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Simone Tiberti non molla: “Non so vivere senza l’adrenalina della domenica”

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Ho capito qualcosa di più del Simone Tiberti pallavolista osservandolo fuori dal campo. E soprattutto, facendomi correggere dal diretto interessato, nel momento in cui parlo di timidezza e introversione e lui mi dice che è semplicemente diffidenza. Volevo dare una mia versione di Simone, di quel palleggiatore che continua ad essere parte e storia della nostra Serie A con la Consoli Sferc Brescia, ma ho fallito nell’intento: semplicemente non lo conoscevo abbastanza per ciò che è sempre stato. Uomo spogliatoio, lottatore in campo e a tratti ragazzo macchiettistico che dopo aver scoperto i social grazie alla sua compagna Natalia Viganò, risulta essere uno degli atleti più curiosi e divertenti del panorama pallavolistico nostrano:

In realtà è nato tutto per gioco. Cerco di essere semplicemente ciò che sono al di fuori del campo, ossia un papà che scherza con i propri figli, o uno che passa ancora tanto della sua vita nel mondo della pallavolo e cerca di darne una visione un po’ goliardica. Non mi vedrà mai ad esempio mettere citazioni profonde o usare pensatori a caso. Resta una cosa con cui farsi due risate a tempo perso“.

La vedremo però in pigiama, tra qualche tempo, con un’idea imprenditoriale lanciata dalla sua compagna Natalia?

Non vedrete solo me, ma anche i compagni di squadra. Ma non posso dire di più. Però è un’idea simpatica. Tempo al tempo (ride, n.d.r.)”.

Simone Tiberti Consoli Sferc Brescia
Foto Lega Pallavolo Serie A

Volevo iniziare da una dimensione inedita. Il campo parla di lei da ormai tanto tempo. Ha 43 anni, Tiberti. Le chiederanno tutti: perché ancora sui campi?

Per tre ragioni: la passione che non ho perso e che mi spinge ad accettare il progetto che ogni anno mi propone Brescia. La seconda ragione è che io senza l’adrenalina della domenica e della partita ancora non so vivere. Così come mi mancherebbe il brivido della competizione. Sono ancora di quelli che si arrabbia se perde in allenamento. La terza è una ragione legata allo stile di vita, ossia il fatto che questo tipo di vita mi permette di avere l’estate libera da dedicare alla famiglia e le mattine, nelle quali, come oggi ho portato mio figlio a fare un controllo medico“.

Non ci credo che lei non abbia un piano B.

Ce l’ho, ce l’ho. Mi piacerebbe dedicarmi al settore immobiliare, e saltuariamente e in maniera blanda già aiuto un amico. Ho conseguito il titolo per fare l’agente immobiliare, ma è ovvio che per fare seriamente questa professione debba avere tempo, che con la pallavolo non ho“.

E per ora non vuole avere.

Sinceramente mi sento di poter ancora dare qualcosa in campo. E poi fisicamente ancora reggo“.

La A2 del palleggio è una questione di quarantenni.

Non solo la A2. Alcuni di noi stanno ancora bene, vivaddio! Non sono l’unico e non mi sento tale. Per scaramanzia dico sempre che è il mio ultimo anno, ma ogni stagione poi Zambonardi mi convince a prorogare il mio impegno“.

Simone Tiberti Consoli Sferc Brescia
Foto Lega Pallavolo Serie A

Lascerebbe nel momento più alto o vivacchierebbe in serie minori? Sia sincero, Tiberti.

Onestamente non lo so e in caso non ho mai giudicato chi ha scelto di esserci, anche scendendo in categorie inferiori alla A. Per me certamente ci sarebbe il vincolo logistico. La mia famiglia non la sposto, e tantomeno starei lontano da loro, quindi certamente quando ci sarà da fare una scelta, cosa che fortunatamente oggi è una remota possibilità, questo sarebbe un fattore fondamentale“.

In molti, compreso me, la vorrebbero vedere allenatore, e non agente immobiliare.

Mi capita che qualcuno mi dica che sarebbe una buona alternativa al campo. Negli scorsi anni ho preso il secondo grado, e quest’estate seguirò la selezione Under 15 maschile della provincia di Brescia in vista del Trofeo dei Territori. Per ora, non vorrei ripetermi, voglio pensare al campo“.

Ha ragione. Veniamo a Brescia. Che corre forte.

La squadra è decisamente buona e finora siamo riusciti ad offrire un buon livello di gioco. La prova con la capolista Grottazzolina ci ha fatto capire che abbiamo ancora qualche limitazione su cui lavorare. Quello che posso dire è che io gioco per vincere, sempre. E se mi chiede a cosa punto, le dico che punterò e punteremo alla promozione e alla Coppa Italia“.

Tornerebbe in Superlega? Un sogno alla soglia dei 44 anni.

Credo che già la promozione alla mia età sarebbe un bel modo di andare verso la conclusione della carriera. Ovviamente se mi proponessero di far parte di un progetto di Superlega a Brescia, mi accomoderei volentieri a riposarmi in panchina. Scherzi a parte, sarebbe bello per questa società e per questa squadra. E poi, ora che i miei figli iniziano ad avere quell’età in cui hanno piacere di venire a vedere il papà al palazzetto, sarebbe un qualcosa in più da godersi“.

di Roberto Zucca

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