Di Redazione
Continua l’odissea giudiziaria del beacher di origini ucraine Aleksandr Siedykh. Il giocatore è stato sanzionato con la sospensione per 70 giorni dal Tribunale federale, per aver sottoscritto un modulo di tesseramento per atleti di nazionalità italiana pur non essendo cittadino del nostro paese. La stessa sanzione è stata attribuita anche ad Andrea Alessandri, presidente della Open Beach, per aver tesserato Siedykh nella stagione 2018-2019. La sentenza è frutto di un accordo preliminare tra la Procura federale e l’avvocato difensore dei due incolpati.
Contestualmente il Tribunale federale ha rigettato il ricorso di Siedykh contro la delibera dello scorso 30 luglio in cui è stata revocata l’omologa del tesseramento dell’atleta. Alla base di tutta la vicenda, che ha costretto il giocatore a saltare l’intera stagione estiva, c’è un errore formale: Siedykh, infatti, sarebbe stato tesserabile come italiano, non essendo più tesserato per la Federazione ucraina dal 2008 ed essendo regolarmente residente in Italia dal 2010. Per completare il procedimento è però necessario presentare una specifica domanda all’Ufficio Tesseramento, mentre nel caso specifico è stato utilizzato un semplice modulo riservato ai soli atleti italiani.
Al di là dei dettagli burocratici, resta piuttosto incomprensibile il fatto che la situazione sia venuta alla luce soltanto da pochi mesi. “Sasha” Siedykh, classe 1983, è infatti un atleta molto noto nell’ambiente, anche perché è tra i pochi atleti del circuito a utilizzare la skyball, e per anni ha preso regolarmente parte a tornei nazionali di ogni categoria. Nel suo curriculum spicca tra l’altro la partecipazione a diverse edizioni del Campionato Italiano Assoluto, tra cui quella del 2018, in coppia con Matteo Galli: anche in quel caso, però, nessuno sembra essersi accorto dell’anomalia…
(fonte: Federvolley.it)