Simone Parodi: "Sono un giocatore dello Zaksa"

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Roberto Zucca

“Questo contratto è il frutto di un riscatto. Frutto di una battaglia contro alcune voci che questa estate mi hanno visto fuori dal mercato di prima fascia”.

E’ un Simone Parodi al settimo cielo quello che, dopo una settimana di provini nel prestigioso club polacco allenato da Nikola Grbic, annuncia di essere entrato ufficialmente nella rosa dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle.

“Si, ora lo posso dire. Sono ufficialmente dentro. Sono molto felice di essere nell’organico che Nikola ha scelto di mettere in piedi qui a Kędzierzyn. Spero sia una bella stagione per il club e per me. Nikola ha già due posti quattro molto forti. Io mi inserisco in corso d’opera pronto a fare la mia parte”

La sua prima stagione all’estero. Perché? “Perché mi hanno voluto fortemente. Nikola mi ha chiamato una volta che Sam Deroo ha scelto di optare per la Russia, e mi ha fatto allenare con la squadra per una settimana. Il provino è andato bene e ho firmato il mio anno qui”.

Un provino alla sua età. “Beh, l’ho fatto con piacere e dando il massimo. La vicenda che mi ha riguardato in estate mi ha segnato profondamente. Mi sono messo a disposizione di Lorenzetti a Trento e ho passato delle settimane bellissime in un club e con un tecnico che non mi ha mai fatto sentire un ospite. Devo ringraziare Angelo e tutta Trento. Per me è stata un’occasione per dire ci sono anche io”.

Sono vere le voci secondo cui lo Zaksa non è l’unico club che l’ha cercata in queste settimane? “(ride ndr) Chiedetelo al mio procuratore! Scherzi a parte, sono felice che sia arrivata la proposta che ho scelto. Ho esposto a Volleynews, che ringrazio, la mia situazione. E già da lì qualcosa si era mossa. Ora voglio pensare a ciò che ho avuto con questo contratto. A ciò che avrei potuto avere ci penserò a fine campionato”.

Cosa si aspetta da quest’anno? “Di dimostrare chi sono anche all’estero. Avremo la Champions e un palcoscenico internazionale a cui puntavo da qualche stagione. Sono felice. Questa squadra può fare molto bene. Non solo nel campionato polacco. Io, di mio, ce la metterò tutta”.

A chi vuole dire grazie? “Alla mia famiglia, agli amici e agli affetti che mi sono stati vicini e che mi hanno permesso di non buttarmi giù quando il telefono non squillava in estate. A voi che avete in qualche modo aperto un caso. E a Trento che mi ha aperto le porte”.

E’un addio o un arrivederci all’Italia? “Per ora è un arrivederci. Chissà, non è detto che come molti amici, l’estero non rappresenti per me una seconda vita pallavolistica”.

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI