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Top & Flop Nazionale: Nelli trascinatore, il servizio è la nota dolente

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Di Roberto Zucca

Ancora due vittorie e una sconfitta. E un momentaneo quinto posto in Volleyball Nations League dietro Brasile, Iran, Francia e Russia che forse non fa dormire ancora sonni tranquilli a coach Blengini. Le due vittorie ottenute contro Portogallo e Stati Uniti sono frutto di due incontri giocati con la mentalità giusta e con poche sbavature. Sonora invece, dopo un primo set giocato da veri condottieri, la sconfitta subita contro la Russia per 3-0.

Ora la spedizione si sposta a Varna per il terzo turno contro Giappone, Australia e Bulgaria, squadre con cui il bottino pieno potrebbe essere alla portata della giovine Italia, purché le premesse viste nei primi due incontri di questo weekend di VNL ritornino ad essere una costante del cammino azzurro. Da segnalare il rientro nel prossimo turno di Matteo Piano, al posto di Alberto Polo che non ha certo sfigurato in questa prima spedizione straniera azzurra.

Il top: il Nelli americano e portoghese. Trascinare questa squadra sembra essere diventato il suo obiettivo, e Gabriele, da buon intenditore, ha proferito poche parole e ha messo giù più di 40 punti in due partite contro squadre niente male. Contro gli Stati Uniti ha demolito le certezze di giocatori blasonati e del suo omologo Patch, che è stato annullato più e più volte anche dal forte gioco al centro azzurro. Molto bene anche Oleg Antonov, che con Giannelli migliora l’intesa settimana dopo settimana. Bravo anche Anzani, che non lascia trasparire la benché minima emozione e contro il Portogallo miete vittime importanti.

Il flop: l’esperienza. Manca qualcosa, soprattutto contro la Russia. In alcuni reparti si tratta proprio dell’internazionalità che stenta ancora a decollare. L’inesperienza gioca brutti scherzi e l’assenza di pietre miliari come Zaytsev o Juantorena mina la sicurezza dei grandi risultati. In questa prima fase era importante fare gruppo e tutte le buone premesse iniziali di Blengini sembrano trasformarsi in realtà. Con le prime della classe, però, una nazionale più amalgamata farebbe sicuramente più comodo. Da migliorare sicuramente il servizio, apparso spesso troppo debole: nelle grandi occasioni, il fondamentale si è sempre dimostrato in passato una grande arma a doppio taglio per la squadra azzurra. Da migliorare anche il gioco delle bande: Antonov c’è, manca la seconda bandiera e nel terzo incontro contro la Russia emerge proprio questa mancanza. Sbertoli è ancora debole nell’affrontare da regista la platea delle grandi occasioni. Confidiamo in lui e nel suo talento. Per ora è ancora troppo celato.

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