Caro Rocco Cirò, tanti auguri dai tuoi ragazzi

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Lunedì sera, nella sala da pranzo del Centro Pavesi, si è svolta un incontro di pallavolisti di tutte le età, per festeggiare gli 80 anni del mitico Rocco Cirò, nome che ai più dirà poco, ma che tanti pallavolisti hanno apprezzato per via del suo ruolo: massaggiatore storico di tutte le squadre di alto livello di Milano, partendo dal GiViDi degli anni ’80, passando per la Mediolanum fino ad arrivare alle più recenti Asystel e Sparkling con anche 4 anni al seguito della nazionale di Montali.

Tanti sono stati i Campioni passati sotto le sue sapienti mani, intervenuti alla festa a sorpresa e giunti da ogni dove per stringersi in un caloroso abbraccio al nostro Rocco, dal palleggiatore della Kioene Padova Dragan Travica all’allenatore di Verona Nikola Grbic, da Hristo Zlatanov all’indimenticato Simone Rosalba, dall’olimpionico Henk Held all’argentino Milinkovic, giunto da Buenos Aires per riabbracciare il festeggiato e tanti ex compagni di battaglie sportive. Presente infatti anche la prestigiosa fascia di evergreen che hanno scritto la storia della pallavolo milanese come Andrea Zorzi, Stefano Duse e Andrea Faverio.

Ma, oltre alla bellezza di ritrovarsi dopo tanti anni tutti allo stesso tavolo a brindare al tempo che passa inesorabile, e a ricordare imprese sportive che sono ormai entrate negli almanacchi del volley, vorrei far riflettere ora proprio sulla figura del fisioterapista: un personaggio che oggi giorno viene sempre più sottovalutato dalle società ,con professionisti a volte presenti part time in palestra, ma che per mia esperienza (e a giudicare dalle 70 presenze alla cena al Pavesi anche per tanti altri)  è una figura chiave all’interno di un team professionistico.

Conobbi Rocco all’età di 18 anni, nella mia prima esperienza in serie A e subito mi colpì l’amore per il suo lavoro, sempre primo ad arrivare ed ultimo ad andare via, infaticabile lavoratore che partiva per le trasferte con mille borsoni (e io che ero il più giovane li dovevo caricare e scaricare tutti…!!!) dentro i quali trovavano posto mille oggetti. Perché lui si portava dietro qualsiasi cosa potesse servire a qualcuno dei suoi ragazzi.

La leggenda narra che con la Mediolanum, una sera ospite al casinò di Montecarlo, Lucchetta chiese al mitico Rocco una borsa del ghiaccio convinto di coglierlo in castagna, mentre lui tutto sorridente rispondeva togliendo da sotto il vestito una borsa del ghiaccio piena e pronta all’uso!!

Celebri erano anche le sue scommesse sulle paste: intere tavolate imbandite di ogni delizia dolce e salata  pronte all’assalto di una orda di 12 bestioni affamati. A memoria di atleta non siamo mai riusciti a finire tutti quei piatti, nonostante qualcuno (si vociferava) fosse a digiuno da pranzo per vincere la sfida di svuotare ogni prelibatezza!!

E come dimenticare le sue creazioni personali: vasetti di argilla solare, che spalmati sulla zona infiammata, risolvevano in pochi giorni tanti problemi cronici (ma che sofferenza e che bruciore). Ricordo ancora una trasferta a Trento con la schiena k.o. Riuscii a tenere la sua crema pochi minuti poi incominciai ad andare letteralmente a fuoco e mi fiondai in doccia, ma non bastò e passai mezzora a farmi soffiare sulla schiena dal mio compagno di stanza!! Ma  al mattino, come per miracolo, mi sentivo come rinato!

Ma perché tutti questi aneddoti, e bellissime storie di spogliatoio? Per descrivere un ruolo che per molti può sembrare marginale?  Perché il fisioterapista è uno dei membri più importanti dello staff, anzi forse è il più importante, in quanto spesso sente gli umori della squadra vivendo maggiormente lo spogliatoio rispetto ad allenatori e  dirigenti. E’ anche colui che nel silenzio del suo lavoro raccoglie le confidenze dei giocatori, il loro stato d’animo, il loro sentimento e deve essere bravo a gestirle, a fare un po’ da psicologo e un po’ da amico.

Insomma non è solo un mestierante che massaggia ma una figura importante nel gestire il delicato equilibrio di uno spogliatoio professionistico. Per questo il mio augurio è che ci siano sempre più figure speciali come Rocco, persone che oltre il profilo lavorativo contribuiscono enormemente alla buona gestione di uno spogliatoio!

