento, perché abbiamo lavorato bene in questo periodo“.

Sono contento per tutta la società – conclude Sammelvuo – per i tifosi che ci seguono sempre, per molti giocatori che sono qui da tanti anni: questa è la squadra di Aleksander Sliwka, che è un gran capitano. Molti di questi ragazzi hanno vinto tanto, ma sono ancora umili e accettano di essere allenati, e quando vinci tanto non è scontato. C’è poi uno staff molto competente, è una società tranquilla, solida, e per me è un onore esserne l’allenatore“.

di Eugenio Peralta

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