Polonia: cambia la formula della Supercoppa, Developres sul piede di guerra

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Di Redazione

Infuria la polemica in Polonia per la decisione della Lega di cambiare la formula della Supercoppa femminile: la sfida tra Grupa Azoty Chemik Police e Developres SkyRes Rzeszow, già rinviata a inizio stagione, si sarebbe dovuta disputare mercoledì 16 dicembre, ma i numerosi contagi riportati nella “bolla” di Champions League a Scandicci dalla squadra di Antiga – che uscirà dalla quarantena proprio il 16 – l’avrebbero resa ancora una volta impossibile. La Lega ha dunque deciso di estromettere il Developres e di convocare al suo posto un’altra squadra, il Grot Budowlani Lodz, cambiando denominazione alla manifestazione (da “Supercoppa polacca” a “Supercoppa di Lega”).

La scelta ha ovviamente mandato su tutte le furie il Developres, che si ritiene doppiamente danneggiato, anche perché il primo rinvio della finale era avvenuto per casi di contagio tra gli avversari. La società ha risposto alla Lega con una durissima lettera in cui prefigura il ricorso a vie legali: “Vorremmo sottolineare che la finale di Supercoppa è inclusa nel regolamento gare e nell’accordo tra la Lega e il nostro club. Se la Lega deciderà di annullarla, prenderemo in considerazione di presentare una richiesta di risarcimento per i danni economici e di marketing subiti“.

Anche Jelena Blagojevic, una delle principali giocatrici della squadra polacca, si è espressa con un tweet sarcastico all’indirizzo della Lega: “Bravi!! Avete fatto davvero molto per rispettare il duro lavoro della nostra squadra nella scorsa stagione. Rispetto!“.

Da parte sua il presidente di Lega Artur Popko ha dato la sua versione: “Non potevamo permetterci un altro cambio di data. Tanto più che il nostro obiettivo principale è giocare la stagione nella sua interezza, mantenendo quante più date libere possibili. Così abbiamo deciso che la Supercoppa quest’anno non si giocherà e sarà sostituita dalla Supercoppa di Lega“. Chemik Police e Budowlani Lodz, ha spiegato Popko, sono state convocate in quanto vincitrici delle ultime quattro edizioni di Supercoppa (due a testa), sul modello di quanto fatto nel torneo maschile. La gara è calendarizzata il 16 dicembre alle 20.30 a Lublino ed è già prevista anche la diretta tv.

(fonte: Tauronliga.pl, Developres SkyRes Rzeszow)

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Raisa Enescu, il talento non aspetta: miglior schiacciatrice (a 13 anni!) delle finali U18

Giovanili

Non ha ancora compiuto 14 anni, ma ha già lasciato un segno profondo sulla scena della pallavolo giovanile italiana. Raisa Enescu, classe 2011, è stata premiata come Miglior Schiacciatrice alle Finali Nazionali del Campionato Italiano Under 18, vinte con la sua Imoco. Un risultato che parla da sé: il futuro è già qui.

Originaria della Romania, dove ha iniziato il suo percorso sportivo, Raisa si è trasferita in Italia due anni fa (QUI la nostra intervista fatta nel 2024). Da allora, la sua crescita è stata impressionante. In breve tempo ha saputo unire tecnica, forza e un'ottima capacità di leggere il gioco, imponendosi anche contro avversarie con qualche anno di esperienza in più.

Alle Finali U18 ha brillato per continuità ed efficacia, confermandosi un punto di riferimento per la sua squadra. In campo ha mostrato sicurezza, lucidità e una grinta fuori dal comune per la sua età. Né la pressione del palcoscenico né la differenza d'età con le altre giocatrici l'hanno frenata: ha risposto con prestazioni solide e giocate da predestinata.

Il suo talento, naturalmente, non è passato inosservato. Già ad aprile, Raisa ha rinnovato l'accordo con l'Imoco Volley per la prossima stagione, una scelta che conferma la fiducia in un potenziale che continua a crescere.

Determinata, ambiziosa e con una passione autentica, Raisa ha ben chiaro che il talento da solo non basta. A 13 anni ha già imparato il valore del lavoro quotidiano, della dedizione e dell'amore per lo sport.

Il premio come Miglior Schiacciatrice non è un traguardo, ma l'inizio di un percorso promettente. La strada è ancora lunga, ma Raisa Enescu ha tutto per percorrerla da protagonista.

Di Alessandro Garotta
(© Riproduzione riservata)