Alessandro Bellucci Shedirpharma

Sorrento consegna le chiavi della regia ad Alessandro Bellucci

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La ShedirPharma piazza un altro colpo da novanta per completare la diagonale con Alberto Cavasin. Qualità all’ennesima potenza in cabina di regia. Il ds Fabrizio Ruggiero sgancia un’autentica bomba, assicurandosi le prestazioni di un palleggiatore con grande varietà di colpi e personalità da vendere, capace di far svoltare le gare come pochissimi nel suo ruolo. Marchigiano classe ’97 Alessandro Bellucci è reduce da due stagioni nel girone bianco con Garlasco e San Donà, in cui ha raggiunto i play-off per il salto di categoria. Il regista arriva a Sorrento portando in dote tutta la sua esperienza, per spingere il club biancoverde verso traguardi finora soltanto accarezzati. 

Bellucci, dopo le esperienze a Garlasco e a San Donà, torna al sud per sposare il progetto della ShedirPharma: “Le mie esperienze in Lombardia e Veneto sono state positive, ma allo stesso tempo andavo maturando l’idea di una nuova avventura al Sud. Sorrento si è subito interessata a me, il presidente mi ha illustrato in maniera dettagliata la storia e il progetto della società, per cui ho preso la classica palla al balzo firmando senza esitazioni”. 

Un regista, Bellucci, che il ds Ruggiero ha voluto fortemente: “Il palleggiatore è un ruolo di responsabilità all’interno della squadra: sono felicissimo della fiducia riposta in me dalla società, e non vedo l’ora di ripagarla sul campo. Sorrento è stata la mia prima scelta: insieme alla mia procuratrice ho dato piena disponibilità nel percorrere questa strada, e tutto si è concretizzato in poco tempo”. 

Il neo regista di Sorrento è reduce dal 2 Playoff consecutivi che gli hanno consegnato un importante bagaglio di esperienze per una società che punta ad alzare l’asticella: “Le ultime due stagioni mi han visto lottare per le zone alte di classifica, e mi piacerebbe continuare lungo la stessa scia, puntando ad arrivare il più lontano possibile”.

Le promozioni dell’A3, nello scorso campionato, sono arrivate entrambe entrambe dal girone blu: “La Serie A3 è un campionato sempre più competitivo, anche perché ormai molti big decidono di scendere in questa categoria contribuendo ad alzare il livello. Il nostro obiettivo sarà scendere in campo dando sempre l’anima per i colori sorrentini, perché come diceva un mio vecchio mister, vincere è l’unica cosa che conta”. 

Bellucci spiega poi quali sono le sue caratteristiche principali da palleggiatore è: “Non sono solito parlare di me, e preferisco sia sempre il campo a farlo al mio posto. Ho un carattere forte, e cerco sempre di dare la giusta carica ai miei compagni a prescindere dalla situazione di punteggio. La mia palla preferita è quella in 4, poi anche quella dietro veloce o la pipe. Ma in ogni caso è importante sapersi adattare a tutte le criticità che possano presentarsi nel corso di una gara”. 

Infine un messaggio ai suoi nuovi tifosi: “Voglio fare un grande saluto ai nostri supporters. Giocheremo per la squadra, i tifosi e tutto il paese, cercando sempre di portare il nome della società più in alto possibile”.

(Fonte: comunicato stampa)

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.