Trento, fidati di Lorenzetti. Modena e Civitanova, l’importanza del turn over

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Di Paolo Cozzi

Situazione Trento, fidarsi di Lorenzetti conviene
Settima giornata di campionato andata in archivio con il pesante tonfo casalingo di Trento contro Perugia, un tre a zero secco e sonoro che lascia intendere come la strada intrapresa da coach Lorenzetti di schierare tre bande in contemporanea  invece che un opposto di ruolo sia una strada lunga, tortuosa e molto complicata. Però l’allenatore marchigiano più di una volta ha dimostrato di saper  tirare fuori dal cilindro innovazioni tattiche insolite e vincenti, perciò prima di stendere un velo listato a lutto sulla sua squadra io aspetterei ancora un po’…
Si sta però creando una frizione con la tifoseria che non mi piace (e parlo di una delle tifoserie più belle, numerose e corrette della SuperLega che ho sempre apprezzato da avversario). È palese che la squadra stia rendendo sotto le aspettative, che qualcuno non stia giocando da top player quando il suo contratto dice il contrario, ma un momento no, o anche una stagione negativa dopo anni di vittorie e comunque stagioni al limite delle proprie possibilità dovrebbero portare tutti a stare sereni e stringersi alla squadra fino all’ultimo punto della stagione.
Parlando della partita, due sono stati i problemi evidenti in casa trentina. L’alto numero di errori in battuta uniti a zero ace ottenuti e una ricezione ballerina (ma con tre schiacciatori in campo cambiano posizioni ed equilibri ormai mnemonici e non è semplice adattarsi subito)che non ha permesso un efficace gioco al centro obbligando così i tre martelli ad avere muro piazzato tutta la partita. In casa Perugina invece, pur senza una prestazione corale brillante, devastante la prova di Atanasjevic e quella generale in battuta, mentre continua a sorprendere (ma più i tifosi che gli addetti ai lavori) la fluidità che l’Ivan nazionale sta trovando in ricezione.

Modena e Civitanova, tutto ok
Tutto facile anche per le altre due big, Modena e Civitanova, che contro due squadre che ormai non hanno più nulla da chiedere al campionato lasciano a riposo gli acciaccati e sperimentano. Senza i due opposti titolari Stoytchev promuove titolare il giovane Pinali schierandolo però di banda (ma non ricevente) e sposta Urnaut opposto con facoltà di ricevere. Soluzione perfetta  perché Urnaut opposto ci ha già giocato (eravamo compagni di squadra tra l’altro!) e uno come lui si esalta quando ha la possibilita di attaccare tanto e infatti risulterà best scorer del match. Importante anche il lavoro di Ngapeth in ricezione dove insieme a Rossini copre ¾ di campo e dimostra un senso di sacrificio forse non proprio scontato dopo gli screzi di Natale con l’allenatore. Per Latina nessun laterale con percentuale degne di nota, e questo spiega la fatica a restare nel match, unica nota positiva la continuità che sta trovando Le Goff al centro della rete dopo essere stato assente (anche causa infortunio) per parecchi mesi. Anche Civitanova si affida ai tre laterali in campo, ma in questo caso il finto opposto è quello che fatica di più (Kovar) mentre Juantorena e Sander  sono autentici killer sia da prime che da seconda linea. Ottima anche la prova di Stankovic, in una bella performance  corale di squadra ,ma forse contro il fanalino di coda del campionato si poteva ipotizzare un po’ piu di turn over, specialmente per far rifiatare i più usurati dal tour de force continuo di partite.

Ravenna e Verona, gara o maratona? Padova, non basta Nelli
Bella e tirata la partita andata in scena al Pala de Andrè dove i padroni di casa con una prova tutto cuore si portano a casa la vittoria e restano in corsa per un posto tra le prime otto. Partita giocata molto sulla forza fisica con ben 21 ace, e ricevitori sotto costante bombardamento! Ma nonostante i tanti km percorsi ad inseguire palloni i due palleggiatori trovano la lucidità per alternare tutti gli attaccanti, centrali compresi. Forse ad essere mancato è stato il fondamentale del muro (solo 14 in 5 set) ma questo anche perché gli attaccanti per cercare alternative alla murata secca hanno spesso cercato soluzioni rischiose sbagliando parecchio. Per Verona un piccolo passo falso nella rincorsa su Trento, ma le convalescenze di Maar e Djuric pesano tanto sul rendimento di questa squadra.
Secco tre a zero per Piacenza con Castellana, con gli ospiti apparsi davvero in difficoltà sin da subito. Per Piacenza  tutto gira a meraviglia, a partire dalla battuta passando per ricezione e attacco, ottimamente orchestrato da Baranowicz che si diverte a mandare i suoi attaccanti spesso con muro a uno. Notte fonda per Castellana, messa sotto pressione già dalla battuta. Ultimo ad arrendersi  Hebda, ma i suoi compagni danno proprio la sensazione di essere rimasti con la testa negli spogliatoi.
Bella gara anche alla Candy Arena di Monza dove i padroni di casa stoppano con una bella prova corale i patavini nella loro corsa all’ottavo posto. Il rientro in campo di Buti da qualche giornata aiuta molto soprattutto sotto l’aspetto di leadership e i giovani monzesi (Dzavoronok e Plotnynsky su tutti) trovano fiducia e continuità ben guidati dal canadese Walsh, lineare e semplice nel suo gioco, ma quello che serve ad una squadra di giovani per non andare fuori giri. Per Padova non bastano un Nelli e un Randazzo ormai belle realtà, ben supportati da Polo, altro giovane interessante. La sensazione è che la coperta in panchina sia parecchio corta e quando le cose non girano a qualche titolare (Cirovic e Volpato), non ci sia molto da poter variare.

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