Sara Bonifacio: "Ho detto no alla nazionale per curarmi e tornare al cento per cento"

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Di Eugenio Peralta

Nello scorrere la lista di giocatrici selezionate da Davide Mazzanti per l’attività estiva della nazionale, in molti si sono fatti la stessa domanda: ma dov’è Sara Bonifacio? La centrale classe 1996, protagonista di un’ottima annata alla Unet E-Work Busto Arsizio con cui ha vinto la Coppa CEV, non figura in effetti nell’elenco, ma non si tratta di una scelta tecnica dal CT. A spiegare il perché è la stessa Sara, nell’intervista esclusiva per Volley NEWS in cui la ragazza di Alba ripercorre le tappe salienti della sua stagione e lancia uno sguardo al futuro.

Niente azzurro per lei quest’estate. Come mai?

Innanzitutto devo sistemare la spalla, che non era al meglio già dallo scorso anno. Durante la regular season è andata abbastanza bene, ma quando abbiamo giocato a ritmi serrati tra CEV e Play Off ho cominciato a risentirne. Con il mio fisioterapista avevamo pianificato, dopo la fine del campionato, due settimane di pausa e altre tre di esercizi senza palla, tempi poco compatibili con il lavoro in azzurro“.

Questo non è però l’unico motivo della decisione.

No, in realtà entro la fine dell’estate dovrei riuscire finalmente a operarmi per la rimozione delle adenoidi, che mi creano un sacco di problemi. E’ un piccolo intervento, ma nelle persone adulte richiede un po’ di convalescenza“.

Insomma, una scelta compiuta soprattutto in previsione del prossimo futuro.

L’idea è quella: vorrei mettermi a posto su tutti i fronti per essere al meglio nella prossima stagione, che sarà anche quella che porta alle Olimpiadi. Ovviamente non è stata una decisione facile, però ne sono convinta e non ho rimpianti: quando vai in nazionale devi essere al 100%, non solo per te stessa ma anche per il gruppo, e io in questo momento so di non poterci arrivare“.

Torniamo indietro all’annata appena conclusa con la UYBA: il bilancio è positivo?

Certo che sì, anzi direi che la stagione è stata una sorpresa. Un anno positivo da tutti i punti di vista: società, compagne, ambiente. Abbiamo vinto una Coppa che a Busto è molto sentita, e chiuso il campionato in buona posizione. Soprattutto abbiamo saputo creare un gruppo veramente favoloso: mai un problema, mai uno screzio. Per questo, anche nelle partite che approcciavamo male (e non sono state poche), siamo sempre riuscite a recuperare e a uscirne di squadra“.

Una buona base da cui partire per il futuro…

Il bello dell’anno prossimo è che la squadra rimarrà quasi invariata, soprattutto nel sestetto titolare. Ci sarà qualche innesto, ma l’ossatura resterà la stessa“.

L’allenatore, però, sarà nuovo: sulla panchina di Busto debutterà Stefano Lavarini.

Con lui non ho mai lavorato, ma ne ho sentito parlare davvero bene. Ci saranno tanti cambiamenti, da un lato sarà anche difficile; con la grande disponibilità manifestata da tutte le giocatrici, però, non penso sarà un problema mantenere il gruppo compatto“.

Per lei è stato il primo anno da titolare indiscussa in A1. In cosa l’ha fatta crescere questa esperienza?

Indubbiamente sono cresciuta molto nella gestione del gioco. Essere titolare ti dà molte più responsabilità, e al contempo più capacità di leggere la partita. Mi sento migliorata anche dal punto di vista emotivo: l’esperienza mi dà fiducia e sicurezza nei miei mezzi“.

E in cosa, invece, dovrebbe migliorare ancora?

Dal punto di vista tecnico posso fare molto meglio a muro e in battuta. In attacco, invece, mi sono trovata molto bene con Alessia Orro: c’è una bella intesa e sono davvero contenta che rimanga anche l’anno prossimo“.

L’immagine di Sara Bonifacio è quella di una giocatrice taciturna, posata, poco appariscente. Ora però lei è una leader della sua squadra. Come si conciliano le due cose?

Devo dire che il mio carattere è un po’ cambiato negli anni. Non sono e non sarò mai una che alza la voce, però sicuramente ora riesco a essere più carica e anche la mia timidezza è meno accentuata!“.

Si è chiusa un’annata storica per il volley femminile italiano, con tre coppe europee tra cui la prima Champions di Novara, la sua ex squadra. Lo avrebbe mai immaginato?

No, ammetto che è stata una sorpresa ritrovare le squadre italiane a un livello così alto. Sono molto contenta per Novara, non me lo aspettavo. Sicuramente giocare contro squadre così competitive alza il livello di tutto il campionato: è stata una stagione durissima, ma anche molto stimolante“.

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