Top & Flop Serie A1 femminile: il meglio e il peggio del girone d’andata

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Di A.G.

Siamo al giro di boa del campionato di Serie A1 femminile, il momento adatto per tirare i primi bilanci di stagione. Riviviamo le prime tredici giornate di Regular Season individuando quali giocatrici e squadre si sono particolarmente distinte e chi invece ha deluso le aspettative.

IL TOP:

Imoco Volley Conegliano. Finora non ha sbagliato niente: doveva dominare e lo sta facendo. L’Imoco incanta per intensità, fluidità e concretezza, mettendo in vetrina le sue tante campionesse all’interno di un contesto di squadra che in breve tempo ha trovato la giusta alchimia. Da un’ottima prima parte di stagione allo scudetto c’è moltissima strada da percorrere, ma la formazione di Santarelli si accinge a veleggiare verso il terzo titolo di fila.

Alessia Orro. Se Busto Arsizio gioca una grande pallavolo lo deve anche alla sua alzatrice, che riesce ad addomesticare qualsiasi tipo di ricezione e a trasformarla in oro per le attaccanti. La regista sarda è ormai una giocatrice completa che sta in campo con la sicurezza di una veterana e ha sviluppato una grande capacità di smistare il gioco, servire la pipe, coinvolgere le centrali e smarcare i posti-4 e l’opposto. Punto fermo per la UYBA.

Stefania Sansonna. Libero di grande affidabilità e dal rendimento costante: una macchina da ricezione (53,5% di efficienza) capace di infondere tranquillità all’intera seconda linea. Il suo è un lavoro oscuro fatto di recuperi impossibili, grande concentrazione e calma, ma molto redditizio. Giocatrice importantissima anche per lo spogliatoio.

Foto Igor Novara

Anna Danesi. Non si può parlare di consacrazione totale perché quella, di fatto, era già arrivata nelle scorse stagioni. Semmai la conferma a un livello dove troviamo poche altre centrali in Italia. Chirurgica quando servita (142 punti con il 51,2% in attacco), guardiana del muro, per 50 volte si oppone senza timore agli attacchi delle avversarie. Dopo un Europeo in ombra, abbiamo ritrovato una Danesi sicura e decisiva.

Caterina Bosetti. La capitana di Casalmaggiore non si risparmia mai e fa sentire la sua leadership e il suo ruolo fin dai primi giorni di preparazione. Gioca in modo intelligente e astuto e si carica la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà; si distingue per un’ottima efficienza in fase offensiva (44,1%), è solida in ricezione (48,2%), si fa sentire a muro (25) e mette a referto 172 punti. Dati i suoi pochissimi passaggi a vuoti, è una garanzia.

Foto Ufficio stampa Reale Mutua Fenera Chieri ’76

Reale Mutua Fenera Chieri. 17 punti, ottavo posto in classifica e accesso ai quarti di Coppa Italia. Basterebbero questi dati per spiegare la grande stagione che sta disputando Chieri, una delle maggiori rivelazioni del campionato, in grado di sovvertire ogni previsione fatta sul suo conto ai nastri di partenza. Per il girone di ritorno il principale proposito deve essere di mantenere alta la concentrazione.

Anastasia Guerra. L’estate di riposo e di stacco le ha fatto bene e l’ha ricaricata in vista di questa stagione che potrebbe essere decisiva per la sua carriera e il suo futuro: la schiacciatrice di Chieri non delude le aspettative, dimostrando talento, voglia di lottare e grande freddezza. Chiude il girone di andata con 119 punti, 9 ace e il 40,0% in attacco e chissà che non possa tornare utile anche alla Nazionale di Davide Mazzanti…

Camilla Mingardi. “Tu si que vales“. La frase mutuata dal mondo televisivo si attaglia perfettamente alla miglior realizzatrice del campionato che guida l’attacco di Brescia con prestazioni brillanti e dimostra di essere una vera e propria macchina da guerra con 287 punti, di cui 17 ace e 16 stampate vincenti. Nel dubbio, la palleggiatrice Caracuta chiama sempre il suo opposto all’esecuzione e la palla va giù emettendo un suono fortissimo.

I FLOP:

Danielle Cuttino. “Il secondo album è sempre il più difficile”, cantava anni fa Caparezza. A giudicare dalla stagione di Cuttino, non ha tutti i torti: la rookie promettente dello scorso anno si è trovata con tutti gli occhi addosso e pesanti aspettative, e ora ogni battuta d’arresto fa rumore. Alterna colpi vincenti ad errori grossolani, insiste tanto, talvolta senza lucidità. I suoi bottini non sono così scarni, anche se non è quasi mai decisiva (153 punti e 40 attacchi sbagliati).

Carlotta Cambi. Le sue compagne non la aiutano di certo con ricezioni difficoltose e che la costringono a correre su e giù per il campo da gioco. Cambi si impegna e prova a variare il più possibile la distribuzione, anche se commette tante sbavature pregiudicando talvolta le azioni d’attacco. Talento e classe non le mancano, per questo è tra coloro che hanno deluso.

Bojana Milenkovic. Quando, nell’estate 2018, questa schiacciatrice serba firmava il suo contratto con Scandicci, non immaginava certo che la svolta appena impressa alla sua carriera potesse avere dei risvolti così negativi. Dopo il terribile infortunio della scorsa stagione, Milenkovic ha iniziato il suo graduale inserimento nella squadra, senza però ottenere buoni risultati: per lei appena 24 punti diluiti in 23 set giocati, con il 25,7% in ricezione, il 25,8% in attacco e tanti errori.

Veronica Jones-Perry (foto Muliere x Rm Sport)

Veronica Jones-Perry. Inserire nei flop uno dei prospetti più scintillanti arrivati dalla NCAA è sicuramente un dispiacere e per certi versi potrà sembrare controverso. Tuttavia, il martello di Brescia sta incontrando qualche difficoltà ad imporsi nel nostro campionato; in particolare, non riesce a trovare il ritmo in attacco (33,7% di efficienza), sbaglia molto (45 errori) e spesso è in imbarazzo nei fondamentali di seconda linea. Considerando le sue indubbie qualità non si può essere contenti del modo in cui è cominciata la sua stagione.

Ilaria Garzaro. La centrale di Caserta risulta poco incisiva in tutti i fondamentali e non sembra avere sempre quella cattiveria giusta per mettere a terra palloni pesanti, a muro o in attacco che sia (per lei solo 74 punti e 6 stampate in 51 set giocati). Una giocatrice della sua esperienza è chiamata a dare qualcosa in più.

Foto Volley Bergamo

Imma Sirressi. L’avvio difficile di Bergamo ha sicuramente più di una colpevole, ma è innegabile come il rendimento del libero pugliese sia stato decisamente insufficiente. Fatica immensamente in ricezione (35,5% di efficienza con 24 errori) e mancano i suoi voli a recuperare l’impossibile: la Zanetti è una montagna russa, ma per vincere con costanza ha bisogno della migliore Sirressi.

Bartoccini Fortinfissi Perugia. Non basta l’eccellente rendimento di Rosamaria Montibeller – uno degli opposti più prolifici del campionato – per evitare l’ultimo posto in classifica. Partite alla mano, ci si accorge come la formazione di coach Fabio Bovari alterni discrete prestazioni ad imbarcate totali: è difficile immaginare un’altra candidata alla retrocessione al pari delle umbre, che hanno giocato troppe gare senza il mordente necessario per arrivare alla vittoria.

Volalto Caserta 2.0. Quello che sta accadendo a Caserta non sembra vero. Sembra un film un po’ trash, una storia da fotoromanzo come nemmeno esistono più, oppure una storia da Serie B, C, D. Non Serie A insomma. Le uniche cose buone e positive sono l’orgoglio e la dignità di allenatore, giocatrici e dipendenti del club che hanno cercato di tenere disperatamente la baracca in piedi. Uno sforzo non riconosciuto dai vertici della società che in questi giorni ha dato il via a una vera e propria rivoluzione.

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