Top & Flop: i sigilli di Sokolov e Leal. Bene Trento e Ravenna. Monza, che succede?

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Di Roberto Zucca

Otto vittorie possono bastare per far capire che Perugia quest’anno sarà la squadra da battere. Anche a Castellana la squadra di Lorenzo Bernardi si conferma la capolista e distanzia le avversarie anche grazie al tie break ottenuto nel big match da Civitanova, che sconfigge Modena e la supera così in classifica. Bene Trento che porta a casa una vittoria netta sulla pur quotata Verona.

Stupisce la sconfitta in quattro set di Monza, che all’interno della sua fortezza si lascia superare da Sora. In netta ripresa si posiziona Ravenna, che ottenendo la quarta vittoria stagionale, risale al quinto posto della classifica, riuscendo ad agganciare proprio i brianzoli. Vibo torna alla vittoria battendo Padova con il punteggio di 3-1. Vittoria in rimonta per i giallorossi di coach Valentini che, dopo aver perso il primo set ai vantaggi lunghi, hanno avuto ragione di una Kioene coraggiosa e mai arrendevole che ha lottato punto a punto. Prima vittoria scacciacrisi infine per Siena, che al Pala Estra sconfigge una fallosa Powervolley, alla sua quinta sconfitta stagionale.

IL TOP:
I quarantaquattro sigilli di Sokolov-Leal
che piegano Modena in un tie break senza storie. Civitanova si riprende prepotentemente il secondo posto grazie ad una serie di coraggiose scelte e colpi di genio del tecnico Medei. Paga la scelta di sostituire Bruno con D’Hulst e far salire l’attacco di un ottimo Juantorena. Paga la panca di Simon che rientrato in campo aggredisce a suon di muri gli avversari. Paga una squadra che si sta trovando sempre di più e nella quale emergono degli individualismi dei big match confortanti.

Altro giro e altra corsa quella di Trento dove a fare breccia nel cuore dei tifosi ci pensa la performance di Lisinac a muro e il servizio stellare di Kovacevic che infila 13 punti e fa decollare Trento. Bella prova anche di Russell che sta risalendo la china dopo alcune gare non da lode. Contro Castellana, a farla da padrona è la lucidità e la bravura di Luciano De Cecco, che traghetta una gara veloce ma faticosa (primo e terzo set finiti ai vantaggi) orchestrando le risorse a disposizione e giocando ottimi palloni anche con Della Lunga e Galassi, degni sostituti di alcune pedine tenute a riposo per la difficile gara di mercoledì contro la Dinamo in esordio di Champions.

Raffaelli, Rychlicki e Poglajen presenti. Sono loro il trio delle meraviglie che permette a Ravenna di risalire fino al quinto posto in classifica, sconfiggendo questa sera una confusa e infelice Latina, orfana di Parodi e con Stern decisamente al di sotto delle aspettative. L’attacco ravennate è spinto dai due stranieri mentre il muro incisivo come lo scorso anno deve tutto alle trovate del nostro italianissimo Raffaelli. La squadra inizia a girare e gli avversari che arrivano al Pala De Andrè ne sono sempre più consapevoli. Due i fattori hanno prevalso nella gara della Tonno Callipo: la determinazione e la voglia di vincere, una prova di squadra eccelsa di Al Hachdadi. L’opposto marocchino si è infatti preso la squadra sulle spalle realizzando 35 punti con il 60% in attacco.

Petkovic suona la carica anche a Monza e con i suoi 21 contributi, portando Sora alla terza vittoria dell’anno. La squadra di Barbieri dicono punti ora ai playoff ed ingrana la quinta anche grazie al suo bomber indiscutibile. Dai 200 punti siglati da un terribile Hernandez prende vita invece il successo di Siena su Milano. Cichello, ricevuta la fiducia dei vertici della società, e dopo una lavata di capo ad una squadra che doveva fare di più sin dall’inizio della stagione, piazza il tie break e grazie al contributo della sua diagonale e di Ishikawa (20 punti per lui) lascia Castellana in solitaria all’ultimo posto.

 

IL FLOP:
Iniziamo da una brutta Milano. Perdere contro Siena non era nei piani di Andrea Giani. La squadra lombarda subisce una battuta d’arresto che pesa e la prova non certo perfetta di Sbertoli e di Piano che a muro ancora non carbura come solo lui sa fare consente alla Emma Villas di ottenere la vittoria. Milano è regina degli alti e bassi in questa stagione e appare forse meno squadra dello scorso anno. Necessario ripensare alle prossime settimane in chiave diversa.

Rimanendo tra le lombardo il flop più significativo lo si deve a Monza, che questa sera perde a sorpresa contro Sora per colpa di un gioco inaspettatamente falloso e di una prova molto opaca dei suoi gioielli di punta (leggi Dzavoronok). Non bastano Botto o Fey entrati per fare breccia sul muro avversario. Monza butta nel quarto set gli otto punti di fila della banda ligure e si arrende sotto gli occhi indispettiti di Soli. Peggior gara dell’anno e richiesta di ripresa immediata.

Stessa sorte tocca a Verona, dove oggi Boyer conquista un non classificato in pagella mentre Grbic conquista il dubbio di essere incapace di gestire fino in fondo questa squadra, che appare affaticata e vittima delle scelte del tecnico e di un gioco non brillante.

A Padova rimane l’amaro in bocca per non essere riuscita neanche in questa occasione a raccogliere punti in trasferta. La battuta non ha funzionato come domenica scorsa. In alcune occasioni Travica e soci non riescono a mettere la giusta pressione necessaria per realizzare i punti decisivi.

Infine Modena, che perde di vista il primato, non merita però di essere condannata fino in fondo. La gara è bellissima, ma Zaytsev e Anzani oggi non decisivi, promettono già alla fine della gara di tornare in campo prestissimo per giocarsi una rivincita, che a favore di telecamera forse pesa più del risultato finale.

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