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Ragazze d’oro campionesse del mondo, campionesse di tutto. De Gennaro leggenda, Velasco nella storia

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Campionesse di tutto, anche del mondo! Le Ragazze d’oro della pallavolo italiana hanno battuto in finale anche la Turchia 3-2 (25-23, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8), ancora al termine di una sfida al cardiopalma come in semifinale contro il Brasile. Una sofferenza lunga due ore e più, poi una gioia infinita che queste ragazze porteranno dentro per sempre. Quattro medaglie d’oro in quindici mesi sotto la gestione Velasco. La storia è fatta. De Gennaro riempie l’ultima casella vuota nel suo palmares e lascia la maglia azzurra da leggenda.

Sfida giocata ancora non al meglio delle proprie possibilità dalle azzurre, ma questo anche per merito di una Turchia allenata magistralmente da Santarelli e oggi resa a tratti ingiocabile dalla potenza di Vargas (top scorer con 33 punti, 4 ace e 1 muro) e la classe senza età di Erdem (19 punti, 3 muri e 1 ace). Costretta a tirarsi fuori dalle sabbie mobili con le proprie forze, l’Italia si è affidata ancora alla sua panchina lunga, alla sua determinazione che ora non le fa più difetto, a quella comunione d’intenti che è sostegno quando occorre rialzarsi più e più volte all’interno di un singolo match, come accaduto sabato e come si è ripetuto domenica.

Questa Italia, che nel 2024 ha vinto VNL e Olimpiade schiantando tutti, nel 2025 ha deciso anche di specializzarsi nei colpi di scena, nei finali a effetto, quelli che non ti aspetti e ti fanno saltare sulla poltrona. In questa finale mondiale, ad esempio, dopo aver subito il muro turco per quattro set senza colpo ferire, ha tirato su uno scudo deflettore che manco le astronavi di Star Wars: risultato, quattro block vincenti di fila nel tiebreak e giù il sipario. Più letale del superlaser della Morte Nera.

Best scorer delle azzurre una Paola Egonu a corrente alternata (22 punti), seguita dalla solita intrepida Sylla (19), un fattore anche oggi. In doppia cifra anche Antropova con 14, volto copertina di questo successo insieme a Sarah Fahr (4 ma tutti nel tiebreak).

STARTING PLAYERS – Nessuna sorpresa nel sei più uno azzurro, Velasco parte con le diagonali Orro-Egonu e Sylla-Nervini, al centro i nostri totem Danesi e Fahr, De Gennaro neanche a dirlo ministro della difesa. Santarelli risponde con Cansu Özbay-Vargas, Karakurt e Aydin in banda, Erdem e Gunes coppia centrale, Örge libero.

1° SET – Si inizia subito con un rally chiuso da un primo tempo fotonico di capitan Danesi, alla quale risponde in fotocopia Gunes dall’altra parte. Per vie centrali passano quasi tutti i primi palloni del match, giocato punto a punto, come a studiarsi prima di svelare le proprie carte vincenti. Sylla è carica a pallettoni e ne schianta a terra subito due di grande bellezza, Egonu invece viene cercata poco, poi si prende un muro in faccia e ne spara un’altra ampiamente fuori. Serve metterla in ritmo e serve farlo anche in fretta. Ci riusciamo una volta scavallati i 10, loro ci regalano anche qualcosa e allunghiamo sul 13-10.

La Turchia varia in attacco, l’Italia subisce: ci riprendono ai 14 e ci superano sul 15-16. Doppio cambio per Velasco, Antropova entra subito in temperatura, Nervini nel giro dietro difende come un gatto e ai 18 siamo ancora spalla a spalla. Timeout Italia sul 19-20, Velasco catechizza su come difendere e coprire su Vargas e Karakurt. De Gennaro tira su due attacchi pesanti della numero 99 turca, Vargas sbatte sul muro di Fahr e finiamo col ritrovarci con due palle set da giocare (24-22). Via la prima su errore in battuta di Egonu, poi nell’azione seguente Paola difende due palle irreali e la chiudiamo con il primo punto del match di Stella ‘Cuor di Leone’ Nervini.

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2° SET – Nel secondo ci ritroviamo subito a inseguire (0-2, 2-6) e Velasco è costretto a giocarsi subito il primo timeout. Fate anche -5 per le azzurre, causa ace di Gunes su Sylla, ma non è finita qui. Siamo completamente in bambola, annichilite, incapaci in questo frangente di reagire. Sotto 2-10, Orro la mette in banca alzando per Danesi, ma il suo è un flebile raggio di sole nella tempesta. Ancora dentro Antropova per una Egonu inspiegabilmente carica a salve anche di questa sfida.

La squadra di Santarelli ora tocca costantemente a muro e contrattacca con un cinismo e una ferocia agonistica che manca invece all’Italia (7-17). Le azzurre smarriscono la loro fiducia, sbagliano palle che di solito piantano a terra a occhi chiusi e il set scappa via come uno schiaffo in pieno viso incassato con le mani legate dietro la schiena (13-25). Sul tabellino leggiamo un dato sconcertante: 0% in attacco delle azzurre. Neanche negli incubi peggiori si poteva immaginare una cosa del genere. Altro dato che preoccupa sono i muri vincenti: le azzurre ne hanno subiti già 7 in due set piazzandone appena 2.