Auguri caro Rocco, lunedì ti sei commosso a vedere tutti i tuoi ragazzi lì per te, ma siamo noi che saremo sempre in debito per tutto quello che hai saputo donarci!

Paolo Cozzi

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Grottazzolina, Falaschi e Rafael: storia di una amicizia speciale nata per una ‘pallonata gentile’

Oltre il Volley

Una storia incredibile. Protagonista: Rafael Z., originario delle Filippine e residente in Canada. Da qualche giorno - lo ha scritto lui sui social - è diventato tifoso della Yuasa Battery Grottazzolina grazie a una… pallonata in faccia. Sembra quasi un romanzo, ma il bello dello sport, soprattutto ai suoi livelli più alti, è che in nome di una passione può accadere di tutto, anche ciò che normalmente parrebbe impossibile.

Tutto nasce, come spesso accade ai giorni nostri, dai social. Grottazzolina presenta il nuovo palleggiatore Marco Falaschi (lunga esperienza in Europa, titoli, Nazionale), e il post del suo arrivo in maglia Yuasa Battery viene condiviso, tra i tanti, da un ragazzo poco più che trentenne dai lineamenti orientali, residente in Canada. La cosa incuriosisce, in fondo Grottazzolina si sta facendo conoscere, ma certamente non è ancora un club di fama mondiale. L'ufficio stampa lo contatta e viene così a conoscenza di una storia meravigliosa dove la parola 'gentilezza' è alla base di tutto.

"Il mio percorso da tifoso di Falaschi si è consolidato nel corso degli anni - racconta Rafael - All'inizio ero un grande tifoso degli Stati Uniti e della Polonia, parlando di nazionali maschili. Quando Falaschi e la Nazionale italiana sono arrivati alla VNL di Ottawa nel 2022, però, ho iniziato ad apprezzarli, vedere Giannelli giocare dal vivo è un po' come guardare un'opera d'arte!".

"Sono diventato improvvisamente un suo tifoso quando mi ha accidentalmente colpito in faccia con una pallonata durante il riscaldamento tra un set e l'altro: sono cose che capitano di frequente, eppure lui si è fermato ed è immediatamente venuto ad abbracciarmi. È iniziato tutto da lì. Da quell’episodio, ad ogni partita dell’Italia ci si salutava. Ho capito che avevo di fronte un campione vero, e dopo quella parentesi, ho iniziato a seguirlo: lui giocava a Taranto. Guardavo le sue partite dal Canada, poi è tornato alla VNL 2023, stessa interazione. Nonostante fosse passato parecchio tempo si è ricordato di noi, e si è avvicinato per abbracciarci, probabilmente nessun altro lo avrebbe mai fatto, ecco perché Falaschi è così speciale. Poi ho seguito il suo percorso a Padova, e per dimostrargli il mio supporto, anche se sono lontano, ho comprato appositamente la sua maglia. Mi è dispiaciuto che Padova non lo abbia confermato, ma quando ho letto che si trasferirà a Grottazzolina ho capito immediatamente per quale squadra tiferò nella prossima stagione!".

foto Yuasa Battery Grottazzolina

Una storia che ribolle di sana passione per il volley: "Anch'io gioco a pallavolo qui in Canada, ovviamente a livelli amatoriali. Gioco come libero, la passione per questo sport è talmente elevata che aldilà delle categorie la pallavolo rappresenta una parte importante della mia vita”.

Grottazzolina, dunque, grazie ad una pallonata in faccia e ad un campione di gentilezza, avrà un nuovo tifoso dall'altra parte dell'Oceano: "Se farò il tifo per la sua nuova squadra? Sì, sicuramente! E tiferò per Grottazzolina anche se un giorno Falaschi non dovesse più giocare lì, perché questo interesse nei confronti della mia storia mi ha colpito e stupito, non è comune trovare questo tipo di sensibilità nei confronti di un semplice appassionato nei club di così alto livello, specialmente al giorno d'oggi. Grazie davvero di cuore per la sorpresa."

Davvero una bella storia, ma noi di VolleyNews quanto sia speciale Marco Falaschi lo abbiamo ben presente da molto tempo. Così come speciale è la società di Grottazzolina, compreso il responsabile della comunicazione Fabio Paci che, da giornalista di razza qual è, ci ha regalato questo bel racconto. Quelle di Grottazzolina sono anche persone dotate di grande umanità, riconoscenza e senso di ospitalità e non ci sorprende che abbiano invitato Rafael ad andare ad assistere a una partita di persona. Ovviamente con indosso la maglia numero 5 di Marco Falaschi! "Non vedo l'ora, proverò ad organizzarmi” la sua risposta.

(fonte: Yuasa Battery Grottazzolina)