Trento, sei anni fa a Chianciano Terme il primo scudetto in U19

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Di Redazione

8 giugno 2014 – 8 giugno 2020: il calendario gialloblù per la giornata odierna riporta alla luce l’ennesimo flashback tricolore per il Settore Giovanile di Trentino Volley.

Sei anni fa, proprio in tale data, il vivaio gialloblù festeggiava il primo titolo italiano della sua storia nella categoria Under 19.
Lo scudetto nel campionato nazionale Fipav riservato alla fascia d’età in assoluto più elevata fu ottenuto a Chianciano Terme, in provincia di Siena, grazie ad un rotondo 3-0 in Finale sulla Cucine Lube Civitanova. Un risultato che ribadì la superiorità gialloblù rispetto ai marchigiani, già espressa con punteggio simile (3-1) due settimane prima a Loreto nella Finale Nazionale di Junior League (torneo di Lega che comprendeva le stesse classi ma destinato solo alle Società di Serie A1 e A2).

Il sigillo ad una stagione straordinaria, contrassegnata dal “double” ma anche dagli ottimi risultati ottenuti fra Serie B1 Nazionale e Serie C regionale (campionati in cui i giocatori della rosa si erano disimpegnati con successo), fu apposto con una prestazione monstre fra battuta (11 ace con soli 7 errori), muro (dieci block), ben accompagnata dalla solita efficienza a rete ed in difesa. Quel 3-0 fu il settimo consecutivo nei quattro giorni di gare di Chianciano; nell’ottima partita generale, brillò in particolar modo la stella del giovanissimo centrale Galassi, ancora in età Under 17 ed autore di 13 punti personali, del 73% in primo tempo e quindi assolutamente meritevole della palma di mvp attribuitagli al momento della premiazione.

Abbiamo dato una dimostrazione di forza incredibile proprio nel momento culmine del torneo – spiegò nel post partita l’allenatore Francesco Conci – ; le migliori gare della nostra stagione le abbiamo infatti proprio giocate fra semifinale con Treviso e finale con Macerata mettendo in mostra una qualità nei fondamentali e nei particolari che mi ha davvero impressionato. In battuta siamo stati fantastici. Questa vittoria è il meritato premio ad un’avventura impeccabile: non abbiamo sbagliato per tutto il torneo, vincendo tutte le partite per 3-0 e dimostrando di essere una grande squadra perché anche chi ha giocato poco ha dato il suo contributo”.

Per Trentino Volley quello fu l’ottavo titolo nazionale raccolto dal Settore Giovanile; il successo premiò ulteriormente il gruppo d’oro a disposizione degli allenatori Francesco Conci ed Antonio Albergati. Per ben cinque giocatori (Giannelli, Cristofaletti, De Angelis, Bosetti, Hueller) si trattò addirittura del quinto scudetto personale, tenendo conto anche dei successi conquistati in Boy League 2010, Under 16 (due) ed Under 17. Scorrendo oggi i nomi dei giocatori di quella rosa ci si accorge in fretta di quanti siano poi arrivati ai massimi livelli: ben sette hanno già vissuto almeno una stagione in SuperLega.

Di seguito il tabellino della Finale Nazionale Fipav Under 19 2014 giocata l’8 giugno 2014 al Pala Fuccelli di Chiusi Scalo.

Itas Assicurazioni Trentino – Cucine Lube Banca Marche 3-0
(25-19, 25-14, 25-14)
ITAS ASSICURAZIONI TRENTINO: Cavuto 8, Polo 4, Giannelli 9, Mazzone 13, Galassi 13, Cristofaletti 9, De Angelis (L); Dainese (L), Dalla Torre, Tomasi, Bosetti, Codarin, Hueller. All. Francesco Conci.

CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Sitti 1, Vecchi 6, Fabi 3, Di Silvestre 7, Bulfon 7, Vitelli 8, Provvisiero (L); Pasquali, Alfieri, Martinez, Pizzichini. N.e. Genevrini. All. Gianni Rosichini.
ARBITRI: Cristoforetti di Verona e Rossi di Sanremo.
DURATA SET: 26’, 24’, 22’; tot. 1h e 12’.

NOTE: Itas Assicurazioni Trentino: 10 muri, 11 ace, 7 errori in battuta, 4 errori azione, 52% in attacco, 68% di positività in ricezione. Cucine Lube Banca Marche Macerata: 4 muri, 2 ace, 8 errori in battuta, 7 errori azione, 40% in attacco, 44% di positività in ricezione. Cartellino giallo a Rosichini sul 16-9 del terzo set. Mvp Galassi.

(Fonte: comunicato stampa)

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“Oltre la Rete”: Paolo Porro protagonista di un documentario “dietro le quinte” del volley

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Cosa c'è nella vita quotidiana di uno sportivo? Come si arriva in cima tra i grandi della pallavolo? E quali sono gli ostacoli da superare che spesso non si vedono? Tutti gli appassionati, i tifosi e gli stessi giocatori, almeno prima di scoprirlo in prima persona, si sono posti domande come queste. E il documentario "Oltre la rete", ideato, scritto e diretto da Layla Bortoluzzi, con protagonista Paolo Porro, cerca proprio di trovare una risposta a tutti questi interrogativi, superando la linea che divide l'atleta dalla persona.

"Paolino", come è chiamato il primogenito di casa Porro, è ormai un habitué dei campi della Superlega sin dalla stagione 2020-2021, quando non ancora diciannovenne ha calcato il terreno del Palapanini con la maglia gialloblù dell'allora Leo Shoes Modena. Dal campionato successivo, il taraflex è rimasto quella della massima serie italiana, ma il palazzetto è diventato l'Allianz Cloud e la divisa quella bianca e blu dell'Allianz Milano.

Il palleggiatore azzurro a Milano si è affermato come uno degli alzatori migliori del campionato nostrano e nella stagione 2023-24 è stato uno dei protagonisti della storica qualificazione della sua squadra in Champions League, come raccontato nel documentario. La regista, studentessa di Comunicazione e Marketing dello Sport, ha realizzato questo film di 40 minuti durante il suo ultimo anno di laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media e ha ripreso la vita di Paolo tra allenamenti e partite, dimostrando quali possono essere le gioie, ma anche i dolori dello sport, focalizzandosi in particolare modo sulla bellezza e la difficoltà di un ruolo complesso e "particolare" quale è quello del palleggiatore.

"Oltre la rete", però, non si limita a questo, come spiega la stessa autrice, Layla Bortoluzzi, ma cerca di scavare un po' più a fondo con l'obiettivo "di raccontare la vita del pallavolista professionista a trecentosessanta gradi, mettendo in evidenza anche il dietro le quinte della vita di un atleta, ovvero, gli aspetti inerenti alla quotidianità, al sacrificio e all'importanza dei legami umani e affettivi. Il mio documentario vuole andare oltre, più precisamente oltre la figura dell’atleta in sé, per scoprire e valorizzare la persona, l’essere umano che si cela dietro al ruolo dello sportivo", che, e in questo caso vale anche per Paolo, spesso si traduce pure in una quotidianità lontano da casa, vedendo la famiglia il più delle volte attraverso uno schermo e molto altro ancora.

Qui sotto il documentario Oltre la rete di Layla Bortoluzzi.

https://vimeo.com/1083686162