Ravenna, Bonitta fissa gli obiettivi: "Prima la salvezza, poi si punta ai playoff"

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Di Redazione

Porto Robur Costa ha diramato ufficialmente la composizione della rosa per la prossima Superlega. È l’undicesimo anno di attività del sodalizio del presidente Luca Casadio, il sesto dopo la fusione e l’ottavo consecutivo in A1.

Sono quattro i confermati, vale a dire gli schiacciatori Poglajen e Raffaelli e i liberi Goi e Marchini. I volti nuovi, oltre al tecnico Graziosi, sono 9: gli alzatori Saitta (dal Montpellier) e Di Tommaso (Siena); i centrali Verhees (Vibo Valentia), Russo (Club Italia) ed Elia (Santa Croce); gli schiacciatori Lavia (Castellana Grotte) e Rychlicki (Noliko Maaseik); gli opposti Argenta (Modena) e Smidl (Ostrava). Sono invece partiti Marechal (Yenisey Krasnoyarsk, Russia); Orduna e Buchegger (che hanno seguito coach Soli a Monza); Gutierrez (Gigantes del Sur, Argentina); Diamantini (Civitanova), Pistolesi (Mondovì), Georgiev (Rennes) e Vitelli (Vibo Valentia).

«Il nostro mercato? — ha commentato il dg dei ravennati Marco BonittaAbbiamo puntato su una connotazione `fisica’, con un occhio al futuro, ingaggiando prospetti davvero molto interessanti». Bonitta ha parlato anche di obiettivi: «La squadra è stata profondamente rinnovata, per questo motivo abbiamo scelto di tenere un profilo basso. Come primo obiettivo poniamo la salvezza, ovvero evitare le ultime due posizioni. Con la reintroduzione delle retrocessioni, si tratta di un obiettivo nuovo. Un obiettivo che ha spinto molte società ad allestire roster agguerriti e di qualità. Crediamo però anche un’altra cosa, ovvero che la nostra squadra ci possa dare belle soddisfazioni in chiave playoff».

«Lavia — ha concluso Bonittaè il capitano della nazionale juniores, e ritengo possa rientrare nel giro della nazionale maggiore dalla prossima stagione. Russo ha vinto i Giochi del Mediterraneo, è già aggregato alla nazionale A ed è fra i primi 5 centrali in Italia. Poi c’è Raffaelli, altro protagonista ai Giochi del Mediterraneo, oltre al tecnico Graziosi che, di quella nazionale, è il ct».

(Fonte: Il Resto del Carlino – Ravenna)

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