Santarelli: "La pressione era tutta su di noi". Sylla: "Brave nonostante la stanchezza" (video)

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Di Eugenio Peralta

Non è un trofeo come gli altri per l’Imoco Volley Conegliano: la squadra veneta aveva inseguito il trofeo invano per due anni e vincerlo è un ulteriore step nella crescita della corazzata gialloblu. Lo si percepisce nelle parole di Miriam Sylla al termine della finale vinta contro Busto Arsizio: “Finalmente abbiamo portato a casa la Coppa. La volevamo, ci eravamo preparate bene a questo appuntamento, ma sapevamo che non sarebbe stato facilissimo e che Busto in casa avrebbe venduto cara la pelle. Brave noi, nonostante la stanchezza, a stare compatte, unite e portare a casa il risultato“.

L’Imoco sembra essersi sbloccata dopo la metà di un primo set partito male: “Nelle partite più importanti, vuoi o non vuoi, un po’ di tensione la senti – spiega Miriam – siamo state brave a spingere forte lo stesso alla fine del primo set, così da rompere il ghiaccio. Sono contenta, c’è un po’ di stanchezza ma adesso si festeggia“.

Paola Egonu tranquillizza tutti sulle condizioni del suo ginocchio (“Tutto bene“) e guarda al futuro: “Siamo un po’ sovraccariche, quindi è normale che adesso si senta la stanchezza, ma con un po’ di riposo saremo di nuovo pronte. Abbiamo ancora tanta fame e vogliamo assolutamente vincere lo Scudetto“.

Anche Daniele Santarelli rivendica una vittoria tutt’altro che scontata: “Partire con i favori del pronostico non è semplice, la pressione era tutta su di noi. Sono contento perché abbiamo raggiunto un obiettivo che ci mancava da due anni e lo abbiamo fatto davanti ai nostri tifosi, venuti a sostenerci fino a Busto“.

Non è facile – continua il tecnico dell’Imoco – motivare una squadra del genere e avere sempre voglia di vincere. Adesso ci mancano due trofei: dobbiamo rimboccarci le maniche“. Anche per Santarelli la svolta è arrivata dopo il parziale di avvio: “Nel primo set abbiamo giocato male, siamo state fallosi e disattenti nel muro-difesa. Poi abbiamo iniziato a fare tutto molto meglio e loro sono andate in difficoltà. Spesso siamo noi a fare la differenza: se teniamo il nostro livello molto alto diventa difficile per chiunque, quindi sono contento di quello che abbiamo fatto nelle altre due frazioni“.

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