Today in History: Bernardi sigilla lo scudetto dei "perdenti"

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Di Redazione

23 marzo 1996: la Sisley Treviso sbanca Cuneo in tre set e vince il suo secondo scudetto. Non è un errore di stampa: è davvero il 23 marzo quando si assegna il tricolore più “anticipato” di sempre, alla faccia delle polemiche di oggi sui calendari troppo fitti. Ma questa non è la sola e nemmeno la più rilevante particolarità di quel campionato, l’unico nella storia a prevedere nei play off una formula analoga a quella del Beach Volley: tabellone vincenti da una parte, tabellone perdenti dall’altra. E ad aggiudicarsi il titolo è proprio una “perdente”, anche se fa un po’ sorridere apostrofare così la squadra che per oltre un decennio dominò il volley italiano.

La stagione, davvero compressissima, assegna la Coppa Italia già a dicembre: la vince l’Alpitour Traco Cuneo, al suo primo trofeo nazionale. E sempre Cuneo chiude al primo posto la stagione regolare grazie a una striscia di 9 vittorie consecutive, sporcata solo dall’ultimo ininfluente ko contro i campioni in carica di Modena. I piemontesi di Silvano Prandi si affidano a un ardito mix: campioni affermati come De GiorgiLucchettaGalli, stranieri di valore come il bomber spagnolo Rafa Pascual e il serbo Vlado Grbic, e il giovane fenomeno azzurro Samuele Papi (accanto a un altro emergente, Casoli).

La Sisley Treviso è terza a pari punti con Ravenna, ma davanti per quoziente set. Ha perso in finale la Supercoppa europea contro Modena e la Coppa Italia contro Cuneo, e in semifinale la Coppa dei Campioni sempre con gli emiliani (che le avevano già sottratto lo scudetto l’anno prima): il campionato è l’ultima chance per salvare una stagione che sarà l’ultima di Gian Paolo Montali, ma anche di Andrea Zorzi.

Nei quarti di finale la Sisley supera agilmente Montichiari per 3-0, ma nei quarti si ritrova davanti la solita Las Daytona Modena e ancora una volta l’abbinamento è stregato: 3-1 per i gialloblu. La formula consente però alla squadra di Montali di restare in gara: 3-0 a Ravenna negli ottavi del tabellone perdenti, 3-1 a Parma nei quarti. Cuneo, nel frattempo, ha fatto filotto con i successi su Macerata, Parma e Modena, ed è già in finale, la prima di sempre.

Si arriva quindi alle semifinali con l’ennesimo incrocio tra le grandi rivali, Treviso e Modena, stavolta sulla distanza della doppia sfida. E sugli emiliani si abbatte la vendetta della Sisley, che all’andata travolge gli avversari per 3-0 con un gigantesco Bernardi (33 punti, 72% in attacco) e al ritorno vince subito i due set necessari per il passaggio del turno, rendendo inutile il 3-2 finale. Nel tabellino di quella partita i top scorer si chiamano BiribantiCampanariGallottaPolidori: c’è un motivo, perché appena due giorni dopo Treviso è costretta a tornare in campo per la finale.

E qui ecco l’ultima “stranezza” di quella stagione speciale: la gara 1 della Finale Scudetto non esiste, perché Cuneo, arrivata dal tabellone vincenti, parte già in vantaggio 1-0. I cuneesi, peraltro, sono a riposo da una settimana, mentre la Sisley nello stesso periodo è scesa in campo 4 volte. Tutto questo però non si nota affatto il 16 marzo al Palaverde: Treviso vince in rimonta per 3-1 (nel video) e la serie è già pareggiata. L’Alpitour parte molto male anche nella seconda sfida casalinga, andando sotto 1-2, ma Prandi tira fuori dal cilindro Casoli e davanti a 5.500 tifosi ribalta la partita sul 3-2.

Il 21 marzo però Treviso vince ancora, sempre per 3-1 e senza discussioni, con un Bernardi ancora sopra le righe e un Gardini devastante al centro. E a 48 ore di distanza il capolavoro si completa: stavolta non basta neppure il pubblico di Cuneo contro una Sisley che domina in lungo e in largo. Tofoli orchestra perfettamente, Zorzi mette a segno 29 punti, gli altri – da ShadchinZwerver – sbagliano pochissimo: dopo un doppio 10-15, il terzo set si chiude addirittura 2-15, con un muro di Mister Secolo su Rafa Pascual che strappa l’applauso allo sportivissimo pubblico piemontese. Treviso trionfa, anche da “perdente”.

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