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3° SET – Ricominciamo con Egonu in posto due e la prima palla che schiaccia se ne va dritto per dritto. I punti suoi, ma in generale delle opposte, ci mancano terribilmente e contro questa Turchia non possiamo farne a meno e pensare di farla franca. La scintilla che accendere Paola è un muro che stampa su Karakurt in verticale e ci porta sul 5-2. Santarelli fiuta il pericolo e ferma il gioco sul 6-2. Orro, da par suo, fiuta il momento sì della sua opposta, le alza una vagonata di palloni ed Egonu adesso risponde finalmente presente (11-7, 14-10). Seppur avanti di tre o quattro punti, non riusciamo comunque a scrollarci di dosso le turche che restano lì, aspettando il momento buono per riprenderci (15-13).

Il punto del 16-14 è la fotografia di quanto sia importante De Gennaro per questa squadra e per la fase sideout del gioco azzurro: doppia copertura di Orro, doppia alzata perfetta in bagher di Moki e alla fine Egonu la schianta a terra al centro del campo avversario. Rivedere per conferma anche il punto del 17-16 con altra alzata millimetrica, questa volta per Antropova. Ai 17 però, ahi noi, si ritorna in parità, con Vargas che oggi sembra decisa a prendersi oro e titolo di Mvp. Velasco da qualche azione ha gettato nella mischia anche Giovannini. Gaia dietro è la solita garanzia ed è anche grazie alle sue difese, e quelle di Sylla, che costruiamo un break di vantaggio di capitale importanza (23-21). Egonu, ancora lei, ci regala tre set point. Erdem annulla il primo, l’ace di Vargas il secondo, Erdem ci riprende e porta la contesa ai vantaggi. Paola, in diagonale strettissima, ci riporta avanti, poi va a battere e l’ace questa volta lo stampa lei in zona di conflitto (26-24). Queste sono le sue giocate, questa è l’Egonu che conosciamo. Italia avanti 2-1!

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4° SET – Prese (forse) le misure a Karakurt in posto quattro, l’Italia continua però a subire tantissimo Vargas ed Erdem (38 anni e non sentirli): due autentiche spine nel fianco che ci fanno penare anche nel quarto set (6-8, 7-12, 9-15). Sotto di sei lunghezze, Velasco chiama timeout e cerca di infondere maggiore calma alle azzurre. Tutto inutile, Vargas dai nove metri continua a farci a fette con palle sempre potenti e angolatissime.

Proviamo a giocarci ancora la carta del doppio cambio, ma il set non lo riprendiamo più. La Turchia corre veloce come un treno, la forbice tra le due squadre non si riduce e alla fine il timbro finale che manda la contesa al quinto set corrisponde al personale numero 30 di Vargas!

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5° SET – Il tiebreak, ammesso e non concesso che ce se ne sentisse il bisogno, alza ancora di più il livello della battaglia. Sylla ci mette il solito cuore, Vargas continua a usare il solito braccione e porta la Turchia sul +2 sfondando le braccia anche a De Gennaro (4-6). Gettiamo nella mischia anche Fersino, reggiamo di più e meglio l’urto e mettiamo miracolosamente il naso avanti quando il rischio di soccombere si stava facendo maledettamente concreto (8-7). Ancora doppio cambio per l’Italia e il muro di Antropova ci regala anche il +2.

Finalmente, e ripetiamo finalmente, Fahr prende la targa a Erdem per la prima volta in tutta la finale (12-8). Santa Sarah alza le mani al cielo pure sulla pipe di Vargas aprendoci le porte del Paradiso (13-8). Ce ne mancano due, solo due, due strabenedettissimi punti. Altro murone, questa volta di Antropova. Altro murone, ancora di Fahr. È finita!!! Le azzurre sono anche campionesse del mondo. Sono campionesse di tutto. La storia è scritta, la storia dell’Italia delle Ragazze d’oro!!!! La squadra più forte del secolo.

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ITALIA-TURCHIA 3-2
(25-23, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8)
ITALIA: Egonu 22, Sylla 19, Antropova 14, Danesi 7, Nervini 6, Fahr 4, Giovannini 4, Orro 2, Cambi, De Gennaro (L), Fersino. N.E.: Sartori (L), Omoruyi, Akrari. All. Velasco 
TURCHIA: Vargas 33, Erdem 19, Karakurt 12, Aydin 10, Gunes 9, Ozbay 2, Orge (L), Baladin, Sahin. N.E.: Cebecioglu, Kalac, Erkek, Yatgin. All. Santarelli
Arbitri: Rene Karina Noemi (ARG) e Kang Joo-Hee (KOR)
Durata: 25’, 17’, 28’, 23’, 17’.
Italia: a 5, bs 6, m  11, et 28 
Turchia: a 7, bs 8, m  11, et 23.

Di Giuliano Bindoni
(© Riproduzione riservata)

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